Capitolo 13

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"Se il tempo fosse un gambero" è un musical che vede protagonisti due grandi attori del cinema italiano nei panni di Max (il diavolo) e Adelina (una fruttivendola).

Lo spettacolo inizia con la protagonista, già avanti con gli anni, che parla a dei ragazzi del suo desiderio di tornare indietro nel tempo per sposare un principe che aveva rifiutato quando era giovane. Il diavolo presentandosi sotto un'altra veste le aveva dato questa opportunità finendo con l'innamorarsi di lei. Adelina aveva nuovamente rifiutato il principe per sposarsi con Max.

Era arrivato il momento, io e Rebe eravamo già pronte con i nostri costumi; Elena e mia madre avevano insistito, ridendo come due bambine, per farci una foto da incorniciare.

Avevamo provato solo qualche giorno prima tutti insieme, a causa dei vari compiti in classe. Molti studenti che partecipavano erano al quinto anno e non avevano avuto il tempo di frequentare molti corsi dopo la scuola. La professoressa ci aveva chiamati tutti in cerchio per tranquillizzarci che, comunque fosse andata, sarebbe stato un successo.

I genitori e i compagni prendevano posto in auditorium e affacciandomi dal tendone rosso avevo visto mia madre che mi salutava seduta in seconda fila, insieme ad Elena che già sbadigliava.

Non avevo invitato mio padre, non mi era sembrato il caso di farlo incontrare con mamma. Rimasi a guardare la sala che si riempiva fin quando da lontano non vidi Riccardo in piedi davanti la porta.

"É qui per suo fratello", avevo pensato facendo dei respiri profondi per calmarmi.

La docente ci aveva chiamato: lo spettacolo stava per cominciare.

Avevo il cuore che batteva all'impazzata, ma dopo aver sentito le note della canzone "Se il tempo fosse un gambero" ero riuscita a calmarmi, iniziando a cantare. La scuola mi aveva accolto sul palco con un fortissimo applauso e con la coda dell'occhio vedevo che anche Riccardo sorrideva guardandomi con il costume di scena.

Avevamo riscosso molto successo, tutto l'auditorium rideva e si divertiva. Avevo sentito anche i commenti dei miei compagni che dicevano quanto fossi carina con quel vestito azzurro.

Tra un cambio d'abito e una battuta dimenticata lo spettacolo stava finendo, mancava solo la scena finale tra me e Marco.

<<Sei pronta?>> mi aveva chiesto proprio lui,

<<Perché non dovrei?>> gli risposi con una risata isterica. (Dopotutto, c'era solo Riccardo che mi aveva guardata per tutto il tempo e che ora doveva vedermi baciare suo fratello).

Marco era l'opposto di Riccardo, circa 1.60 e abbastanza in carne, capelli castani e occhi azzurri. Avevano i lineamenti del viso completamente diversi.

Eravamo tornati sul palco e dopo il fatidico bacio, seguito dalle urla e gli applausi di tutti, andai a cambiarmi.

<<Sei una grande Andy, sei stata bravissima>> mi disse Elena abbracciandomi.

<<E a me non dici nulla??>> Chiese Rebe offesa,

<<Ma certo, sei stata bravissima anche tu>> aveva risposto la mia amica alzando gli occhi al cielo.

Ridevamo tutte insieme pensando ancora allo spettacolo. D'un tratto, qualcuno mi aveva messo una mano sulla spalla dicendomi:

<<Brava, non pensavo cantassi così bene>> Riccardo era accanto a me, sembrava davvero colpito dalla mia voce, visto l'espressione di stupore sul suo viso.

<<Grazie, ma gli effetti hanno aiutato molto>> stranamente ero riuscita a finire una frase.

<<Sei stata stupenda là sopra, non sembravi neanche tu.>> Mamma era arrivata giusto in tempo, stava iniziando un silenzio imbarazzante tra me e lui.

<<Ciao, e grazie ancora>> dissi mentre andavo via. Non mi ero voltata, ma probabilmente non aveva neanche risposto.

