•ꪻꫝﺃ᥅ꪻꫀꫀꪀ•

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Un attimo dopo il fiore dal colore scarlatto si trovava ai suoi piedi.

«La stavo guardando...» disse la ragazza abbassando lo sguardo, con occhi non più pieni di stupore, bensì di dispiacere.

«La stai ancora guardando.» rispose Nightmare avviandosi verso il portone, per poi aprirlo.

«Sarebbe stupido chiederti perché, vero?» replicò lei chinandosi per raccogliere la rosa.

«Chiedimelo e scoprilo.»

«Meglio di no» così dicendo si rimise in piedi e camminò verso l'interno della reggia, oltrepassando Nightmare senza rivolgergli alcuno sguardo.
Al suo interno il castello era caratterizzato da un'atmosfera cupa, eppure inspiegabilmente confortevole.
Una serie di scale lastricate interrompeva il pavimento in parquet.

Chissà perché questa scelta così brusca di cambiare da un pavimento liscio a qualcosa di roccioso...

Dietro la scalinata c'erano due stanze separate da un divisorio di colore nero: dall'ingresso si poteva intravedere un tavolino nel vano a destra, mentre a sinistra si scorgeva una poltrona bordeaux.
La ragazza si voltò, e cominciò a percorrere le pareti con gli occhi, pareti rosa, ma non di un bel rosa acceso, bensì un rosa pallido, pareti spente, vuote, neanche un quadro si atteggiava nella sua maestosità, nemmeno un dipinto si esibiva nella sua bellezza, neppure un ritratto ornava quelle mura.
Lo sguardo passò al soffitto, una massa di colore grigio che ergeva sulle teste dei due soggetti. (T/n) non individuava nessun lampadario, solo il colore livido e uggioso di una nuvola pronta a scaricare la sua ira sulla terra incombeva su quella dimora.
La ragazza sobbalzò non appena il rumore del portone che si chiudeva tuonò all'interno del castello.

«Ti piace.?»

L'inattesa domanda fece posare gli occhi della ragazza sul mostro. «Ti... interessa?»
Non ricevette risposta, Nightmare si era già avviato verso la scala.

«Allora... dormiremo qui. Io dove dormo?» chiese nuovamente (T/n) rompendo il silenzio che padroneggiava intorno a lei, nel frattempo seguiva Nightmare verso il piano imminente; questo secondo piano era più vasto, presentava molte più stanze del piano inferiore, ciò che rimaneva immutato erano le tediose colorazioni delle facciate e del soffitto.
Senza dare tempo alla ragazza di guardarsi attorno, Nightmare aprì una porta, la prima a sinistra, pensava che solo così non ci fosse modo per perdersi tra lo smisurato numero di camere al piano superiore.
La ragazza si fece avanti all'interno della stanza, constatando prima di tutto il letto, abbastanza grande per starci in due, un letto matrimoniale a tutti gli effetti; foderato con lenzuola bianche e coperte grigie, i cuscini rivestiti da involucri leggeri, anch'essi bianchi... Il tutto emanava una fragranza che catturò (T/n).

«I cuscini profumano di rose nere... Il resto di rose bianche» osservò approssimando le narici al letto.

«Come fai a dirlo.? Non c'è differenza tra i due aromi» ribatté il mostro.

«C'è invece... Le rose bianche esalano un profumo più delicato rispetto alle rose nere, dato che queste, per via del loro colore, attirano maggiormente il calore e, riscaldandosi, l'odore aumenta» continuò lei sedendosi sul materasso.

«Perciò questa sarà la mia stanza per un po'. Non è male. Certo, cambierei i colori...»

«La tua stanza. No. Indovina chi farà uno spettrale incubo stanotte.» dicendo questo, inclinò la testa verso destra e mezzo sorriso si stampò sulle sue labbra.

𝔾𝕖𝕥 𝕐𝕠𝕦 𝕋𝕙𝕖 𝕄𝕠𝕠𝕟 {𝑵𝒊𝒈𝒉𝒕𝒎𝒂𝒓𝒆!𝑺𝒂𝒏𝒔 𝑿 𝑹𝒆𝒂𝒅𝒆𝒓} Where stories live. Discover now