chapter 38 : the '??'

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"Io non scendo"
"Dai"
"No, non scendo"
"Ma l'avrà dimenticato!"
"No! E anche se fosse non scendo"
"Sei insopportabile alcune volte Y/N"
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Già. Oggi è un nuovo giorno. Che vuol dire? Be', è arrivato il momento di affrontare la realtà: il mio fratellastro ha sentito tutto. TUTTO.
Ogni cosa.
Tutta la notte ci ho rimuginato sopra, sul come sovrolare al quel fatidico attimo, che arriverà. Purtroppo. Yeonjun vorrà delle risposte e sicuramente ha già capito. Come avrebbe potuto non arrivarci? In quella stanza c'eravamo solo io e Jennie e guarda caso ieri notte, la Vigilia di Natale, si sono sentiti rumori strani, come gemiti.
Ammetto che siamo state furbe quanto un criceto, ma l'eccitazione ha avuto la meglio.
In questo momento, Jennie è scesa al piano di sotto per fare colazione ma io non riesco. Mi vergognerei troppo. E se ci fosse Yeonjun?
Cosa gli direi?
Sembra essere tornata la situazione di prima, dell'imbarazzo con lui e dall'incapacità di esprimermi. Ci risiamo. Dio.
Mi butto sul letto e afferro il cellulare. Navigo un po' su Instagram e non c'è niente di interessante. Come sempre d'altronde.
Poi, ad un tratto, arriva una notifica.

?? :
Hey.. So che non avrei dovuto mandarti questo messaggio ma mi manchi. Pensavo che sarei riuscito a dimenticarti, ma non ci riesco. Voglio vederti

Ma chi è? Si sarà sbagliato
Il numero è sconosciuto, e sembra un ex da come ha scritto. Peccato che io non abbia mai avuto nessuno al di fuori di Jennie.

Me:
Credo abbia sbagliato numero..
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?? :
Oddio scusa.. Che vergogna non volevo disturbarti.. Sono in un periodo difficile e non me ne ero accorto

Sembra gentile e mi fa tenerezza. Questo però, mi rassicura. Perlomeno ci sono persone che sono in situazioni peggiori della mia.

Me:
Ti capisco. Anch'io sono in una situazione difficile, ma più che altro imbarazzante! XD

??:
Imbarazzante?

Sto per rispondergli, quando, involontariamente clicco sull'icona della chiamata.
Sul serio sto chiamando uno sconosciuto?
Istintivamente provo a riattaccare immediatamente ma lui la accetta.
Perché l'ha accettata?
Per secondi stiamo in silenzio, poi parlo.
"Non volevo chiamarti! Ho premuto per sbaglio e poi.. Io- be' hai capito-"
Sento ridacchiare.
"Anche a me è successo.. Non ti preoccupare.."
Sorrido.
"Allora ok.."
"Comunque piacere.. Visto che siamo qui"
La sua risata mi genera dei brividi sulla schiena.
Sembra innoquo. Non uno sconosciuto pervertito come nei film..
"Ah ciao! Ehm.. Non voglio disturbarti quindi è meglio che ti lasci in pace ora.."
"No no! Senti.. A dirla tutta sei la cosa più bella che mi sia capitata oggi ed è Natale! Mi sono lasciato con la mia fidanzata e la stavo supplicando per tornare insieme a me! Sono patetico. Mi sento un idiota anzi lo sono"
"Ma non stai con la tua famiglia? È Natale"
"I miei non abitano qui. Sono solo come un cane. Pensavo che avrei passato le feste con la mia ragazza, ma mi ha piantato ieri"
Smetto di sorridere e onestamente mi fa un po' pena.
"Mi dispiace. Non posso riuscire a capirti perché non sono mai stata piantata, ma non posso immaginare il dolore che possa causare.. Pensare che la persona che ami rompa con te senza alcun motivo è doloroso.."
"Be' in realtà c'era un motivo. È una storia buffa. Una sera dovevo andare da lei per festeggiare il suo compleanno e gliel'ho rovinato. Sono dovuto andare in ospedale per una pazza che mi aveva colpito sul marciapiede! Sul marciapiede! Ancora non posso crederci!"
"Davvero?"
"Sì, poi mi aveva colpito con una forza! Da quel che ricordo aveva rubato del vino e la stavano rincorrendo. Ma chi è che ruba del vino in un ristorante?"
Aspetta un secondo.
No.
Non può essere.
"Scusa ma com'era questa ragazza? Solo per curiosità.."
Non esita a rispondere.
"Era (altezza), aveva dei capelli (lunghezza) e (colore) e sembrava una psicopatica!"
Oddio.
Non ci posso credere.
Quella sera.
Quell'idiota che non mi faceva passare.
Era lui.
Tra tutti gli sconosciuti.. Lui?!
Ora che gli dico?
Perché capitano sempre a me?
"Hey? Ci sei?"
Oddio è ancora in linea giusto
"Sì, be' mi stanno chiamando ciao"
"Ma chi- aspetta- non so come ti chiam-"
Riattacco e lancio il cellulare verso la poltrona. Chiudo gli occhi, ma peccato che non sento quello che dovrei sentire.
La caduta del cellulare provoca un rumore, ma in lontananza, strano. Come fosse caduto per terra e si fosse distrutto.
Apro immediatamente le palpebre e il telefono non è sulla poltrona. Mi alzo e con ansia lo cerco nei paraggi, e solo lì percepisco la sfortuna incombere sulla mia vita. La mia nuova ombra.
L'ho lanciato dalla finestra.
Dal terzo piano.
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My Teacher - Jennie X Reader Tempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang