8-LA CALMA PRIMA DELLA TEMPESTA...

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May

I raggi del sole raggiungono il terreno, riscaldano l'asfalto. Perdo lo sguardo in un punto indefinito, mentre la mente viaggia nel nulla più buio.

Cosa sto facendo? Non sono tipa da festa. Troppo rumore, troppa confusione. Come sono finita qui? Seduta sul marciapiede, a bordo della strada, ad aspettare un'amica per andare a comprare un vestito da mettere ad una festa. Questa non sono io.

Combatto con i capelli che, mossi dal vento, non hanno intenzione di levarsi dalla faccia, mentre mi pento di non aver riflettuto abbastanza. Se ci avessi pensato un'attimo di più non avrei mai accettato.

La macchina di Gwen si accosta alla strada, e mi distrae dal turbinio di ripensamenti che mi attanagliano lo stomaco. Ormai o la va o la spacca, non si torna più indietro. Apro la portiera e il sorriso solare di Gwen mi accoglie nel suo solito modo.
:-buongiorno! Pronta per la tua prima sessione di shopping-
:-ma dove pensi che sia nata?- mi siedo al posto passeggeri con un atteggiamento da finta indignata :-Guarda che sono già stata a comprare vestiti-
:-comprare vestiti al mercatino dell'usato non è fare shopping-
:-ma è economico- Gwen scoppia a ride mente con un movimento della mano tira giù gli occhiali da sole, che le tenevano indietro i capelli. Ingrana la prima e parte.

Ci allontaniamo dai quartieri residenziali, pretendiamo strade che non ho mai visto.
:-vogliamo parlare di quello che è successo ieri in mensa?- la voce di Gwen spezza il silenzio che si era venuto a creare, come il rumore di uno sparo in un calmo bosco.
:-cosa vuoi sapere?- dico dopo un gran respiro, con lo sguardo fermo fuori dal finestrino. Mi vergogno troppo della scenata di ieri a pranzo, non ci riesco a guardarla in faccia.
:-in che rapporti sei con Devis?-
:-suo padre è il compagno del mio- con la coda dell'occhio la becco a lanciarmi veloci occhiate furtive:-non ti avevo già parlato della mia situazione a casa?-
:-eh no signorina! Non ci sto!- salta sul sedile tutta impiperita :-c'è differenza tra dire "vivo a casa di mio padre e del suo compagno"- mi scimmiotta:-e "vivo in casa con Hunter Devis"-
:-guarda Gwen, sono piuttosto sicura che si tratti della stessa casa- la macchina frena bruscamente al semaforo, e per un attimo la cintura mi toglie il respiro.
:-ma sei tutta matta!-
:-May! Conosco persone che ucciderebbero per vivere in casa con lui-
:-è solo un pallone gonfiato-
:-e su questo non ti do torto. Ma cavolo! Certe cose non le puoi tralasciare- le si dipinge in volto un'espressione, che non so neanche a cosa attribuire per quanto divertente, e per quanto mi sforzi non riesco a proprio a trattenere le risate, che ci trasportano in un vortice di ilarità capace di riscaldare l'ambiente.

:-oh signore! Non ce la faccio più- Gwen poggia la fronte sul volare, appena si ferma ad un altro semaforo, piegata in due dalle risate:-basta! Torniamo serie- un sospiro mi sfugge dalle labbra mentre le risate lasciano il mio corpo.
🕒🕞🕓
:-Megan che ne dici di questo?- Katerin allunga una mano facendo sbucare, da una marea di abiti, un vestito nero talmente piccolo che potrebbe scomparire.
:-troppo banale. Non deve togliermi gli occhi di dosso- sento la voce di Megan ma non riesco a capire da dove provenga.
:-e questo?- Gwen sventola un vestito blu, pieno di luccichini, con le maniche fino al gomito.
:-troppo coperto, più da puttana- sento l'irritazione farsi largo nella voce di Megan mentre passeggio tra quelle pareti di vestiti.
Vago tra le corsie dove i cartellini non sfoggiano cifre fuori da ogni logica. Come può un pezzo di stoffa, piccolo e striminzito, costare tanto?

Mi imbatto in vestiti di ogni genere, luccicanti, opachi, con lustrini, con il pizzo, con le maniche, senza spalline. Vestiti di ogni sorta, ma non mi vedo con nessuno di questi. Il mio sguardo, scorre sui vestiti, ormai annoiato nel vedere sempre le stesse cose. Perché per quante differenze possono avere l'un con l'altro sono tutti simili, tutti scuri con più pelle scoperta che altro. Ma uno attira la mia attenzione, è di un colore panna, di un tessuto che riflette la luce quanto un catarifrangente. Non è striminzito come gli altri, cade lento sulla gruccia con due laccetti, che tengono un ampia scollatura, e che si intrecciando sul retro.

Tutto in un Momento Where stories live. Discover now