28.Tienimi stanotte

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Mia.

Continuo a pensarci da ore.
Lo pensa davvero? Mi vuole davvero per sé? L'ha detto solo perché si è fatto prendere dal momento? Gli sto dando troppa importanza?

Mia.

È un po' la mia salvezza in realtà, l'immagine di Francesco che continua a ripetersi nella mia testa mentre mi soffia sulle labbra quella parola.
Almeno mi offre una distrazione dall'incessante predica di Carola e Serena che stanno riversando su di me tutta la loro rabbia e delusione, proprio come immaginavo.

«Vi ho detto mille volte che stavo solo aspettando il momento giusto»

Ripeto per l'ennesima volta, mentre il vento freddo di Dicembre mi congela le labbra. Quanto meno siamo in cortile, e il via vai di persone che escono a fumare mi permette di tanto in tanto di prendere una pausa dal flusso infinito di parole delle mie amiche.

«Ma smettila! Non ce l'avresti mai detto. Ma che amica sei? Ma tu ti fidi di noi almeno?»

Strizzo gli occhi e respiro profondamente, cercando di mantenere la calma dopo un'ulteriore accusa infondata che va ad aggiungersi alla ventina che mi hanno rivolto nell'ultima mezz'ora.

Mia.

Come uno spiraglio di luce nella tempesta rivedo gli occhi azzurri di Francesco a una manciata di centimetri dai miei, e mi sembra quasi di percepire le sue mani sulla mia pelle.

Devo concentrarmi.

«Sentite ragazze state esagerando come sempre. Esagerate sempre, è per questo che non vi dico le cose»

Sbotto, tirando su le ginocchia e rannicchiando le gambe al petto, ricevendo in risposta delle occhiate allibite da parte delle ballerine.

«Beh però alla fine mi pare che avessimo ragione»

Mi fa notare Serena con un sopracciglio alzato, e io evito anche di risponderle perche questa discussione è già durata abbastanza.
Mi ero detta che non avrei neanche dovuto dare spiegazioni, ma alla fine ho ceduto e tra una cosa e l'altra ormai siamo qui da quasi un'ora.

«Non è per farti la predica, Noe, ma ci teniamo che ti fidi di noi. Al posto tuo io ve l'avrei detto per prime»

Carola interviene con un po' più di dolcezza rispetto alla bionda fragola, che se ne sta con le braccia incrociate e una Heets che porta nervosamente alle labbra ogni dieci secondi facendo uscire nuvolette di fumo puzzolente.

«Notizia del giorno: Siamo diverse. Io vi voglio bene, ragazze, e sapete che siete le persone a cui tengo di più qui dentro assieme a Luca. Però dovete lasciarmi i miei spazi, ormai mi conoscete»

Con quella frase dichiaro definitivamente conclusa la mia difesa, d'ora in poi le lascerò continuare ad accusarmi all'infinito senza più aggiungere altro.
Odio quando la gente parla tanto per il gusto di farlo, quindi starò zitta visto che non ho più niente da dire.

È così difficile capire una persona e avvicinarsi a lei rispettando ciò che è?
Ho chiarito da mesi che a volte ho bisogno di stare da sola, di non parlare, e che è davvero raro che mi confidi spontaneamente con qualcuno.
Dovrebbero capirmi invece di tentare in continuo di trasformarmi in quella che non sono.

Le due ballerine si guardano con fare esitante, come se per la prima volta stessero pensando che forse qualcosa di sbagliato c'è anche nel loro comportamento.

«Scusa. È che di solito le amiche parlano di queste cose»

Il tono di Serena adesso non è più polemico come prima, il che mi permette di rilassarmi leggermente e di sciogliere i nervi contratti del mio corpo.

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