13. Wissal

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«Conosci anche altre canzoni, oltre all'intero repertorio arabo?»

Sam è concentrato sul telefono di Filo e ha una faccia troppo carina. È uscito dalla playlist scelta per la serata ed è andato a cercare un brano in particolare. Appena trova ciò che vuole, i suoi occhi diventano due cuoricini luminosi e realizzo che era così che guardava anche me l'altro giorno, dopo avermi baciato. Il cuore mi sale in gola e batte più forte del ritmo nelle casse.

«Questa canzone è bellissima» dice a sua discolpa.

«Non lo metto in dubbio, però sei prevedibile.»

«È andata virale su TikTok. Non puoi non ballarla.»

«Oh, vuoi vedere come non la ballo?»

«Non puoi non ballarla con me.»

Alza appena una spalla e mi guarda con quell'espressione maliziosa a cui è impossibile resistere. Mi ricorda vagamente un furbetto vestito da principe, tipo Aladdin. Il problema è che nemmeno quella testa dura di Jasmine ha resistito ad Aladdin.

Così, rilancio con uno sguardo altrettanto provocatorio e gli porgo la mia mano, muovendo i fianchi a tempo: «Ti avviso che non ballo mai in pubblico».

«Quindi balli da sola, a casa?»

«A volte.»

«Vediamo che mi sono perso» incita, avvolgendo la mia mano con la sua e trascinandomi verso un punto spazioso del salotto. Questa canzone ha tutti gli accenti al posto giusto e quando vengono marcati, Sam dà un colpo d'anca la cui onda d'urto spazza via i miei neuroni.

«A occhio e croce tu sei abituato, invece.»

«A?»

«Ballare in pubblico» deglutisco, perdendo i miei passi tra i suoi. «Ti riesce bene come tante altre cose.»

Lui ridacchia, mi mette una mano sul fianco e mi attira a sé: «Tipo?».

Che profumo di baci. «Non mettermi in difficoltà.»

«Sei tu che mi metti in difficoltà, se mi guardi senza nasconderti dietro ai capelli.»

«Infatti sto meditando di togliere il velo e tornare dietro il mio muro.»

«No, ti prego. Sei stupenda così.»

E non so se mi colpisce più questa frase o il moto dei suoi fianchi che sfiora la mia pancia scoperta. Mi dovranno ricoverare dopo questa festa, senza nemmeno che abbia bevuto un goccio di alcol.

«Naturalmente sei bella in qualsiasi modo» si affretta a precisare, «ma stasera ti sei messa d'impegno per rapire i miei occhi.»

«Ti boccio anche questa.»

«Che intransigente» mi accusa, e noto il suo sguardo scivolare per un attimo sulle mie labbra. Forse non si è accorto che io sto fissando le sue da quando ci troviamo in questa posizione e che, per questo, mi sto convincendo di avere un grave problema. Non penso ad altro da quel giorno al parco, non riesco a trovare niente che mi distragga e nessuna attività più interessante.

«Vorrei dire che i fatti mi convincono più delle parole» butto lì, «ma ci sono dei momenti in cui ci si deve per forza trattenere. Convieni?»

«Convengo... purtroppo. Certo, si potrebbe chiedere a Filo se ha qualche camera un po' più appartata.»

«Se non si fosse appartato per primo» sfiato, lusingata dalla proposta ma irritata dall'assenza del biondino che ci avrebbe potuto regalare qualche minuto di paradiso. «Magari potremmo importunare suo fratello.»

Credo nei miraggiजहाँ कहानियाँ रहती हैं। अभी खोजें