Capitolo 14

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POV. MATTIA
"Fratè, è stata pazzesca oh!" - esclama Christian. Ci troviamo seduti sul divanetto nel secondo giardino, lontano dagli altri ragazzi. La puntata è oramai finita ed ha portato molte novità qui in casetta. Ci sono nuove entrate dovute alle sfide ed un nuovo ballerino, Cristiano, è entrato al posto di Guido, sostituito dalla maestra Celentano. Siamo tutti molto scossi da quest'ultimo cambiamento, poiché tutti avevano legato molto con lui.
Io e Christian ci troviamo come sempre insieme in giardino come ogni fine di puntata per commentarla fra di noi. Stiamo parlando di Francesca e di come è riuscita a tenere testa alla maestra Celentano.
"Si fratè, è stata fantastica. Nonostante ti abbia parlato poco in queste ultime settimane, ha detto tutte cose veritiere. È come se ti conoscesse da una vita. Ti ha descritto perfettamente e non ti conosce come ad esempio ti conosco io, ma è riuscita a capire tutte queste cose su di te che molti altri non hanno ancora colto in questi ultimi mesi." - affermo io guardandolo.

"Ma non parliamo di questo ora. C'è qualcosa che dovresti dirmi?" - dice lui, ricevendo come risposta un mio sguardo confuso.
"Ballo, rosa, Francesca. Ti dicono qualcosa?"
A quelle parole mi spunta involontariamente un sorriso sul volto che non riesco a nascondere da quello che in questi mesi è oramai diventato il mio migliore amico.
"Che poi, il tempismo perfetto della rosa rossa. Dobbiamo ringraziare il maestro Todaro per questo. Avevi quella coreografia con il fiore che avrebbe potuto chiederti." - afferma lui, mentre io non posso fare altro che annuire.
"Hai un po' di cose da dirmi però eh Matti. Come mai quella canzone? La rosa? Avresti potuto ballare una cosa a caso e invece hai deciso di improvvisare." - mi dice lui, sinceramente curioso.
"Stavo ascoltando quella canzone stamattina mentre voi eravate a lezione e durante la puntata mi è tornata in mente. In realtà è stata l'unica cosa che mi è venuta in mente in quel momento. E la rosa è stata un bel colpo di fortuna, devo ammetterlo. L'ho guardata ed ho subito pensato a lei. Una rosa rossa, delicata come lei. Ma allo stesso tempo ha le spine sul suo stelo, ha carattere. Per fortuna però non aveva le spine la rosa che avevo io, altrimenti sarebbe stato un problema." - affermo io ridendo all'ultima parte del mio discorso e guardando dritto davanti a me, mentre immagini di lei si susseguono nella mia mente. Sorrido al pensiero di lei che mi guardava durante la coreografia, di lei che con gli occhi lucidi dall'emozione annusa la rosa. Ripenso al momento finale dell'esibizione, quando le nostre fronti e i nostri nasi si sono toccati. E ripenso alle farfalle nello stomaco, a quella sensazione di pace che mi travolge quando sto con lei.

Con la coda dell'occhio guardo Christian, che mi osserva con uno sguardo di chi ha già capito tutto.
"Stai pensando a lei?" - mi chiede dopo qualche minuto.
Penso alla risposta da dire, alla scusa da inventare per cercare di smentire ogni cosa. Ma non mi va di mentirgli, anche perché non avrebbe senso. È il mio migliore amico. Prima o poi lo verrà a sapere lo stesso.
"Si nota così tanto?" - gli chiedo infine rassegnato.
"Credo che l'abbiano capito tutti ormai, apparte lei. Siete ancora nella vostra piccola bolla voi due. Vivete i vostri piccoli momenti, ma non gli date un nome. Siete ancora all'inizio e non vi conoscete. Tu sai ben poco di lei e stessa cosa vale per lei. Però scommetto che hai già imparato le sue abitudini e la osservi bene quando la incontri per i corridoi della scuola o quando la vedi ridere assieme a suo padre."
Mi fermo un attimo a riflettere sulle sue parole prima di dire qualsiasi cosa.
"In effetti è vero. Non la conosco e lei non conosce me. Non ci siamo mai rivolti la parola direttamente, se non quando mi ha aiutato con i giri questa settimana e non abbiamo parlato di noi stessi. Ma non posso fare a meno di pensare a lei, Chri. Nella mia testa rivedo ogni giorno il suo viso e i piccoli momenti che abbiamo condiviso. Non so qual è il suo colore preferito e non so che cosa le piace fare, ma so che quando è nervosa o in ansia gioca con le dita della sua mano o si mangia le unghie e la pelle intorno. Spesso infila la matita dietro all'orecchio invece di appoggiarla sul tavolo quando studia e deve usare un altro oggetto. So che quando sorride la giornata è migliore. So che quando la guardo non riesco a levarmi il sorriso dalla faccia e non riesco a toglierle gli occhi di dosso. So che ha paura quando la gente le urla addosso arrabbiata. So che probabilmente una cicatrice in lei è ancora aperta, ma che non sta mollando. So che è forte e fragile allo stesso tempo, come una rosa. So che non gliene frega nulla se i suoi genitori adottivi sono famosi, ma anzi studia e vive come una persona normale. So che le piacciono i piccoli gesti, una carezza, una parola, un abbraccio, piuttosto che un nuovo telefono, soldi e tutta quella roba lì. E lei non si piace, ma so che lei per me è la più bella ragazza sulla Terra. E non avrà il corpo di una modella ma non mi interessa. E non saranno le cosce leggermente più grosse o la pancia più grande rispetto alle altre a farmi cambiare idea su di lei. E Cristo vorrei darle il mondo. So che mi vengono le farfalle nello stomaco quando mi sorride, quando per sbaglio le nostre mani si toccano. So che avevo molta voglia di baciarla in puntata quando i nostri nasi si sono scontrati. So che non volevo staccarmi da lei. So che l'avrei voluta stringere un po' di più a me e far durare quel momento un po' di più."

Mi volto verso Christian che mi guarda con un sorriso enorme sul viso.
"Fratè, tu sei innamorato perso!" - dice.
"Innamorato no. Per amare una persona devi conoscere tutto di lei, dal colore preferito a cosa mangia per pranzo. Però mi piace, quello sì. Mi piace molto, forse troppo!" - confesso, mentre Christian avvolge le sue braccia intorno al mio corpo in un abbraccio fraterno.

La mia rosa rossa / Mattia ZenzolaWhere stories live. Discover now