Nine - corretto

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"Non ci andrà." Stiles era diventato letteralmente rosso dalla rabbia, quando si era reso conto che lui era l'unico a voler evitare quella missione "È troppo pericoloso."

"Potrebbe scoprire qualcosa di interessante." Provò a convincerlo Scott "E poi noi staremo tutti nei dintorni della casa, le basterà urlare e noi interverremmo."

L'aria nel salotto Stilinski non era mai stata così tesa.

Stiles era l'unico in piedi, oltre a Derek che se ne stava ritto contro il muro, e si stava opponendo con tutte le sue forze all'idea degli altri di farmi compiere il ruolo di 'infiltrata' in casa Argent.

"Saresti abbastanza veloce da farle evitare una pallottola d'argento?" Chiese, ironico, imitando la sagoma di una pistola puntata alla testa, per poi farsi ricordare le braccia lungo i fianchi "Io penso di no."

Era forse la prima volta che il ragazzo era così apertamente arrabbiato con Scott, e tutti in quella stanza sembrarono notarlo.

Dal canto suo, Scott era senza parole, stupito dalla rabbia del suo migliore amico, e rimaneva zitto.

"Abbiamo già deciso."

A Derek non interessavano più di tanto quei sentimentalismi, ed io per lui ero solo una pedina che sarebbe potuta tornare utile al bene comune.

Stiles si girò verso il ragazzo più grande, ma poi tornò su Scott, avvicinandosi a lui.

Il secondo era seduto al mio fianco, sul divano, e potei vedere le gote di Stiles erano rosse mentre la voce usciva tremolante.

"Non ne abbiamo già persi troppi di innocenti? Che cosa ha fatto per meritarsi una cosa del genere?"

Scott non disse nulla, e sentii Lydia trattenere il respiro mentre Aiden le prendeva la mano.

Stiles non aggiunse altro, lasciando la stanza con uno sbattere di porte, e improvvisamente l'aria si fece meno tesa e tutti iniziarono a guardarsi intorno, come per trovare una soluzione negli occhi degli altri.

Sentii uno sguardo bruciarmi addosso, e quando alzai lo sguardo vidi Derek che mi stava fulminando con gli occhi.

Capivo ciò che voleva da me, e sapevo che avrei dovuto accontentarlo per il bene di tutti.

"Lo farò." Mi alzai, attirando l'attenzione dei presenti "Andrò a casa di Luke."

Sotto gli occhi dei presenti lasciai la stanza anche io, utilizzando il mio udito per capire dove si fosse cacciato Stiles.

Volevo vederlo, sapevo che stava male a causa mia.

Avvertii la sua presenza in camera sua, e dopo aver bussato leggermente entrai, vedendo il ragazzo seduti sul letto, dandomi la schiena.

Non lo sentivo singhiozzare, ma sapevo che si stava trattenendo dal piangere per me.

"Stiles?" Lo chiamai, e lui mugugnò "Posso restare?"

Lui non rispose, ma mi avvicinai comunque, sedendomi sul bordo del letto.

"Hai accettato."

Non era una domanda, lui lo sapeva e non ne era felice.

"Si." Ammisi "È la cosa più giusta da fare."

Stiles aveva un'aria truce e pensai che volesse urlarmi contro, ma poi non lo fece.

"Vieni qui."

Mi fece cenno di stendermi, e con un po' di imbarazzo lo feci, trovandomi faccia a faccia con lui.

Ne io ne Stiles avevamo accesso la luce, e l'unica fonte luminosa veniva dalla porta leggermente scostata.

"Ho paura." Ammise, abbassando lo sguardo "Che ti facciano male, che ti succeda qualcosa di brutto."

She wolf {s.s.} Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora