Capitolo 20

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POV. MATTIA
"Christian Stefanelli! Hai 5 secondi di vantaggio e poi vengo a prenderti!" - urlo una volta varcata la soglia della casetta.
Con la coda dell'occhio vedo una figura cominciare a correre verso le camere e, appoggiato il borsone a terra, la inseguo.

Finalmente trovo il ragazzo in questione nascosto dietro l'albero nel giardino sul retro.
"Nascondiglio perfetto devo dire. Non potevi fare di meglio." - dico continuando a fissarlo. Se uno sguardo potesse uccidere lui ora sarebbe cenere.
"Dai vieni qui, non ti faccio nulla." - aggiungo.
"Si, si, le ultime parole famose. Non mi fido." - esclama sporgendo la testa leggermente da dietro l'albero. Una volta notato il mio sguardo torna a nascondersi.
"Dai, su, non prendertela. Stavo scherzando."
"Non prendermela? No guarda, hai solo urlato a mezza Italia il nome della mia cotta" - affermo arrabbiato.
"Ah, quindi ammetti che ti piace?" - dice lui, con un sorriso in faccia. Comincio ad arrossire alle sue parole. Dopo la conversazione della settimana precedente l'argomento Francesca era stato accantonato, ma, come appreso dalla puntata, Christian di certo non se n'era dimenticato.
"Non è questo il punto Christian." - esclamo irritato, mentre le mie gote diventano sempre più rosse ogni minuto che passa.
"Ma come ti è passato per la testa di scrivere quel biglietto?" - gli chiedo.
"Dai su Fratè, ho scritto solo la verità. E poi lei mica ha negato eh. Ha detto pur che sei un bel ragazzo."
"E meno male. Pensa che imbarazzante sarebbe stato. Non che la scena in puntata non fosse imbarazzante eh. Perché lo era. Ma come ti viene in mente di scrivere una cosa del genere. Sicuro adesso l'hai spaventata a morte. Non vorrà più avere nulla a che fare con me. Non ci conosciamo neanche così bene. Abbiamo solo ballato insieme insomma. Nulla di più. E il ballo che mi ha costretto a fare Maria a lei per via di quell'obbligo qualche puntata fa. Ma nulla di più. Oh che casino." - esclamo passandomi una mano sul volto per poi sedermi sul divanetto accanto alla porta.
"Ma stai tranquillo Fratè, sono solo paranoie inutili." - mi dice Christian sedendosi accanto a me. Approfitto dell'occasione per tirargli una cinquina, più che meritata se devo dire.
"Ok, me la meritavo. Però dai su, non deprimerti. Hai fatto la puntata e sei ancora qua. Hai ballato bene e hai avuto anche l'occasione di ballare con lei. Eravate molto vicini. Vi siete abbracci e avete mantenuto un contatto fisico per una buona parte della coreografia. Direi che non è andata per nulla male. E poi c'è la parte della sorpresa."
"Non era nulla di che" - dico sperando di poter portare il discorso su di un altro argomento.
"Devi spiegare amico. Non me la bevo la scusa del <è il nostro simbolo> che hai usato in puntata."
"Ok, ok. È che... Dio come faccio a spiegarlo. Mi è venuto quasi d'istinto pensare alla rosa. Nel senso, la canzone parla di amore. E cristo mentirei se ti dicessi che non ho pensato a lei durante tutta la durata del brano. L'amore descritto è quasi necessario, indispensabile. Uno di quelli di cui non puoi fare a meno per continuare a vivere ed essere felice. È un po' quella cosa che riesce a portare il sole nei giorni di pioggia. E ti giuro Fratè, mi basta che qualcuno la nomini per farmi spuntare un sorriso da ebete. Uno di quei sorrisi che nascono così, dal nulla. E quando ce l'ho davanti ho le farfalle nello stomaco. Mi basta guardarla da lontano e non riesco a staccarle gli occhi di dosso. È come se ci fosse solo lei nella stanza. E quando mi parla... cristo... potrei stare ad ascoltarla per ore. E questo mi spaventa, da morire. Non ci conosciamo così bene, praticamente sappiamo solo i nostri nomi e cognomi. Però con lei mi sento così bene. C'è questo legame che mi unisce a lei. Lo sento Fratè. E non mi sono mai sentito così dipendente da una persona finora. E credimi quando ti dico che non riesco a togliermela dalla testa. Quando sto con lei mi sento completo e vivo come non mai. Ed è nato tutto così, all'improvviso. Forse fin troppo velocemente. Dio, è arrivata così, a caso. E non posso farci nulla, non voglio togliermela dalla testa. Ed ho una paura fottuta di tutto questo. Ho paura che sta cosa possa sentirla solo io.
E la rosa. Lei, così delicata ma allo stesso tempo forte. Qualche giorno fa mi sono svegliato con questa idea in testa, quella dei petali. Dopo le prove mi sono fermato e ho parlato con Maria per vedere se si poteva fare. Quando ha acconsentito non ci volevo credere. Volevo fare capire a Francesca che è speciale e perfetta così. Che è bella. E ricorrere alla rosa mi sembrava la via migliore. Volevo farle capire che non mi sono dimenticato del simbolo che ho usato quella volta della coreografia. Che per me lei rimane la mia rosa rossa. E quando in puntata Francesca si è messa a piangere dopo aver visto i petali ho capito che il significato le è arrivato. Mi ha abbracciato e mi ha ringraziato al termine della coreografia. Io non ho potuto fare altro che ricambiare l'abbraccio e stringerla forte a me. Ed aveva un sorriso addosso che illuminava il palco Fratè..."
"Sei proprio cotto Fratè, non ti ho mai visto così." - mi dice Christian.
"Già. Mi ha fottuto il cervello."

La mia rosa rossa / Mattia Zenzolaحيث تعيش القصص. اكتشف الآن