15
Delle grida provenienti dal palco facevano venire dei brividi lungo la schiena di Taylor,che si stava mangiando le mani dal nervoso. Dopo tutto,doveva dire le solite cose,salutare,dire il suo nome e dare il benvenuto ai fan. Non era così difficile.
-Dieci minuti e si inizia!- gridò una voce femminile fuori dal camerino della bionda. Il suo battito cardiaco non era sicuramente regolare e dopo tutta la preparazione dei mesi scorsi,doveva andare per forza bene,questo tour.
Devo chiamarla. Le avevo promesso di farlo.
Non ci volle molto,prima che una voce femminile rispose al telefono.
-Pronto?- disse. Quella voce,così bella per lei,poterla risentire dopo quasi due settimane.
-Ciao,Karlie.- disse. Ma qualcosa la fermò nel parlare. Un qualcosa di fastidioso si formò nel profondo del petto e gli occhi iniziarono ad inumidirsi.
-Hey,che piacere risentirti. Tutto bene a Tokyo?- chiese Karlie con una gentilezza che non sapeva nemmeno di possedere.
-Sì,tutto bene.-
-No,non va bene. Che succede,sai che puoi dirmelo.- rispose poco dopo la mora dall'altra parte del mondo. Taylor lasciò andare un respiro che non sapeva nemmeno di tenere.
-Ti dico che va tutto bene,tranquilla,non ti preoccupare. Come va da te? Il tempo è buono?- chiese la bionda,asciugandosi la lacrima che non riuscì a scendere giù nella sua rosea guancia.
-Smettila di fingere di stare bene.- rispose secca. Taylor aprì leggermente le labbra,tanto da far entrare dell'aria gelida.
-Lo sai com'è...nelle relazioni a dista,-
-Dillo.-
Taylor chiuse gli occhi. Sapeva benissimo cosa voleva dire con quel 'dillo' secco,interrompendo il suo discorso,pur di deviare quelle due parole. Prese un bel respiro e con della calma,rispose.
-Mi manchi Karlie,tanto.-
Disse,quasi in un sussuro.
-Non devi avere paura di dirlo,lo sai che è lo stesso anche per me. Ma devi essere forte,forte come il ghiaccio,hai capito? E ora smettila di piangere.-
Come fa a sapere che sto piangendo?
E poi Taylor,guardandosi allo specchio,si accorse che delle lacrime le avevano rigato il viso e rovinato l'intero trucco,notando anche dei leggeri colori rosei sulle sue guancie.
-Come,-
-Lo so e basta. Lo sento.-
Perché le riusciva a leggere la mente,sapendo la risposta senza nemmeno finire la domanda?
-Due minuti!- gridò una voce,questa volta maschile,fuori dal camerino.
-Karlie io,-
-Vai,fai il tuo dovere. Vai la fuori e canta con tutti i polmoni. Sono fiera di te.-
E con questo,la mora chiuse la telefonata,lasciando Taylor a bocca aperta e senza parole. Era ora che andava a tirare fuori il leone che era in lei.
-Ciao,io sono Taylor e benvenuti al 1989 World Tour.-