Capitolo 11

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Io ho gli occhi lucidi. Guardo Arya dopo l' abbraccio. "Ma perché non me lo hai mai detto?" è l' unica cosa che non riesco a pronunciare perché il suo pianto contagia anche me. Arya è malata. Non riesco a capacitarmene. Io invidio il suo carattere da leonessa, anche perché la aiuta ad essere più forte e forse le rende un po' meno seria la sua patologia. La stringo di nuovo. Quanto è vulnerabile in questo momento, penso di non averla mai vista così fragile. "Io ti amo tanto Arya e questo cuoricino verrà protetto ancora di più! Parola di giovane Lennarto" le sussurro in un orecchio non appena riprendo la calma. Lei mi ringrazia con un abbraccio ancora più forte e mi confessa che sono la prima persona fuori dalla famiglia a cui lo esterna. "Quando sono con te sento che il mio battito è più forte e più sicuro" mi confessa lei tenendomi per mano. Devo dire la verità, a volte il suo battito mi sembra leggermente alterato, ma ho sempre pensato fosse una questione emozionale. Ho sempre pensato che le piccole fragilità di Arya fossero da proteggere, ma ora ho veramente capito in fondo la tesi che sostengo. Forse voi non lo sapete, ma, ad esempio, quando Arya ha il ciclo soffre di dolori invalidanti e, a volte svenimenti, nonostante lei abbia uno stile di vita impeccabile. I controlli li ha già fatti presso svariati medici perché aveva il sospetto che fosse endometriosi, ma in realtà non c' è nulla fuori posto, quindi anche questo fenomeno potrebbe essere legato alla malattia. Paradossalmente, per quanto sia più delicato per lei affrontare una gravidanza, rispetto ad altre donne, la gestazione di Vicky potrebbe averle donato un po' di tregua: non a caso, il primo ciclo post parto è stato solo molto stancante per lei, più che doloroso. Ma io so che nei famosi cinque giorni al mese lei ha più bisogno di me. Io, però, ho imparato ad essere disponibile tutti i giorni e a contribuire alla vita quotidiana di chi mi sta intorno. E poi, quando sta poco bene le preparo il famosissimo e celeberrimo "brodino Czyborra" che è rimedio a tutto. Dove lo trova un altro come me?
Scherzi a parte, io non mi considero perfetto. Anzi, mi sembra di avere tanti difetti, non solo le scarse capacità culinarie. Ancora adesso io mi chiedo come una come Arya si sia potuta innamorare di me. Che ha visto in me di speciale? Non so cucinare, non ho una carriera florida e costante, mi piace il cibo spazzatura e sono più fragile di una foglia essiccata al sole, non ho una mia vera personalità e non sono nemmeno bellissimo (o almeno mi considerò io così)... sul serio, non capisco proprio perché una bella ed intelligente come lei abbia scelto me.
In questo momento, stiamo decidendo se andare a continuare la nostra passeggiata e andare verso il centro o se andare verso casa e rilassarci in camera da letto a lume di candela. Qualcosa mi dice che Arya gradirebbe la seconda, ma mi stupisce dicendomi che vorrebbe stare anche fuori a cena per distrarsi e riprendere la calma dopo la confessione. Per lei ogni desiderio è un ordine, mia splendida regina!
