-F I F T Y-F O U R-

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*era da tanto che non mi chiamavi cosi*

Così scesi in biblioteca per cercarla e non la trovai nemmeno lì, fin quando mi ricordai del reparto proibito. Io e lei amavamo sgattaiolare nel reparto proibito per leggere libri che non ci erano concessi leggere. Mentre continuavo a cercarla in quel reparto, sentì diversi gemiti provenire dalla parte opposta.
Seguì il rumore dei gemiti e non appena vidi chi si celava dietro quegli ansiti di piacere, rimasi paralizzata.

Vidi Erika a cavalcioni su mio fratello Alec, seduto su una sedia della biblioteca.
Sgranai gli occhi e sentì il cuore scoppiare nel mio petto e la rabbia invase il mio corpo. Mi hanno mentito, ancora.
Indietreggiai per andare via, ma per sbaglio andai a sbattere su uno scaffale dietro di me e feci cadere alcuni libri da esso. Entrambi si girarono, sentendo quel rumore e non appena mi videro si staccarono sgranando gli occhi.
A: "S-sorellina non è come pensi" disse mio fratello chiudendosi i pantaloni e sistemandosi i capelli. Mentre Erika puntò il suo sguardo su di me, che non riuscivo a guardarli negli occhi neanche per un solo secondo.
T/n: "Si invece che è come penso. Mi avete mentito ancora. Da quando tempo va avanti questo teatrino? Perché non me l'avete detto?!" urlai senza pensare al fatto che sarebbe potuto arrivare da un momento all'altro Gazza.
E: "Io-" stava per dire, ma la interrompetti.
T/n: "No sta zitta. Ti ho dato due fottute possibilità e mi hai mentito ancora. Perché non me l'hai detto? Vi avrei appoggiato e non avrei detto niente. Ma cazzo non in questo modo" ero delusa. Delusa da entrambi.
A: "Volevamo dirtelo, ma non sapevamo come. Non volevo che lo scoprissi in questo modo" si avvicinò di più a me e d'istinto feci un passo indietro. Alec abbassò lo sguardo sul pavimento, mentre Erika fissava la copertina di un libro a caso.
T/n: "Io...non so che dire" dissi con voce spezzata, mi girai e me ne andai, mentre sentivo Alec corrermi dietro, tuttavia non mi fermai.

A: "Salazar ti vuoi fermare?!" mi prese per il polso e mi costrinse a girarmi.
A: "Ti prego credimi, volevamo dirtelo, ma co-" non lo lasciai finire, mi dimenai e mi allontanai di poco da lui.
T/n: "Nessun ma, dovevate dirmelo prima. Merlino perché cazzo tutti mi mentite? Non posso più fidarmi di nessuno, né dei miei compagni di classe, né dei miei amici, né della mia migliore amica e né di te, mio fratello! Ti rendi conto che non so più di chi fidarmi, non credo nemmeno di conoscerti più. Non mi hai detto nemmeno perché Voldemort ci cerca, quindi a questo punto mi sorge spontanea una domanda. Da quando sei qui, mi hai mai detto qualcosa di vero tra tutte le cazzate che hai sparato? " sbraitai e i suoi occhi divennero lucidi, mentre si grattava la nuca nervosamente.

Nel mio tono di voce, la delusione era evidente e credo che anche lui lo abbia notato. Ero arrabbiata e non sapevo più chi fossero le persone che mi circondavano. Non sapevo nemmeno più chi ero io.
Chi sono io? La verità è che non lo so.
O almeno non lo so più.

A: "Sono io, sono il tuo fratellone. Ti ho deluso più di chiunque altro e ne sono consapevole, ma ti prego fammi spiegare" mi pregò lui.
Non volevo che lui mi mentisse di nuovo, ma in quel momento l'unica cosa che volevo erano delle spiegazioni, così annuì e in risposta Alec si avvicinò a me.
A: "Non qui" proferì; mi prese il polso e ci smaterializzammo in camera sua.
A: "mufillato" pronunciò lui, ma non capivo il perché. Lo guardai con espressione interrogativa e la mia fronte si corrugò.
A: "Così nessuno ci può sentire" disse sedendosi sul letto a baldacchino di fianco a me.

Sospirò e iniziò a parlare.
A: "Tu sai che Erika mi è sempre piaciuta e io sono sempre piaciuto a lei. Mi ha confessato di provare qualcosa per me quando eravamo ancora molto piccoli e abbiamo sempre deciso si restare solo amici, ma quando l'ho rivista quel giorno che papà ci ha lasciati..." fece una pausa abbassando lo sguardo sul pavimento.
A: "Mi sono trovato in un casino e mi sono lasciato andare. Siamo quindi finiti a letto insieme e non sapevamo come dirtelo, perché avevamo paura che l' avresti presa male o che non avresti accettato questo noi" lo sapevo, lo sapevo benissimo che si desideravano a vicenda da sempre, ma non possono
continuare a mentire in questo modo.

Always || Mattheo RiddleWhere stories live. Discover now