Cap 4

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La 1A aveva passato il tempo a fare vari test e quando finalmente la giornata scolastica era finita Todoroki ringrazió di non dover sentir piú quel baccano.
Inboccó velocemente una stradina in mezzo ai campi dove regnava la pace.
-ancora una cosa e poi torno a casa…- si disse, nel mentre controlló sul cellulare la strada che doveva percorrere. Non era ancora molta.

Il ragazzo aveva girato per vario tempo fino ad arrivare a una cittadina, sembrava non molto ricca, le case erano semplici.
Giró per un po', fino ad arrivare alla sua meta: una casa un po' piú semplice delle altre e un po' piú rovinata.
Lesse velocemente il citofono per assicurarsi di non aver sbagliato, e si stupí subito di uno di essi. Scosse la testa.
Avanzó verso la porta e in silenzio religioso appoggió una lettera davanti a essa. La busta era di un verde smeraldo e il timbro rosso sembrava sangue.
Il piú in fretta possibile si allontanó dalla piccola città pregando di non essere stato visto.

Tornó a casa i circa un'ora dopo il dovuto, il che fece preoccupare la sorella.
-SHOTO!- Fuyumi lo abbracció. (Nel dire il nome ha usato la stessa energia del padre)
-Sono solo andato a scuola- rimase fermo.
-Sei tornato tardi!- esclamólei arrabbiata.
-Ho fatto un giretto- scosse le spalle per poi togliersi le scarpe. In fine scansando la maggiore tornó in camera sua.
Non perse tempo si e si avvicinó alla superficie dello specchio, vide il suo riflesso con i capelli spettinati e sbuffó.
-Fatto- disse mentre tirava in dietro la testa.

La ragazza tornó a casa felice, ma appena vide l'uscio della sua porta quella sensazione la abbandonó completamente, si avvicinó inquieta alla lettera che era stata poggiata per terra.
Su di essa era stato scritto in caratteri eleganti il suo nome.
La prese e la infiló in testa per poi entrare con uno dei suoi sorrisi.
-ciao mamma! Ciao papà!- sorrise dando un bacio ai genitori.
-Com'é andato il primo giorno di scuola- chiese la madre che avevo alzato la testa dal giornale.
-Stancante- la figlià si sitiracchió -vi dispiace se ora vado a riposarmi? Vi racconto tutto a cena-
-Certo recupera le tue energie- il padre le passó una mano tra i capelli.

Finalmente in camera sua la ragazza spense il suo sorriso, prese la lettera in modo curioso e se la raggiró tra le mani.
Dopo svariati minutí la aprí, conteneva una lettera giallastra con inchiostro rosso sangue, la calligrafia era la stessa accurata che scriveva il suo nome sulla busta.
La ragazza inizió a leggere, il contenutó catturó la sua attenzione.
Peró il tutto sembrava uno stupido secherzó cosí che lei rileggesse una decina di volte la lettera.
Per poi scuotere la testa, dicendosí che era una stupidaggine si inizió a spazzolarsi davanti al suo specchio.
La superficie aveva una crepa per quando lo aveva fatto cadere da bambina.
"Ok?" La ragazza rabbrividí, "bene daró ascolto alla lettera" appoggió la spazza e chiuse un attimo gli occhi.
-Bene che devo fare?- si giró a guardare la busta lasciata sul pavimento.

Il figlio della Notte e della Luna-mhaWhere stories live. Discover now