CAPITOLO 29

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Aprii gli occhi lentamente, un raggio di sole mi stava scaldando la faccia.
Scrocchiai la testa e poi mi voltai ritrovandomi a faccia a faccia con il viso divertito di Rysal.
Mi allontanai imbarazzata e lui sghignazzò.
Capii di essermi addormentata sulla sua spalla quando si stirò accuratamente la manica della giacca.
Pure mentre dormivo non ero in grado di stargli lontana.
Mi schiaffeggiai mentalmente, quando la carrozza sterzò bruscamente sobbalzai.
Rysal sporse un braccio per tenermi ancorata al sedile.
Io mi aggrappai con tutta la forza possibile al suo braccio quando il calesse si ribaltò a destra.
Cacciai un urlo e caddi con tutto il peso su di lui.
Rysal gemette per lo schianto.
Sentii i cavalli nitrire spaventati e mi vennero i brividi.
Speravo con tutta me stessa che Clara stesse bene e la sua carrozza fosse ancora in piedi.
Dovevo uscire da lì e accertarmene.
La mia portiera di trovava sopra le nostre teste, per uscire ci saremmo dovuti arrampicare.
Mi scostai da Rysal e mi sedetti accanto a lui.
Il sangue gocciolava dalla fronte fino al mento, mi portai una mano sulla bocca.
Allungai la mano per guarirlo ma la spinse via.

«È solo un taglietto, non sprecate le vostre forze così» esordì passandosi una mano sul volto e spargendo il sangue ovunque.

Senza darmi il tempo di obiettare mi issò su una spalla e mi spinse in su verso la portiera.
Con le mani feci forza e riuscii ad aprirla.
Le sue mani passarono sotto la gonna del vestito ed io trasalii.
Mi lasciai cadere giù e mi allontanai di scatto.
Non poteva toccarmi così.

«Siete impazzita?» mi urlò contro.

Io scossi la testa e incrociai le braccia, il mento in alto e le labbra tirate.

«Non potete toccarmi in quel modo!» replicai con voce stridula.

«Volete uscire da qua, si o no?» controbatté più irritato che mai.

Mi morsi il labbro con forza fino a farmi uscire il sangue.
Ero un'egoista, aveva una ferita alla testa ed io stavo pensando soltanto al mio stupido orgoglio.
Avanzai verso di lui e fece salire sulle spalle.
Sentivo le sue mani salire sulle mie gambe, se avessi potuto sarei rimasta in quella posizione per sempre.
Era il contatto più intimo che io avessi mai avuto.
Con Cayden non ero riuscita ad andare oltre al bacio ma con lui sentivo che sarebbe stato diverso.
Sentivo dentro di me che a lui avrei concesso tutto.
Mi aggrappai all'apertura della portiera e facendo forza sulle braccia mi issai al di sopra della carrozza.
Mi guardai intorno: i cavalli erano spariti, il cocchiere era steso a terra e aveva perso i sensi, del calesse di mia cugina non vi era neanche l'ombra e davanti a noi era caduto un intero albero.
Ci misi qualche secondo per realizzare che si trattasse di un'imboscata.
Tesi la mano a Rysal per farlo salire, ma lui mancò la presa.
Sgranai gli occhi quando delle mani mi coprirono la bocca e mi spinsero giù dalla carrozza.
Mi misero un telo di iuta sulla testa per non farmi vedere nulla e mi legarono le mani.
Scalciavo il più forte possibile ma non era abbastanza.
Mi trascinarono su una specie di carro ed io mi accartocciai su me stessa in un angolo.
Stavo per piangere quando la voce di Rysal mi arrivò alle orecchie.

«Staremo bene» fu l'unica cosa che riuscì a dire prima che qualcuno gli rifilasse un calcio nello stomaco.

Lo sentii gemere per il dolore, cercai di avvicinarmi a lui.
Quando percepii la presenza del suo corpo mi sedetti accanto a lui.

«Stronzi vigliacchi!» ringhiò a denti stretti, poi si strinse più vicino a me.

Tentai di levarmi il telo dalla testa facendo scivolare il tessuto contro la spalla.
Dopo vari tentativi cadde a terra e tutto ciò che ritrovai davanti a me era il buio più totale.
Cominciai a piangere silenziosamente.
Tutto ciò a cui riuscivo a pensare era Clara, speravo che fosse riuscita a superare la foresta e ad arrivare al Regno Di Primavera senza problemi.
I polsi legati dietro la schiena mi dolevano, avevano stretto troppo la corda.

The Cursed King - Il Re MaledettoWhere stories live. Discover now