Capitolo 16

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"Cosa?Davvero?"-si stupì Bellamy.

"Certo.Dopo quello che hai fatto per noi,non potevo...non potevamo perderti"-rispose Clarke correggendosi.

"Beh,ora per colpa mia state soffrendo tutti"-disse Bellamy indicando con il cenno del capo lo schermo.

"Non devi dire questo Bell.Non è colpa tua.La colpa non è di nessuno,ci siamo messi in questa situazione tutti quanti e poi..."

"Mi spiace O,ma non ti credo".

"...E poi noi abbiamo ancora bisogno di te, Bellamy".-aggiunse Clarke.

"Che cosa dovremmo fare ora?"-chiese Bellamy.

"Devo riflettere.Loro sono potenti e come se non bastasse hanno più armi di noi,quindi se gli faremo un torto ci uccideranno in pochi minuti.."

"...Oppure ci tortureranno"-disse poi Octavia.

"Già,ma la domanda che io mi pongo è questa:Come possono dei Terrestri avere delle armi o strumenti più tecnologici dei nostri?".

"La risposta è semplice,mia cara"
-rispose una voce dall'altoparlante della camera- Dopo l'esplosione di Mount Weather siamo riusciti a recuperare alcuni oggetti,armi e utensili che,fortunatamente per noi,non si sono bruciati.
Oh,inoltre abbiamo trovato ,nella camera del presidente Wallace ,dei pezzi di carta con delle istruzioni che servivano per costruire macchine della tortura...Affascinante non è vero?"

"Chi sei tu?"-chiese Clarke.

"Che sbadato...Io sono il dottor Reynold.Credo che il tuo amico mi conosca bene".

"Che vuole dire?"-Clarke spostò la testa verso Bellamy,attendendo una risposta.

"Niente,non vuole dire niente".

"Quindi anche queste cicatrici non vogliono dire nulla?".

Bellamy serrò la mascella cercando di tacere.

"Sù Bellamy dobbiamo combattere.Dobbiamo fare qualcosa.Insieme...Okay?".

"Combatterò".

"Bene,ora dobbiamo trovare un modo per uscire da qui"-si intromise Octavia.

"Ottima osservazione O"-disse ironicamente il fratello.

"Oh, ma piantala Bell".Octavia si mise a ridere e diede un calcio amichevole ,con il piede,alla gamba del fratello.

"Avrete il tempo di prendervi a pugni e ridere,più tardi"-tuonò Clarke roteando gli occhi.

"Scusaci tanto,principessa"-rispose Bellamy,sdrammatizzando.

Anche Clarke si mise a ridere ed ora arrossiva leggermente.Era da tanto che non si sentiva chiamare così da Bellamy.

"Dai seriamente.
Che possiamo fare?"

"Sei tu quella che ha sempre un piano di riserva..Non guardare noi"-rispose Bellamy.

"Rifletti Clarke,rifletti"-pensò-"Cosa posso fare?"

Clarke stava pensando ad un piano per riuscirsi a liberare quando irruppe improvvisamente nella stanza Eric accompagnato dal dottore.

"Eccoli qui.Siete pronti per la tortura pomeridiana?"-disse in tono sarcastico Eric-"Prego professore,scelga lei".

"Voglio la ragazza con i capelli scuri,è forte e sarebbe affascinante vedere se riesce a sopportare delle scariche elettriche".

"Cosa?No!Prendete me al posto suo!"-sbraitò Bellamy.

Una guardia passò abbastanza vicino da ricevere da Clarke un morso sull'orecchio.L'altro uomo ,che stava prendendo Octavia,si avvicinò a Clarke e insieme al ferito, fanno un cenno al dottore.

"Si,voglio lei adesso".

"No"-disse in tono sommesso Bellamy abbassando il capo.

"Sono pronta"-disse coraggiosamente Clarke che ora veniva spogliata, messa in ginocchio davanti al muro della cella e legata con una corda ad un palo di legno.Una guardia gli strappò la maglietta,la buttò a terra e infine sguainò il teaser e iniziò a infliggergli colpi di frusta sulla schiena.Bellamy intantò girava il capo verso sua sorella,per non vedere ciò che stava succedendo.

"Devo fare qualcosa,Bell"-disse a bassa voce Octavia ,tra un urlo e un'altro di Clarke.

"Aspetta.Che intendi fare?".

"Voglio attirare l'attenzione della guardia".

"Per fare cosa?".

"Prendere le chiavi delle manette"-indicò con il cenno del capo, la cinta di un uomo.

"E dopo che vuoi fare?".

"Dopo entri in gioco tu,fratellone".

"Gli dò un calcio sugli stinchi?"-disse con un sorrisetto beffardo Bellamy.

"Esatto e poi se ci riusciamo,gli prenderemo le chiavi".

"Ce la faremo".
Octavia iniziò a dimenarsi e sbraitare tantó che attirò l'attenzione della guardia ferita.

"Controllala,io devo andare.Ho ricevuto una chiamata importante da Eric"-disse il dottore dopo aver chiuso la porta con un tonfo sordo.

La guardia si avvicinò,cautamente,e Bellamy ,con prontezza di riflessi,diede un calcio sulla gamba del poveretto che stringeva i denti dal dolore ma rispose anche lui con un pugno sulla faccia di Bellamy.Con sangue freddo,Bellamy,riuscì a bloccare i pugni dell'uomo e Octavia,con il piede,riuscì a prendere le chiavi e portarle alle mani.La guardia che si stava occupando di Clarke si accorse della situzione e la lasciò quindi legata al palo,furba però riuscì a tagliare le corde grazie ad un coltellino che teneva nella tasca della maglietta che era buttata sul suo lato destro.Rapidamente si liberò e prese di spalle l'uomo che adesso menava pesantemente Bellamy.Dunaque si avvinghiò a lui con lo stesso coltellino che utilizzò per tagliare le corde e diede due coltellate mortali sulla schiena dell'uomo.L'altro,quello ferito,chiedeva pietà
e morendo di paura, diede la chiavi a Clarke.

"Grazie"-disse lei facendo un inchino teatrale.
In un attimo,aprì le serrature di entrambi i fratelli.

"Stai bene?"-chise Bellamy,preoccupato.

"Beh,ho affrontato di peggio".

"Sono felice che tu stia bene"-Octavia abbracciò Clarke-"Ora dobbiamo andare".

"Hai ragione.Penseremo dopo alle smancerie".

"Andiamo a salvare gli altri".

May We Meet Again Kde žijí příběhy. Začni objevovat