Cap 10

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In questo capitolo sarà presente un personaggio non mio, di nome Priscilla. Ho cercato di avvisare chi me lo ha chiesto, ma non sono riuscita ad usare a taggare, quindi per favore dammi un cenno di vita.
Se qualcuno vuole che i suoi personaggi vengano aggiunti puó tranquillamente chiedere.

La ragazza camminava silenziosamente per il corridoio vuoto, i suoi passi rimbombavano tra le pareti. Stava attirando di proposito l'attenzione, sperando che qualcuno la notasse.
Delle voci stavano sussurrando dalla parte opposta al muro, cercó di trovare la porta e ci si sporse.
Quello che le ragazze videro era un pezzo della testa di una coetanea con i capelli scuri e occhi profondi dello stesso colore, qualcosa in lei era stranamente inquietante. Potevano vedere solo una parte del viso, quindi non capirono il suo stato d'animo, fecero un attimo mente locale, non l'avevano vista né tra i villain né tra i traditori.
-scusa siamo già in due, dobbiamo rispettare le regole- parló una delle due. Ci furono altri attimo di silenzio poi la ragazza scomparve veloce come era apparsa.

Il telefono di Kirishima vibrò.
-La tua ragazza?- chiese Uraraka tirando un'occhiata allo schermo dell'amico.
-Sí! Priscilla mi ha appena mandato la posizione di qualche studente! Vado- il rosso sorrise mostrando i denti da squalo, si giró e si diresse velocemente verso il luogo segnalato.
-Speriamo che anche i nostri informatori ci diano riscontri velocemente- sospiró Shoto controllando il cellulare come a cercare di evocare una qualche notifica.
-Non perdete tempo! Non c'é gioco senza cacciatori!- li rimproveró Eri.

Aizawa e Mic erano piombati in una stanza senza curarsi del frastuono che aveva interrotto il piú totale silenzio. Il moro aveva gli occhi sbarrati e barcollava, si appoggió a uno dei banchi, il biondo gli fú subito affianco.
-Eri- io nome della ragazza uscí come un sussurro dalla labbra di Shota -Eri! La nostra Eri era con quei...quei...mostri!-
-Non ti preoccupare, ci sarà una ragione per cui era con loro. Un ricatto o che so io!- cercó di rassicurarlo il marito, ma neanche lui sapeva cosa pensare.
-Papà! Babbo!- la voce di Shinso arrivó dalla porta. Entrambi gli uomini alzarono lo sguardo e lo puntarono sul figlio maggiore.
-Stai lí! Non vogliamo che tu muoia come l'altro studente- la cosa che piú voleva Aizawa in quel momento era abbracciare suo figlio, ma non poteva, qualcuno di loro sarebbe potuto morire, e non era pronto a perdere nessuno.
-Tu hai qualcuno?- chiese Mic preoccupato, era una delle regole andare in giro in coppia.
-Sí, eccomi. Buongiorno- TetsuTetsu comparve da dietro la porta.
-Bene- sospiró il biondo.
-Dobbiamo trovare Eri e parlarle- dichiaró Shinso.
-io ci sto!- il compagno subito lo sostenne.
-No! É contro le regole far leva sulle emozioni degli assassini- ricordó Mic. Mentre Aizawa continuava a guardare il banco, il suo respiro diminuí, deglutí, alzó la testa del banco e la puntó sugli altri.
-lei non é uno degli assassini...- ricordó con un filo di voce. La stanza rimase nel piú completo silenzio.
-quindi la regola non vale...- continuó Shinso.
-Ed é lei a condurre gli assassini...- continuó TetsuTetsu.
-potremmo far finire il gioco!- urló Mic, ricevendo orribili occhiate da tutti i presenti.
-sarebbe meglio prima reclutare altri, cosí la troveremo piú in fretta- il moro spostó il suo peso dalla superficie di legno.
I componenti delle coppie di guardarono negli occhi per un secondo, poi annuirono e si diressero in due direzioni diverse.

-Uh! Uh! Uh! Vogliono far finire il mio gioco!- si scrocchió le dita delle mani, cosa che faceva solo quando qualcosa gli dava fastidio, chiuse gli occhi per un secondo, assaporando il silenzio. Dopo vari minuti esso venne rotto da una risata piena di follia.
-Allora frantumenró le loro speranze!- riaprí gli occhi di scatto, ora brillavano di una luce intensa e di pazzia.

Il figlio della Notte e della Luna-mhaWhere stories live. Discover now