<<Pizza da Totò questa sera?>> propose mia madre a me e le mie amiche.

<<Siii>> avevamo detto in coro.

Arrivate in pizzeria, avevo notato subito Federico seduto da solo in un tavolo, così lo dissi ad Elena che lo chiamò per salutarlo.

<<Ciao Andy ho saputo che oggi hai baciato un ragazzo. Brava! Credevo fossi timida>> mi aveva detto con quell'aria odiosa.

<<Sei geloso?>> risposi mentre Rebe lo guardava in cagnesco.

<<Pronto? Se guardi a destra mi vedi, sono in un tavolo con delle amiche>> Federico aveva risposto al telefono.

<<Da quando siamo amici?>> Ero sul piede di guerra, non lo sopportavo, a maggior ragione quando c'erano i suoi amici: degli arroganti presuntuosi (in verità non li conoscevo, ma, per essere amici di Federico, dovevano sicuramente essere così).

<<Ragazzina, dobbiamo smetterla di incontrarci così>> era appena arrivato Riccardo.

Elena si era portata una mano sulla fronte e aveva detto a suo fratello:

<<Noi siamo venute qui per passare una bella serata tra donne, voi maschietti potete gentilmente andare fuori dalle...>>

<<Ho capito me ne vado, scusate il disturbo>> disse Federico senza far finire sua sorella.

Mia mamma era appena entrata e dopo essersi seduta mi aveva chiesto:

<<Ma per caso oggi ho visto qualcuno di cui mi hai parlato o sbaglio?>>

<<Guarda Rachele, è seduto proprio lì accanto a mio fratello>> Elena si divertiva a prendermi in giro.

<<Siamo venute qui per stare insieme o e la serata tutti contro Andy?>> mi ero stancata, più cercavo di non pensarlo, più lo vedevo.

<<Ok basta, scusaci>> mi disse Rebe dispiaciuta.

<<Però è davvero carino>> disse mamma fischiettando e facendo finta di nulla.

<<Ordiniamo!!! É meglio>> esclamai, ma non riuscivo a smettere di ridere sotto i baffi.

La serata era andata avanti tranquillamente, anche Federico e Riccardo erano andati via e mi sentivo più tranquilla. Avevo un'ansia pazzesca ogni volta che si avvicinava a me.

Finita la cena, eravamo tutte e quattro in macchina a ridere per qualsiasi cosa, dai passanti vestiti in modo bizzarro al cameriere che aveva fatto cadere la birra di Rebe al locale.

<<Sei unica Rachele, ho sempre sognato di passare una serata del genere con mia mamma ma lei è così severa, si arrabbia per tutto, tu invece sei fantastica>> diceva Elena con lo sguardo basso.

<<Anche io e lei litighiamo tanto, la tipa, qui a fianco a me, mi fa disperare>> mi aveva puntato il dito contro minacciosa.

<<Almeno Andy può confidarsi con te, se ci provo io è una lite assicurata>> aveva continuato la mia amica intristendosi. Mi dispiaceva sentirla così, ma la nostra situazione era diversa: c'eravamo sempre state solo io e lei, ci davamo forza l'una con l'altra. Non avevamo avuto scelta.

<<Magari è solo stressata, noi mamme abbiamo tanto da fare, tra lavoro e faccende di casa>> Mia madre guardava Elena dallo specchietto retrovisore,

<<Credo che mia madre sia nata stressata>> rispose lei abbozzando un sorriso.

C'era stato un minuto di silenzio quando ad un tratto era partita una risata collettiva.

Dopo aver lasciato le ragazze a casa, io e mamma stavamo tornando quando le dissi:

<<Io conosco le loro mamme e credimi sono davvero terribili, sono successi episodi anche in mia presenza.>>

<<Non possiamo giudicarle, in ogni famiglia ci sono problemi>> mia madre mi stringeva forte la mano mentre mi diceva quelle parole.

<<Ma tu sei imbattibile e ti adorano tutti>> le dissi mentre stava parcheggiando.

Ti Ho Già Incontrato &quot; La Realtà Dentro Di Me&quot;Where stories live. Discover now