quinto

6 2 0
                                    


Baekhyun ritornò nelle prime ore del mattino, e mai sbagliò così tanto.
L'alba era appena sorta e i colori aranciati filtravano tra le tapparelle che la sera prima Junmyeon aveva chiuso. L'unico e lieve rumore udibile era il ticchettio dell'orologio situato all'ingresso che segnava le cinque, e quello dei passi sul parquet che scricchiolava. Le allucinazioni si ripresentarono non appena messo piede a casa, e voci e rumori iniziarono a martellare dentro la sua testa, tanto incessantemente da stordirlo e renderlo più esausto di quanto non lo fosse già. Aveva bevuto un po' troppo, sapeva gli facesse male ma mai avrebbe ascoltato i consigli del suo vecchio medico riguardo la sua condizione, lui non era solito farlo nonostante fosse consapevole dei rischi.
Se uno dei suoi amici, il più sobrio tra tutti, non l'avesse accompagnato, probabilmente avrebbe dormito su un marciapiede, o su una panchina al freddo e al gelo.

L'unico suo bisogno, dunque, era cambiarsi, andare a letto e liberarsi di qualsiasi voce insistente tra le pareti della sua testa, ma il biglietto della sera prima, posato sul tavolino di fianco, catturò la sua attenzione. Lo prese tra le mani e lo guardò, come a scovarci qualche dettaglio che l'avrebbe portato al mittente ma senza ottenere alcun risultato. La testa troppo carica e la stanchezza superava qualsiasi cosa che impediva al suo cervello di funzionare correttamente. A malapena riuscì a scandire le frasi stampate sul biglietto. Decise così di lasciar perdere e si precipitò al piano di sopra, dove ad aspettarlo vi era la camera degli ospiti ancora sottosopra dal giorno prima. Dopo essersi rinfrescato e cambiato, si mise sotto le coperte per cadere in un sonno profondo. Ciò che però aveva dimenticato per tutto quel tempo, erano proprio le lezioni in accademia dello stesso giorno, alle quali aveva sperato di non partecipare. Era ancora troppo stanco, erano passate solo quattro ore e di certo solo quelle non sarebbero bastate per ridargli tutta l'energia necessaria per affrontare la giornata.

L'unica e la sola soluzione rimaneva restare a letto e non uscire di casa, sarebbe stato inutile anche provarci ma la voce strillante del coinquilino fu il colpo di grazia. Entrò in camera spalancando la porta, già ben vestito ma non aveva una bella cera. «Mangia qualcosa e fila subito a lezione, non mi interessa cosa hai fatto questa notte. Lo sapevi che-»

«La smetti di urlare? Ci sono altri modi per svegliarmi» Il basso sospirò e si mise seduto sul letto, rimanendo ancora avvolto tra le coperte. La testa girava e gli occhi bruciavano, ma almeno le assordanti voci sembravano essere cessate, sparite nel buio della notte.
Così, più svogliato che mai, Baekhyun arrivò sul posto, nel quale, per sua fortuna, regnava sempre il silenzio più assoluto. L'atmosfera si rivelava sempre molto piacevole e camminare lungo quel percorso situato nel parco che ospitava la struttura era la sua parte preferita.
Dall'altro lato, invece, Chanyeol aveva appena terminato una lezione, una delle poche alle quali partecipava. Oramai ci aveva fatto l'abitudine, non gli piaceva per nulla l'arte e quel posto troppo classico per i suoi gusti personali, ma dopotutto era tenuto a sopportarla per ovvie ragioni: la sicurezza di Baekhyun.

Mentire al padre era fondamentale, di routine, avrebbe temporeggiato ancora e ancora solo per trovare un piano migliore per togliere il basso da sotto i riflettori. La situazione si faceva sempre più difficile da sostenere, sempre più stressante, ma Chanyeol aveva molta fiducia in se stesso, ce l'avrebbe fatta anche da solo, anche a costo di perdere il lume della ragione.
Uscì dall'aula insieme ad alcuni ragazzi che successivamente presero strade differenti, e ritrovandosi da solo e decisamente annoiato, pensò di raggiungere la terrazza e fumare una sigaretta. Liberare la mente gli sarebbe servito senz'altro e le sigarette erano le sue migliori amiche. Si assicurò che nessuno lo seguisse e aprì la porta d'emergenza che dava sulle scale, la chiuse delicatamente e a piccoli passi salì i gradini. Giunse alla terrazza poco dopo e fortunatamente non vide nessuno, o almeno così credeva, poiché voltandosi si accorse di Sehun.

