17. Prof Narciso

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Un altro lunedì, un'altra scommessa con me stessa. Ce la farò anche stavolta, oppure tornerò a casa con dubbi e incertezze? Quando ho scelto di fare questo lavoro, non avevo idea che sarebbe stata una tale montagna russa. Credi che fare la professoressa sia insegnare agli adolescenti, invece è imparare dagli adolescenti e, alcune volte, addirittura essere adolescenti.

Insomma, quando firmi il contratto accetti di entrare in un turbinio emotivo che non finisce sempre in concomitanza del suono della campanella.

È una sfida quotidiana che cela in ogni sconfitta la vittoria dell'essere ancora qui, a provarci.

«Buongiorno, prof.» Un mio alunno entra nell'aula, distraendomi dai pensieri.

«Buongiorno, Samir.» Guardo l'orologio e integro il mio saluto con la solita ramanzina: «Sei in ritardo».

«Sì, ho finto una slogatura e mi sono chiuso nel bagno per le persone con disabilità» risponde, togliendosi una garza posticcia avvolta attorno alla caviglia. «Da lì c'è una visuale più diretta sulla quinta dove ci sono solo ragazze. »

Mentre alcuni compagni ridono, mi sbatto il palmo sulla fronte e mi chiedo perché. Quando ho a che vedere con i ragazzi è una domanda che mi faccio spesso è: «Perché lo fanno?». Qualche volta immagino intere strutture psicologiche alla base dei loro comportamenti, altre volte invece non riesco proprio a rispondermi. Non c'è un perché, è semplicemente... così.

Quindi saluto anche gli altri compagni arrivati dal turistico e li invito a prendere posto per il nostro solito incontro. Fra un mese dovremo concordare la struttura dell'elaborato, i ragazzi stenderanno una bozza iniziale e ci saranno delle valutazioni da inserire nel registro per il primo quadrimestre. Spero di riuscire ad accompagnarli come si deve in questo percorso, ma ogni volta in cui li vedo mi chiedo se sarà solo un buco nell'acqua.

Come a confermare le mie paure, percepisco che oggi qualcosa non va.

Eccetto Samir – che è sempre carico a mille – vedo tutti gli altri un po' sconnessi, pensierosi. Come sempre, quelli dell'amministrativo sono arrivati per primi e hanno occupato la parte destra dell'aula, nei banchi in fondo, mentre il turistico si posiziona nei primi banchi a sinistra. Ci sono lunedì in cui hanno verifica alla prima ora, altri in cui si portano addosso malumori accumulati nel weekend. A questo giro, però, sembra si tratti di qualcosa di grave.

Guardo Samir, che ormai è la mia bussola, e mi rendo conto che la sceneggiata del bagno non l'ha soddisfatto perché le risate dei compagni sono durate da Natale a Santo Stefano. Forse voleva influenzare l'umore generale e portarlo più in alto di come appare? In questo intento lo capisco, perché anch'io spesso mi ritrovo a dover convincere un gruppo di persone senza riuscirci. Mi sembra preoccupato, si guarda attorno e incrocia sovente lo sguardo di Wissal, come a volerle chiedere che altro può fare per rammendare l'atmosfera.

A rendere il tutto più ostico è la distrazione di Alice. Soggetto già di per sé assente rispetto al qui e ora delle mie lezioni, pare che oggi trovi interessante solo ciò che accade fuori dalla finestra. I suoi occhi sono infatti rapiti al di là del vetro, e forse persino al di là dell'orizzonte. Sta di certo pensando a qualcosa o a qualcuno e, stranamente, questo non è il suo migliore amico. Di norma lo degna di un sacco di attenzioni ma, proprio oggi che lui sembra averne bisogno, lei lo sta ignorando.

Avevo delle aspettative su Filippo, che è l'elemento più razionale all'interno del gruppo.

È capitato che a volte quelli del turistico arrivassero a lezione litigando e lui, con le dovute osservazioni super partes, era in grado di riportare equilibrio senza che io mi dovessi sforzare per dissipare la matassa delle loro stranezze. Oggi, tuttavia, ha deciso di aprire un libro di un'altra materia e farsi i beati fatti suoi, scegliendo di essere omertoso e lavarsene le mani come Ponzio Pilato. Magari la questione non lo riguarda sul serio, o magari ci è più dentro del solito e ha ben pensato di applicare la strategia della fuga.

Credo nei miraggiDär berättelser lever. Upptäck nu