cap 11

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Tutti si affrettavano, messaggio dopo messaggio i villain sparivano nei corridoi poco illuminati della scuola. Eri lì guardava andarsene e cercare il luogo indicato dal loro informatore.
Anche lei aveva un cellulare, gurdó lo schermo per qualche secondo, niente. Sull'apparecchio era salvato solo un numero, uno soltanto: quello del re.
Aspettava il suo comando mentre gli altri sgusciavano veloci e silenziosi verso le classi, i corridoi e le grandi aule.
Tomura, per ultimo l'aveva lasciata. Lei non doveva muoversi, almeno finché non si fosse avvicinato qualcuno. Non doveva essere trovata, era lei l'unica che poteva comunicare col re.
Era un punto di riferimento.
Sorrise inconsciamente all'idea, lei era uno dei punti fondamentali del gioco.
Chiuse gli occhi per sentire meglio quello che le succedeva intorno, nel silenzio piú assoluto il rumore dei passi sembrava quello dei tamburi.
Si mosse veloce all'interno di una classe e lí sotto la cattedra, guardó da dove proveniva il rumore.
Il preside Nezu e All Might si guardavo in torno un po' smarriti.
-Che ne pensa preside?- chiese il biondo fermandosi e interrompendo il loro silenzio ansioso.
-Cosí tanti traditori, e in un'unica classe!- rispose il topo -dobbiamo capire chi é la mente-
-E come facciamo?-
Eri diede una veloce occhiata agli uomini, erano solo di passaggio, avrebbe dovuto indicare ai suoi compagni la posizione. Ma non sapeva come.

Aveva appena deciso di non fare niente, e i due se ne stavano andando quando una voce famigliare li chiamò.
-Professore! Preside- Denki corse fino a davanti alla porta, aveva il fiatone.
-Che fai! Potresti attirare l'attenzione- Shinso gli fu subito dietro guardandosi in torno. Una morsa strinse il cuore di Eri, la bambina scosse la testa.
-Abbiamo un piano per fermare tutto!- sorrisi felice il ragazzo biondo, i due adulti si scambiarono un veloce sguardo.
-Bene, spiegalo per favore- rispose calmo il preside.
Cosí inizió una discussione di come avrebbero dovuto trovarmi e convincermi ad aiutarli. Scoppiai quasi a ridere, mi misi una mano sulla bocca per non farmi scoprire.
Io tradire? Dopo che il re mi ha dato cosí tanta fiducia e potere? No, neanche alla fine del mondo.

Il ragazzo alzó la mano per permettere alla creatura di appoggiare la testa sul suo grembo, inizió ad accarezzarla lentamente mentre i suoi occhi scivolavano veloci su ogni dettaglio della scena che aveva davanti. Il viso in penombra lasciava notare un orribile e gigantesco ghigno malefico. Sorrise tra sé tornando ad appoggiare la schiena sul morbido schienale della poltrona.

-Cosa dovremmo fare?- chiese Sero guardando il professore Aizawa andare via insieme a Present Mic.
-Seguire il loro piano- sussurró distrattamente Bakugo.
-Mi sembrai sovrappensiero. Pensi che si sbaglino?- il moro si avvicinó e fece segno di continuare a camminare.
-No, ma ho una strana sensazione da quando questo "gioco" é iniziato- confidó il biondo guardando dentro una delle aule vuote, quando non vide nessuno continuó a proseguire per il corridoio.
-Cosa intendi?- l'amico si sporse per fare la stessa operazione in un'altra classe.
-Mi sembra di aver già sentito questa atmosfera- continuó il ragazzo guardando negli altri corridoi.
-Sei già stato in un "gioco" simile?- chiese l'altro fermandosi confuso.
-No, ma...non so bene come spiegarlo- sospiró affranto Bakugo.
-Se sai come uscirne vivo insieme agli altri per esperienze passate meglio- rispose Sero entrando in un bagno.
-Per ora non ho idee e quello dei professori sembra la migliore- ringhió il biondo.
-Secondo te funzionerà?- chiese il moro passando a un'altra stanza.
-No- sussurró il ragazzo guardando fuori da una delle grandi finestre della scuola, lí fuori tutto era calmo e sotto controllo e nessuno si stava preoccupando per loro.

Il figlio della Notte e della Luna-mhaWhere stories live. Discover now