92. I biglietti di Lola

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Distribuii i post-it, lasciandoli sui comodini di ognuno di loro e poi mi sedetti sul divano, restando da sola con il silenzio della notte che mi avvolgeva e la testa che mi scoppiava per i troppi pensieri negativi rivolti al giorno dopo.

Chiusi per un attimo gli occhi, cercando di eliminare dalla mia mente quelle supposizioni che mi facevano star male e, pian piano, senza neanche accorgermene, mi addormentai.

Pov's Serena
Mi svegliai come ogni domenica alle 9, notando in seguito l'assenza di Carlotta in stanza.

Mi alzai velocemente e controllai prima nel bagno e poi in cucina, dove trovai la ballerina stesa sul divano, completamente immersa nel mondo dei sogni.

Sospirai, avvicinandomi poi a lei e allungando la mano sinistra sul suo volto, così da toglierle da davanti una ciocca di capelli castani.

Sorrisi. Non l'avevo mai vista dormire da sola così tranquillamente, ciò significava che qui si stava iniziando a sentire sempre più al sicuro.

Solo quando tornai in stanza per prepararmi mi accorsi di un bigliettino sul mio comodino. Lo lessi e nonostante non fosse firmato lo collegai immediatamente a Carlotta.

Era l'unica che avrebbe potuto fare una cosa del genere a causa della sua paura di non farcela, ed era sempre da lei essere dolce con tutti nonostante le circostanze difficoltose.

Certo, capitava che pure la ballerina avesse quei momenti di rabbia dove non fosse facile nemmeno stargli vicino, poiché finivi solo per litigarci pesantemente e ti ritrovavi con una Lola imbronciata, che si isolava da tutti. Ma non penso che sia un suo difetto, affatto.

Piuttosto credo che tutti abbiamo momenti del genere, ed è giusto che ci sfoghiamo ognuno a modo proprio. Ovviamente restando nella linea del normale, anche se ultimamente si stanno normalizzando tante di quelle cose che in realtà andrebbero allontanate, specialmente dai giovani che durante l'adolescenza si sentono soli e sbagliati.

Poco dopo si svegliò anche Carola che come me si ritrovò un post-it sul comodino e come noi anche Sissi.

La prima non ci rivolse nemmeno uno sguardo, scaraventandosi subito dopo averlo letto al di fuori della stanza.

<<vorrei andare di là ad abbracciarla>> affermò in un sussurro nostalgico la cantante, dopo aver sentito la risata dell'allieva della Peparini.

<<anch'io, ma credo sia meglio lasciarle sbollire e poi cercare di riavvicinarci>> replicai, guardandola.

<<l'abbiamo combinata grossa, non è vero?>> mi domandò ricambiando lo sguardo.

Annuì tristemente per poi iniziare a vestirmi.

Pov's Carlotta
Tutti i miei compagni mi vennero ad abbracciare e a ringraziare per le belle parole spese sul loro conto; dicendomi inoltre di star tranquilla e che la maglia del serale sarà presto mia, perché nessuno perderebbe un talento puro come me.

"Neanche un pazzo rinchiuso al manicomio sarebbe davvero così pazzo da farlo" mi aveva detto Luca con il suo accento napoletano, scatenando una risata generale, persino quella di Alex.

E giusto che eravamo tutti lì, ne approfittammo per fare gli auguri a Gigi, che io abbracciai forte.

Poco dopo che tutti si furono allontanati, Alex si avvicinò a me.

MerakiWhere stories live. Discover now