4-PRIMO GIORNO DI SCUOLA

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Hunter

Che festa! Si posiziona indubbiamente tra le migliori a cui ho partecipato.
Tante ragazze, una più bella dell'altra, una gioia per gli occhi. Mi muovo negli ambienti della casa con un buon drink in mano, guardando quel bel paesaggio e cercando la preda della serata, quando una donna mi si avvicina da dietro.

:-vieni nella jacuzzi, siamo tutte nude- mi sussurra seducentemente all'orecchio.

Il mio amico la sotto sembra voler accettare l'invito, e chi sono io per negarlo. Seguo la bella donna passando da una stanza all'altra, già immaginando il divertimento che seguirà.

Arrivati davanti alla jacuzzi la donna si spoglia con lentezza seducente, ma la mia attenzione è tutta per la vasca piena di ragazze stuzzicanti.

Appena entro nella jacuzzi ne ho subito due a dosso, questo deve essere un sogno! Cosa può esserci di meglio!

Butto giù ciò che è rimasto del mio drink, pronto a tuffarmi tra quei bei corpi, quando una donna mi sostituisce il bicchiere vuoto con uno pieno. Mi volto leggermente per vederla, ma non la trovo. Bevo un sorso del nuovo drink, ma le due ragazze che poco prima mi si erano gettate addosso si allontano. Non faccio in tempo neanche a domandarmi il perché, che una gamba compare alla mia sinistra. Il piede entra nell'acqua, poi tutta la gamba, il fondoschiena perfetto, il seno e...cazzo!

Scatto a sedere sul letto, il fiato corto e la pelle imperlata di sudore.
:-cazzo- mi lascio cadere all'indietro, sul letto, a peso morto. Non mi basta averla in casa, anche nei sogni mi deve tormentare!

Mi volto verso la sveglia, tra un quarto d'ora dovrebbe suonare. Vorrei staccarla e tornarmene a dormire, sperando di non rivedere quei occhi grigi, perché sono sicuro che in questo momento lei è di sotto in cucina ed è l'ultima persona che voglio vedere adesso. Ma se ritardo il primo giorno di scuola papà mi lessa sul serio.

Stacco la sveglia e mi alzo, tanto ormai chi lo riprende più il sonno. Mi butto sotto la doccia, una doccia bella gelata, sperando che basti a calmarmi.

Quando scendo in cucina sono convinto di essermi ormai calmato e quando la vedo ne ho la certezza, jeans larghi e una semplice t-shirt, per nulla il mio tipo, il sogno di questa notte non deve essere che il frutto della vendetta che mi sto già pregustando.

May

Apro gli occhi pensando di vedere il familiare soffitto con lo stucco rovinato, pieno di crepe e buchi da cui si intravede la natura legnosa della casa. Ma quando l'immagine diventa nitida un soffitto stuccato di tutto punto mi da il buon giorno. Bianco, asettico, un soffitto estraneo di una casa estranea.

Non pensavo che un giorno mi sarebbero mancate quelle imperfezioni che adornavano casa mia, come la trave scricchiolante della cucina, la porta arrugginita del bagno. La finestra rotta della soffitta, protagonista di molti miei incubi infantili, e che mi teneva sveglia durante le notti ventose provocando un inquietante ululato.

Mai come ora desidero udire quel suono spaventoso.
Per la prima volta dopo anni il mio primo pensiero appena sveglia è quello di girarmi dall'altra parte e dormire, ma con la stessa velocità con cui si è materializzata quest'idea si volatilizza.

Salto giù dal letto e con poche falcate raggiungo la finestra. Quando alzo l'avvolgibile l'aria pizzicante del mattino mi inonda il viso. Il cielo sta già cominciando a colorarsi di rosa, ma di quel cerchio luminoso chiamato sole ancora niente.

Tutto in un Momento Where stories live. Discover now