22.Non ti accorgi

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Il giorno dopo quel bacio dentro di me è cambiato qualcosa.
Non saprei dire di preciso che cosa, so solo che mi sono svegliata con una stretta allo stomaco che quasi mi impediva di respirare.
Neanche le gocce per dormire avevano fatto effetto, il mio cuore batteva troppo forte e i miei pensieri correvano troppo veloci.

Non so bene se ho davvero dormito alla fine, sono solo caduta in un torpore che aveva l'aspetto, l'odore e persino il sapore di Francesco.
Sì, perché adesso so anche di cosa sa.
Se dovessi basarmi puramente sull'oggettività, direi che sa di mare, di acqua fresca e di quei frutti estivi che aspetti tutto l'anno di poter mangiare.
Se invece andassi un po' oltre direi che ha il sapore di sogni proibiti, di scoperta e di un insieme di sensazioni tanto forti da confondere tutti i miei sensi.

Sapevo in cuor mio che cedere avrebbe portato conseguenze su di me, ma la realtà ha decisamente superato l'immaginazione.

Dopo che mi ha baciata non sono più riuscita a spiccicare parola.
L'ho guardato mentre in difficoltà camminava da una parte all'altra della stanza, cercando di calmare i suoi ormoni o forse il suo cuore, perché credo fosse impazzito almeno quanto il mio.
Poi siamo andati a letto senza scambiarci ulteriori chiacchiere, perché avevamo troppi sentimenti da sbollire e pensieri da metabolizzare.

Adesso sono ferma immobile a guardarmi allo specchio, con i palmi poggiati sulla scrivania mentre scruto con attenzione la mia faccia esausta chiedendomi se gli altri, vedendomi, potranno mai capire qualcosa.

Sono in piedi da almeno mezz'ora ma non sono ancora riuscita ad andare di là.
Ho troppe domande che mi esplodono in testa e urlano così tanto che ho paura che i miei compagni le possano sentire.

Come sarà d'ora in poi? Le cose cambieranno? È stato solo un momento e poi riprenderemo ad essere come sempre? Questo significa che siamo qualcosa? Dovrei dirlo alle mie amiche? Lui lo dirà ai suoi amici?

Sono ben consapevole della potenzialità autodistruttiva di questi pensieri, come so perfettamente che farsi tutte queste paranoie alla fine servirà a ben poco.
Tuttavia sono anche conscia dei miei limiti, e riconosco che sia nella mia natura pensare in continuazione proprio alle cose che non dovrei.

«Non credo che tu possa stare chiusa in camera tutto il giorno»

Mi fa notare Luca, seduto sul mio letto, e io gli lancio una veloce occhiata eloquente sperando che non faccia commenti sul mio aspetto sfatto.

«Sì, adesso arrivo»

Soffio, guardando intensamente per l'ultima volta me stessa nello specchio, chiedendomi se ciò che è successo ieri sera sia davvero così leggibile sulla mia faccia o se sia solo una mia impressione.

Poi respiro profondamente, stacco le mani dalla scrivania e mi decido a seguire in salotto il mio amico che si era preoccupato a vedermi mancare a colazione fino alla dieci.
Che fortuna che le lezioni siano solo di pomeriggio oggi.

Quando arrivo in cucina scopro che fortunatamente non sono l'ultima ad essere arrivata, perché all'appello mancano ancora Christian, Mattia, Sissi, Nicol e Francesco.
Gli altri sono un po' seduti sul divano e un po' attorno al bancone a fare colazione.

Sono sollevata di essere arrivata prima del cantante, così ho un po' di tempo per rilassarmi e prepararmi all'incontro che mi mette ansia e mi elettrizza al contempo.

Raggiungo il tavolo e prendo posto su uno sgabello accanto a Luigi, che mi inquieta perché da quando ho messo piede in cucina mi sta fissando in modo curioso mentre mangia i suoi biscotti al grano duro.

Casa mia ||CryticalOù les histoires vivent. Découvrez maintenant