CAPITOLO 6

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Vagai avanti e indietro per la stanza durante quello che mi sembrava un tempo indefinito.
Avevo imparato il numero delle mattonelle che vi erano sotto i miei piedi a memoria.
Quel pavimento color ghiaccio mi metteva i brividi.
Fuori il cielo si stava oscurando, segno che l'ora di cena si stava avvicinando.
Avrei pagato per non essere costretta a rivedere lo sguardo cupo e melancolico del re.
Mi sembrava di impazzire a stare rinchiusa lì dentro per tutto il giorno.
Il mio stomaco brontolava ormai da ore, nessuno si era avvicinato alla mia porta per portarmi il pranzo.
Mi sembrava di essere una prigioniera piuttosto che una futura sposa, se mi avesse chiuso in una cella avrebbe fatto sicuramente prima.
Quando sentii qualcuno bussare alla porta corsi ad aprire.
Maya mi sorrise cordialmente e entrò nella stanza, stranamente sua madre non c'era.

«Devo scortarti a cena» mi avvisò.

«Finalmente! Credevo mi avreste lasciato morire di fame» esclamai portandomi una mano sulla pancia.

La ragazza davanti a me rise.
Era una risata pacata, come se avesse timore di ridere.

«Andiamo?»

«Prima dovete cambiarvi» rispose osservando il mio abito «Questo non è l'abito adatto per una cena, troppo vistoso.»

Maya si entrò nella cabina armadio ed uscì con un semplice abito blu acciaio.
Lo indossai rapidamente.
Le maniche erano lunghe e attillate, il corsetto metteva in evidenzia i fianchi mentre la gonna cadeva morbida a terra.
Mi passò un paio di ballerine dello stesso colore e le infilai ai piedi.
Quando fui pronta uscimmo dalla stanza e Maya mi scortò al piano di sotto.

«Grazie, puoi andare Maya.»

«Ma...»

«Ti ringrazio per avermi accompagnata» insistetti.

Lei annuì sconfitta, mi indicò la porta della sala da pranzo e poi si dileguò.
Mi avvicinai lentamente, non ero pronta a rivederlo.
Avrei preferito ritardare quel momento il più tardi possibile sebbene stessi morendo di fame.
Presi coraggio e varcai la porta.
Il re era seduto all'estremo del tavolo, Cayden era alla sua sinistra.
Rysal non si preoccupò di alzarsi mentre il ragazzo al suo fiancò si alzò in piedi indicandomi con lo sguardo il posto davanti a lui.
Mi sarei dovuta sedere alla destra del re.
Lentamente raggiunsi il mio posto.
Mi sedetti e appoggiai le mani in grembo.
I due ragazzi cominciarono a mangiare.
Quella vicinanza crudele mi aveva fatto passare improvvisamente la fame.
Cayden mi guardava con sguardo interrogatorio mentre beveva un sorso di vino rosso.
Rysal senza dire nulla mi riempì il piatto con del purè, dei piselli e una coscia di pollo arrostita.
Non lo ringraziai ma mi sentii obbligata a mettere qualcosa sotto i denti.
Quando il purè entrò a contatto con le mie papille gustative sgranai gli occhi, era delizioso.
Non avevo mai mangiato un qualcosa di così avvolgente e cremoso.
Finì tutto ciò che avevo nel piatto in tempo zero.
Quando alzai lo sguardo dal piatto notai che i ragazzi non avevano ancora terminato.
Gli occhi mi caddero immediatamente sul re, portava ancora quegli stretti guanti alle mani.
Mi morsi il labbro per non parlare ma la curiosità ebbe la meglio.

«Perché indossate i guanti?» domandai.

Deglutii quando lo sguardo di Rysal si posò su di me.
Il ragazzo inclinò la testa di lato, Cayden si grattò la nuca nervoso.

«Regola numero uno: non puoi parlare finché io non do inizio alla conversazione. Regola numero due: tutto ciò che mi riguarda non sono affari vostri. E regola numero tre: non potete dire tutto quello che vi passa nella testa pensando che non ci siano conseguenze» proferì Rysal in tono severo.

Strinsi le spalle.
Mi preparai a ribattere ma lui aggiunse dell'altro.

«Inoltre, la vostra domestica verrà punita per non avervi aperto la porta e non avervi accompagnato al tavolo.»

The Cursed King - Il Re MaledettoNơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