«E tu che fai qui? Non sei nemmeno uno studente» Le preoccupazioni di Chanyeol fecero sorridere l'amico, che uscì un accendino dalla tasca dei jeans. Glielo passò e lasciò che accendesse la sigaretta prima di riprenderselo e ripetere le sue mosse. «Volevo solo farti compagnia e sapevo di trovarti qui. Non lavoro oggi» Entrambi si poggiarono sul muretto dal quale era possibile guardare l'intero parco che circondava la struttura, era anche possibile vedere gli studenti passeggiare lungo gli enormi porticati e uno di loro, abbastanza familiare, catturò l'attenzione di Sehun. Una chioma chiara, indossava dei vestiti larghi ma con un'aria piuttosto strana, si reggeva in piedi a malapena. Alzò il viso e chiuse gli occhi, lasciandosi abbracciare dal piacevole venticello e completamente ignaro che un paio di occhi scuri lo stessero osservando dall'alto.

«Ma non è il ragazzo di ieri?» Chanyeol guardò nella direzione indicata dall'altro e puntò Baekhyun. Tentò di sporgersi un po' di più ma ciò non servì a vederlo meglio, notò, però, un'altra figura maschile raggiungerlo. Sehun studiò il comportamento bizzarro, o meglio, lo sguardo pauroso dell'altro, e a passo lento gli si avvicinò. «Puoi anche smetterla di guardarlo con quell'espressione incazzata» Sospirò il moro dalla voce profonda, il che fece sussultare il più grande. Bastò una smorfia e si voltò nuovamente. «È la mia faccia»

Poco convinto Sehun mugolò. «È la tua faccia o fai così perché sta parlando con quel ragazzo che sembra starti poco a genio?» In risposta gli rivolse un'altra occhiata perfida. Baekhyun, d'altronde, aveva avvertito altri occhi su di se, occhi che non fossero solo ed esclusivamente quelli che si ritrovava davanti, ma per un motivo o per un altro cercò di non pensarci troppo. Impossibile che qualcuno lo stesse spiando. I due andavano molto d'accordo, e forse era questo ciò che più incupiva Chanyeol, che passò una mano tra i capelli e poi sospirò. Un nuovo infiltrato ingaggiato da mio padre? Non sarebbe così stupido, si fida ciecamente di me.
Non sapeva cosa fare e cosa pensare, non sapeva nemmeno perché si fosse interessato di colpo ad osservarlo piuttosto che andare a prendere un aspirina. «Sarà molto carino alla serata. Ha tutti i requisiti che dovrebbe avere il mio tipo ideale»

Il più alto scattò, ma nonostante detestasse il modo in cui l'altro stesse scherzando, alla fine lasciò perdere. L'intento di Sehun era proprio quello di vedere il comportamento alle sue parole. Nascose un sorrisetto, ma doveva ammettere che oltre allo scherzo, trovava quel ragazzo davvero molto bello, attraente come pochi. «Per reagire così deve proprio piacerti»

«È solo una storia vecchia» Raccontò rilasciando del fumo dalle labbra, poi buttò la cicca sul posacenere di fianco.
No, Baekhyun non è una storia vecchia.
Non sarà mai una storia vecchia.
Sehun assottigliò gli occhi incuriosito. «Eppure sembra toccarti molto, sembri geloso. Inoltre il fatto che tu mi abbia chiesto di invitarlo alla festa è curioso» Ridacchiò, suscitando l'ennesima reazione da parte di Chanyeol, ovviamente negativa.

«Pensavo non volessi sparare più stronzate. Ammetto, però, che la tua immaginazione è proprio di un altro livello, complimenti, Sehun» Quest'ultimo in risposta scrollò le spalle, dandogli ragione. «E ricorda, se lui non accetta l'invito niente stupida serata in maschera» L'amico lo guardò, lo prese sottobraccio e si avvicinò al suo orecchio. «Credimi, lo farà»

Sehun lo lasciò da solo dopo una manciata di minuti, e non passò molto prima che il maggiore stesso, dopo aver ispezionato per filo e per segno la situazione sotto i suoi occhi, lasciasse la terrazza. Era tardi ma non si accorse nemmeno dell'orario. Lo sorella lo aspettava da un pezzo. Sospirò incamminandosi verso la strada di casa con la moto, e ripensando a quanto visto fino a poche ore prima. Qualsiasi tipo di dubbio, in quel momento più che mai, iniziò ad offuscare la sua mente già priva di ragione. Si trovava in una brutta situazione, una dalla quale, se fosse stato un altro, si sarebbe già ritirato. In gioco però c'era molto, ma ciò che non sapeva era che solo poco più tardi Baekhyun inviò un messaggio a Sehun, affermando una risposta positiva alla sua richiesta.

trigger of love ; chanbaekWhere stories live. Discover now