Twelve - corretto

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Non avevo mai visto così tante persone radunate sugli spalti del campo di Lacrosse, a quanto pare quello sport doveva essere molto seguito in quella cittadina.

"Ci sediamo qui?" Mi chiese gentilmente Robert, indicando due posti al centro della gradinata più alta.

Annuii, sedendomi al suo fianco.

Robert aveva lasciato la mia mano solo per guidare, e una volta scesi, aveva di nuovo intrecciato le sue dita con le mie.

Ora la mia mano giaceva sul suo grembo, e con il pollice disegnava piccoli cerchi su di essa.

"Spiegami un po' come funziona questo gioco." Chiesi, cercando di distrarmi dall'imbarazzo che stavo provando.

"Praticamente i giocatori si passano la palla con la racchetta cercando di centrare la porta avversaria."

"Tipo l'hockey?"

Robert alzò un sopracciglio, sorpreso "Conosci l'hockey?"

In realtà ero più stupita di lui, come facevo a ricordarmi il regolamento dell'hockey quando non sapevo nemmeno chi ero?

Scossi le spalle, cercando di sembrare rilassata "Me lo deve avere detto Stiles."

Robert sorrise, indicando un posto davanti a noi "A proposito di Stilinski, penso che abbia bisogno di te."

Seguii con lo sguardo il punto indicatomi da Robert, capendo ciò che intendeva quando vidi Stiles, a pochi metri da noi, che ci guardava con un'aria totalmente furiosa.

"Pensi che sia un problema se-?"

"Va da lui." Sorrise, ma sembrava ferito quando lasciò la mia mano per permettermi di andare da Stiles.

"Deve per forza starti così attaccato?" Sputò non appena gli fui accanto.

Notai che indossava una grande uniforme resistente, che lo faceva sembrare molto più piccolo ed esile del solito.

"Ci tenevamo solo per mano." Gli feci notare "E siamo amici, come lo siamo io e te."

Stiles non rispose, ma il suo sguardo sembrava volesse perforarmi l'anima.

"Devo andare a prepararmi." Si limitò a dire dopo un paio di minuti.

Lo vidi darmi le spalle, allontanandosi da me, ma dopo un paio di passi non riuscii più a trattenermi e gli corsi dietro, fermandolo.

"Che c'è?" Sbottò, un po' infastidito.

Mi morsi un labbro, in realtà non lo sapevo nemmeno io.

Semplicemente non volevo che fosse arrabbiato con me, per qualche motivo mi faceva sentire male sapere di aver causato il suo malessere.

"Allora?"

Feci per parlare, ma il suo sguardo venne catturato da qualcosa oltre al mio corpo, e non dovetti fare domande quando un braccio mi avvolse le spalle in una presa protettiva e riconobbi la voce calda dell'interlocutore.

"Tutto bene, Madison?"

Guardai Robert, annuendo.

"Beh, penso di essere di troppo, quindi a dopo."

Stiles se ne andò a grandi passi da noi, e forse lo avrei inseguito, se la stretta di Robert non si fosse fatta più forte e mi avesse delicatamente condotto verso l'altra direzione.

"La partita sta per iniziare." Disse, a 'mo di giustificazione, sedendosi sugli spalti, portando la mia mano di nuovo nella sua.

Annuii, distrattamente, ma con lo sguardo stavo ancora seguendo i movimenti di Stiles in campo.

She wolf {s.s.} Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora