Capitolo 27

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Mi ero distesa vicino a lui, provavo una sensazione di freddo in tutto il corpo, mi tremavano di nuovo le gambe ed ero emozionata. Potevo sentire il mio cuore senza bisogno di mettere una mano sul petto; Riccardo era pensieroso e mi guardava stringendomi tutte e due le mani.

Avrei voluto che il tempo si fermasse a quel momento, per rimanere da sola con lui per sempre.

Era ancora vestito, così mi ero avvicinata a lui iniziando a togliergli la maglietta. Lo sentivo mio, il suo profumo mi aveva assalita e avevo stretto la sua maglia per sentirlo ancora di più; aveva sorriso e si era lasciato spogliare da me.

Stava per succedere davvero, non vedevo l'ora di sentirlo dentro di me.

Chissà cosa avrei provato. Dovevo gemere? Urlare? Piangere? Non sapevo minimamente cosa fare. Riccardo mi aveva vista con lo sguardo perso nel vuoto e mi aveva detto:

<<Andy, non dobbiamo farlo per forza se non ti senti pronta>> non mi toccava nemmeno, come se avesse paura.

<<Ti desidero dal primo giorno che ti ho visto e non voglio avere paura di una cosa bella>> dissi distesa su un fianco sperando che lui facesse qualcosa.

<<Però ti prego, se dovessi ripensarci dimmelo>> era forse più spaventato di me, non riusciva a fare altro che sfiorarmi con la punta delle dita, come se anche con una sola carezza potesse rompermi.

Non sapevo come comportarmi, nei film sembra tutto così naturale, gli attori sanno già cosa fare, ma questo non è un film, non ci sono telecamere ed io non sapevo come muovermi.

Per la mente mi erano passati tantissimi pensieri, non riuscivo a smettere di tremare anche se ero sotto le lenzuola avevo la pelle d'oca, ma non mi sentivo rigida, al contrario ero pronta per darmi con tutta me stessa.

Riccardo era sopra di me che mi baciava il collo dolcemente, mi accarezzava i fianchi, non aveva fretta e mi piaceva sentire le sue labbra sul mio collo che pian piano scendevano verso la spalla, poi il braccio.

Stava facendo di tutto per mettermi a mio agio.

<<Stai bene?>> mi chiese dopo un mio lungo respiro.

<<Si, non fermarti>> risposi accarezzandogli il viso.

Lo baciavo come se quella fosse stata l'ultima volta che avrei potuto farlo, avevamo entrambi il respiro affannato, senza ancora fare l'amore.

<<Sei sicura di volerlo fare?>> si era fermato di nuovo, si preoccupava per me, ma io non volevo. La decisone che avevo preso era definitiva. Lo volevo, lo amavo, lo desideravo come nient'altro al mondo. <<Certo ragazzino, e tu?>> risposi ridendo. Volevo tranquillizzarlo.

<<Se ti faccio male dimmelo.>> Era serio adesso, ed io non chiedevo altro che fare l'amore con lui.

<<Va bene.>>

Ero pronta. Stava per succedere. Non tremavo più e sentivo il mio corpo stretto al suo. Si muoveva sopra di me, in un modo lento e costante, ero al settimo cielo, gli stringevo le braccia chiudendo gli occhi per sentirlo. Non avevo provato dolore, ma delle emozioni indescrivibili, che non avrei mai potuto dimenticare; sentirlo eccitato mi dava gioia, mi desiderava anche lui ed era stato dolce fino alla fine. Non mi aveva chiesto nulla, aveva provato in tutti i modi a darmi piacere riuscendoci in ogni istante.

Avevamo finalmente fatto l'amore e lo sentivo ancora più vicino a me. Mi aveva stretta forte, come se dovessimo diventare un tutt'uno.

Eravamo rimasti sotto le lenzuola, mi accarezzava le cosce che ancora non sentivo stabili ed io gli passavo una mano tra i capelli; eravamo imbarazzati e sudati.

<<Allora ragazzina, dimmi, cosa pensi della tua prima volta?>> disse dopo qualche minuto. Aveva provato a sdrammatizzare.

<<Penso che tu sia stato fantastico, ma io non sapevo cosa fare>> avevo tirato il lenzuolo fino alla testa per coprirmi dalla vergogna.

Lo sentivo ridere, mi aveva scoperto, dicendomi:

<<Sei stata più brava di quanto pensi>>

<<Non lo pensi sul serio>>. Questa volta, mi ero messa un cuscino sulla faccia e lo sentivo ridere ancora più forte.

<<Smettila di coprirti, lo penso davvero>> rispose, togliendo qualsiasi cosa che potevo usare per nascondermi. Lo amavo da impazzire, riusciva a farmi stare bene. Sempre. Qualsiasi cosa dicesse.

Sentivo di aver bisogno di un attimo per me, così, ancora avvolta nel lenzuolo andai in bagno.

Guardandomi allo specchio, mi vedevo orribile: ero paonazza e con i capelli arruffati.

Avevo provato a sciacquarmi la faccia con l'acqua fredda sperando che il rossore andasse via, ma era ancora lì, speravo anche di sistemare i capelli raccogliendoli in una coda alta, ma non avevo avuto l'effetto desiderato.

Ero rimasta seduta sulla tavoletta del wc per qualche minuto a riflettere su quello che era successo, mi sentivo sempre più diversa, avevo perso la verginità con un ragazzo meraviglioso.

In poco più di due settimane la mia vita era stata stravolta; non ero più la ragazzina di una volta, tutta la mia esistenza stava cambiando senza darmi preavviso.

Tornata da Riccardo, mi ero subito infilata nel letto.

<<Ti vergogni ancora?>> mi chiese esplodendo in una risata. Ero diventata ancora più rossa, ma subito dopo, iniziai a ridere anche io, pensando che non avevo più motivo di sentirmi imbarazzata.

Eravamo rimasti in silenzio per un po', tutti e due, girati su un fianco in modo da guardarci; mi accarezzava il viso che sentivo essere tornato normale, ed io gli passavo una mano sul braccio che sentivo in tensione. Quel momento aveva significato tanto per me, ed anche se molte mie coetanee facevano sesso senza neanche pensarci, non era stato male aspettare, se il risultato era quello di sentirsi così bene.

<<Riccardo, devo dirti una cosa>> dovevo dirglielo, dovevo pronunciare quelle due parole, avevo bisogno di confessarglielo.

<<Ti amo>> mi disse lui avvicinandosi al mio orecchio.

Ero scoppiata a piangere, come al mio solito, ma questa volta era un pianto di gioia, ero felice con lui.

<<Ti amo dall'istante prima di conoscerti>> gli dissi mentrelo baciavo con tutto l'amore di cui ero capace, come se quella notte fosse stata l'ultima.

Avevamo rifatto l'amore, questa volta, con la consapevolezza che ci univa un sentimento forte, mi sentivo anche più in sintonia con lui e soprattutto sapevo che tutti e due volevamo davvero stare insieme.

Non volevo altro che lui. Volevo dargli tutto quello che avevo dato a Christian senza meritarlo.

Quello era il passato, il mio futuro era davanti a me.

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