Problemi in arrivo

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Faceva strano.
Faceva strano passare un'intera mattina insieme a lui.
Faceva strano comportarsi come una coppia anche se meno di dodici ore fa ci odiavamo per il troppo orgoglio
Faceva strano dirgli ti amo.
Ma soprattutto faceva strano stare bene senza pensieri su tutto quello che avevamo addosso.

Infila la chiave nella serratura della porta del suo appartamento.
Entriamo e la stanza era buia tranne per qualche raggio di sole che entrava con prepotenza tra le piccole fessure delle tende blu.

Si dirige verso le finestre, scosta le tende e noto come i mobili dell'appartamento siano impolverati.

«Blacke ma sei mai venuto nel tuo appartamento da due mesi a questa parte?»
Si guarda in torno.
«no» e sbuffando va in camera lasciando la borsa ai piedi del divano.
Lo seguo ma fermandomi sulla soglia della porta, lo vedo aprire una cassettiera in cerca delle lenzuola.
Era agitato, stava rovistando malamente ogni vestito riposto la dentro.

Mi avvicino verso di lui e appoggio le mie mani calde sulle sue.
«Blacke faccio io okay?»
Fa cenno di si col capo, prendo delle lenzuola colorate e inizio a sistemare il letto.

In silenzio ritorniamo in cucina e inizio a sistemare e riordinare ogni oggetto sparso in giro per l'appartamento.

«Non sei molto bravo vero?»
«Tu invece sei una perfezionista a quanto vedo» esce una Fossetta ed io mi perdo. È troppo bello, è troppo sexy.
«Mi piace vivere nell'ordine e nel pulito»
Continuiamo a pulire senza proferire parole, non era un silenzio imbarazzante anzi sereno.

«Non ho mai portato nessuno dopo quella notte che ho passato con te» confessa con tono quasi arrabbiato mentre era fuori nella veranda a fumare guardandomi sistemare i cuscini sul divano.
«Non ho mai smesso di pensarti,neanche quando stavo con lui» le mie spalle affrontano la sua espressione al posto del mio viso.

«Allora perché sei rimasta?» getta la cicca di sigaretta, mi volto verso di lui guardando dritto negli occhi.
«Perché avevo paura»
«Paura? E di cosa?» domanda esasperato. Forse è una scusa, forse era solo una risposta che faceva comodo. Porta la sua mano con gli anelli e con il tatuaggio della rosa nei suoi spettinati capelli.

«Hai mai ucciso qualcuno Blacke? Qualcuno che non centrasse nulla ma è morto ugualmente e ti senti le mani sporche di sangue, sangue innocente» intreccio le mie dita tra di loro, mentre il mio sguardo si alza dal suo collo alla sua bocca.
«Si ho ucciso Sarah, ho ucciso molta gente per un motivo o per un altro. Ho conficcato la lama nella giugulare di un uomo così affondo da sentire ogni movimento del suo muscolo, del sangue che scorreva fino ad arrivare sulla mia mano ma tutti gli uomini che ho ucciso hanno avuto ciò che meritavano e la mia coscienza fin ora non ha avuto problemi» si avvicina verso di me puntando i suoi occhi, ora così scuri, sulla mia figura .

«Allora la mia coscienza non è abbastanza debole come la tua Blacke. Avrei preferito rimanere indifferente a ciò che mi circondava piuttosto che andarmene. Ti odiavo Blacke, ma non gli avrei mai permesso di farti del male »
«Non posso darti ciò che vuoi» la sua mano tatuata corre sulle mie guance e le afferra avvicinandomi alle sue labbra per un casto e dolce bacio.

La sua bocca così calda, morbida che mi fa dimenticare per un attimo cosa sia giusto e cosa sia sbagliato ma con lui è sempre così.
«Perchè sono un egoista del cazzo e di lasciarti andare, di lasciarti libera nel tuo mondo che tanto ami non ho proprio intenzione ma potremmo avere una relazione sana, senza bugie, senza paure, solo quello che proviamo» la sua voce rauca sussurra queste parole sulle mie labbra ed io rimango ammaliata.
«Blacke noi di sano non potremmo avere nulla, siamo così contorti che la cosa che si avvicinerà di più al termine sano sarà solo farlo per poi addormentarci insieme ma voglio dirti che non scappo più, non voglio più scappare e anche se le tue mani sono sporche io ci sarò, nel bene e nel male, sempre. Questa è una promessa, la nostra» la mia mano sinistra si appoggia con delicatezza sulla sua guancia mentre le sue scorrono dietro la mia schiena e mi fanno avvicinare a lui.

SCOMMESSA MORTALE(IN REVISIONE)Où les histoires vivent. Découvrez maintenant