Capitolo 11

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Marcus e Bellamy arrivarono finalmente a Tondc a l'orario stabilito.Passarono i minuti ma non si vedeva traccia nè di Eric nè degli ostaggi,Bellamy quindi iniziò a preoccuparsi e pensò al peggio quando verso 12:15 da lontano vide una figura impotente a capo di un piccolo gruppo di soldati che tenevano prigionieri una ventina di persone.

"Sono loro"-pensò.
Un sentimento di tristezza e di felicità le attraversarono il viso e senza indugiare si avvicinò con un passo svelto ad Eric che lo attendeva al di fuori dei resti dei cancelli di Tondc.

"Eccomi...Sono qua,ora lasciali andare".-disse Bellamy con coraggio.

"Devo dire che non hai paura di niente,nemmeno della tua morte...Questo ti fa onore".

"Non ho bisogno di onorificenze,ciò che voglio è la mia gente sana e salva.Perciò liberali".

Eric con un gesto delle dita ordinò ai suoi di slegare le corde che tenevano legati gli altri,poi Bellamy ne approfittò per chiedergli se poteva avere pochi minuti per parlare con Clarke.

"Permesso accordato"-decise poi Eric.

Bellamy si sentiva sollevato,aveva ottenuto un pò di tempo per dire addio alla sua Clarke e perciò non voleva sprecarlo.

"Bellamy,ti prego...Non devi farlo,troveremo una soluzione.Insieme".

"Non c'è altra soluzione...e tu lo sai".

"Bell..."

"Ti prego,non voglio vederti piangere".

"Io non posso perderti,okay?"-continuò poi,cercando di contenere le lacrime invano-"Tu sei tutto per me".

"Ma io.."

"Tu sei l'unico che mi capisce e se adesso te ne vai non so come riuscirò a sopportarlo".

"So che ci riuscirai..Tra noi due chi è la più forte,sei tu"

"Ma tu sei la mia forza".

"Che?"

"Tu sei l'unico motivo per il quale vado avanti tutti giorni.Tu sei il motivo per il quale io ancora vivo e combatterò fino all'ultimo per portarti a casa vivo".

"Io..."

"Te lo prometto troverò una soluzione per salvarti perchè io ho bisogno di te,Bell".

"Tempo scaduto".-disse Eric intromettendosi tra i due.

Clarke strinse forte a sè Bellamy e con le lacrime che le bruciavano il viso, disse a bassa voce vicino il suo orecchio:

"Ti amo Bell".
Bellamy rimase sorpreso da quelle parole e anche lui con forza ricambiò l'abbraccio e poi diede un piccolo bacio sulla guancia bagnata,dovuto dal pianto,di Clarke.
Due guardie separarono i due ragazzi ed ora urlavano all'altro in cerca di un ultimo bagliore di speranza negli occhi pieni di dolore dell'altro.Bellamy cercò di contenere le lacrime invece Clarke,ormai lontano da lui,sbraitava,piangeva e batteva i piedi di fronte a tutti che guardavano con aria triste il loro amico e capo che veniva portato via da loro per andare a morire.Clarke fu l'ultima persona che Bellamy vide,dopo essere stato preso dalle guarde e poi portato in un posto sconosciuto che si trovava al di sotto di tutta la città.Venne imbavagliato con uno straccio e legato le mani dietro la schiena con delle corde,poi venne portato davanti ad un portone di ferro che si trovava in superficie e subito dopo di essa si trovava un'ascensore,anch'esso di ferro,che conteneva un massimo di cinque persone.Eric e tre guardie che sorvegliavano Bellamy, entrarono nell'ascensore e in pochi minuti si ritrovarono nell'entroterra della città.L'ascensore portava direttamente ad un salone pieno di gabbie di acciaio piccole,utilizzata più per animali che per prigionieri.Ci saranno state un centinaio di gabbie e ognuna di esse era occupata da Terrestri.Accanto alle gabbie,sparse nella stanza,vi erano strumenti di tortura di ogni genere e dimensione,più un campo di concentramento che altro.Questo scenario gli riportò alla mente il tormentato ricordo di Mount Weather.

"Vedo che non è cambiato niente".

Gli occhi di Bellamy si soffermarono su una dei Terrestri tenuti prigionieri,la riconobbe nonostante i vari lividi e tagli sul viso,era Lexa.Aveva addosso solo pochi indumenti intimi,come d'altronde tutti gli altri,e notò in lei una certa paura che non gli aveva mai visto.C'era gente che si lamentava,altri che si rannicchiavano in se stessi e altri ancora che al nostro arrivo sbatterono le porte delle gabbie con tutta la forza che avevano in corpo per cercare di attirare l'attenzione.Bellamy venne trascinato in un'altra stanza,più piccola della precedente,dove venne lavato e pulito da due uomini in una tuta bianca.Dopo il lavaggio,gli vennero dati un paio di boxer fatti di tessuti e poi una camicia come quelle utilizzate nell'ospedale,cosicchè potesse coprirsi.Vi erano le solite due guardie fuori la porta che lo attendevano per portarlo nella sua nuova "dimora".La sua gabbia era proprio di fronte a quella di Lexa e i due si scambiarono uno sguardo di intesa.Lexa richiamò l'attenzione di due guardie urlando e sbattendo la porta della gabbia,Bellamy intanto ne approfittò per rubare le chiavi ,che aprivano i lucchetti delle porte, dal taschino di uno delle due guardie e con un rapido gesto nascose le chiavi in un taschino interno del camice.Le guardie dopo aver controllato tutti i prigionieri salirono su di una scala che portava direttamente alla stanza superiore nella quale si trovavano Eric e alcuni suoi uomini di fiducia.

"Che diavolo ci fai qui,Lexa?"-disse Bellamy abbassando il tono della voce.

"Sono qui per il tuo stesso motivo.Sono prigioniera come te".

"Come mai?Che ti è successo?".

"Purtroppo Eric ha scoperto che vi era un'infiltrato tra i suoi uomini,cioè il mio secondo,e lo uccise.Fortunatamente,però,poco prima di morire ci comunicò che i Mietitori si stavano preparando per attaccarci e questo ci ha dato il tempo di nasconderci..".

"Però vi hanno catturato comunque".

"Si...Beh,solo una parte".

"Che intendi?".

"Ho lasciato Indra e un gruppo di persone al comando del mio popolo".

"Per quale motivo vi hanno attaccato ora?Non ha senso".

"Hanno capito che c'erano due infiltrati,il mio e...".

"Io".

"Già,hanno capito inoltre che tu avevi disattivato le due bombe e diciamo che come premio di consolazione hanno rapito sia il mio popolo che il tuo".

"Abbiamo rovinato il loro piano"

"Esatto".

"Quindi non vogliono ucciderci subito?".

"Vorrano prima tormentarci e punirci con strumenti di tortura e poi se avranno pietà di noi, ci uccideranno".

"Bene"-disse Bellamy facendo un sospiro.

"Ah e comunque sei stato molto coraggioso ad andare incontro a morte certa solo per salvare la tua gente...Ti fa onore".

"Grazie,beh non l'ho fatto solo per loro"

"E per chi?"

"Mia sorella".Bellamy mentì,ma sulla base di quella bugia vi era comunque un pizzico di verità.

"Non ti preoccupare,usciremo vivi da qui".

"Come fai a esserne sicura?"

"Ho fiducia in Indra e in Clarke...Insieme troveranno una soluzione per farci uscire"

"Spero tu abbia ragione".

"Non ti fidi di Clarke?".

"Si, mi fido di lei ma sono comunque preoccupato".

"Anche io".
Bellamy tirò fuori le chiavi,le agitò e poi disse:

"Beh,per adesso però possiamo uscire da queste dannate gabbie".

May We Meet Again Where stories live. Discover now