Nel mentre, però, Vicky si sveglia e mi sa che dobbiamo cercare un fasciatoio all' istante perché sembra un pianto da pannolino sporco. Ma la nostra intuizione dura pochi secondi: Vicky non sta piangendo, sta praticamente urlando. Arya la prende in braccio, tenendola in posizione verticale. "Su Vicky, guarda papà" la incita. E qui arriva il bello: Vicky accenna gli occhi da risatina e mi rutta in faccia. "Vicky sei proprio una principessa" esclamo io stupito da questa novità. Nemmeno il tempo di finire la frase che la piccola fa un altro ruttino. Arya continua a darle i colpetti sulla parte alta della schiena. "Piccolina stai tranquilla, è solo un po' di arietta nel pancino" le sussurra Arya delicatamente. Per fortuna, i fastidi al pancino si sono alleviati in maniera semplice, permettendo all' aria di uscire in maniera rapida. Ci fermiamo un attimo perché è ora della poppata. Poi la prendo in braccio io e... non lo avessi mai fatto: ho tutta la spalla ricoperta di latte materno rigurgitato. Arya scoppia a ridere e tira fuori la fotocamera. A sua detta, un momento così deve finire nell' album dei ricordi di famiglia. Una volta scattata, me la mostra e confesso di essere venuto anche benino. Durante il tragitto, io la tengo in braccio per un altro po', ma questa furbetta continua a farmi dei sonori rutti. "Vicky suvvia!" esclamo io. Finalmente, raggiungiamo la pizzeria e io porto la piccola in bagno per controllare il pannolino. Provo a farle un massaggino a movimenti circolari e in senso orario, ma non sembra gradirlo molto, così cambio il pannolino e basta. Ma ecco il guaio: si apre la porta dell' antibagno e... mi si presenta davanti quella pazza della mia ex. "Che ci fai qua?" le chiedo minaccioso e cercando di proteggere la piccola quasi spiaccicandola a me. "Ma guarda a caso, vengo a Genova a salutare un' amica e ti trovo con un bambolotto. Sei infantile e patetico" e io la interrompo urlando di stare lontana da mia figlia e dalla mia famiglia. "Tu hai avuto una figlia da quella lì??" e a quelle parole io non ci vedo più dalla rabbia. "Io amo Arya ed ho una famiglia con lei!" le urlo contro. Vicky inizia a tremare come una foglia. Per fortuna, Arya è venuta in mio soccorso. "Ancora tu?! Non ti è bastato il discorsetto di quando ci siamo viste a Bergamo?" la squadra la mia ex. Arya cerca in qualche modo di spingerla dentro il bagno, in modo che noi tre possiamo tornare al tavolo in santa pace. Vicky è tutta sudata. Non avrei mai pensato che a soli due mesi e mezzo potesse percepire già le situazioni tese e poco gradevoli. Arya se la pone a stretto contatto perché è risaputo che per un neonato il contatto con la mamma aiuta a stare meglio. Scampato il peggio, possiamo consultare il menù. Questa è la prima pizza che mi è concesso mangiare da almeno otto mesi, ovvero, da quando mi era stato diagnosticato il problema metabolico. Questa volta, però, la prendo carica di verdure e non salsiccia e patatine. "Sono fiera di te, mio compagno e paziente preferito!" esclama Arya non appena il cameriere se ne va e mettendomi un polpastrello sulla punta del naso. Finalmente mi è entrato in testa che le verdure fanno bene ed evitano certe problematiche, in quanto ricche di vitamine, fibre e una discreta quota proteica. Senza contare che ultimamente le apprezzo molto e che ho scoperto essere molto versatili nelle pietanze.
Durante l' attesa, ci mettiamo a parlare di come sia estenuante sapere che quella vipera della mia ex sia pressoché ovunque. Perché non accetta che è finita e che sono felice per di più con una famiglia? Ma il discorso dura poco perché non voglio innervosirmi ancora. E poi vorrei sapere di più sul cuore di Arya: come se ne sono accorti del problema e tutto il resto. Lei mi confessa che non sa di preciso di cosa si siano accorti i suoi genitori perché aveva pochi mesi, ma sa benissimo che al controllo effettuato nel periodo in cui siamo riusciti ad andare d' accordo, il cardiologo le aveva detto che il battito era più regolare e che la situazione era leggermente migliorata. Tanto da chiederle se si fosse innamorata. Lei quel giorno, ha capito che forse la persona giusta ero io, nonostante i miei mille problemi.
Fortunatamente riusciamo a gustarci una pizza senza troppe ansie. Dopo aver pagato, torniamo verso casa e ci stendiamo a letto insieme. Peccato non avere una finestra sul soffitto, avremmo contato volentieri le stelle in cielo. Nostra figlia è distesa in mezzo tra noi e la stiamo coccolando il più possibile, in quanto ha degli episodi di tremolio da quell' incontro spiacevole in bagno. E sembra funzionare: ora appare molto più rilassata sia lungo il suo corpo che nel suo dolce visetto. E più la guardo, più vedo una mini Arya a tutto tondo, sia come somiglianza che come personalità. E mi rendo conto di cosa voglia dire essere davvero felici...

Wide open eyes (family dream)Where stories live. Discover now