49. The Catkins' Philosophy

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"Mi ha aiutato, dico davvero" assicura lui, e la sua voce è dolce come sempre. "Quando siamo tornati in albergo, ho tentato di distrarmi, di dimostrare a me stesso che andava tutto bene. Prima di venire qui Mo ha passato qualche giorno a York, dai suoi. Le ho chiesto se aveva avuto occasione di andare a trovare Rory"

Dal silenzio che segue a queste parole, è chiaro che la risposta non gli sia piaciuta.

"Mi ha detto di no. Che non ne aveva avuto il tempo. Allora le ho detto che avremmo potuto andarci insieme, durante le vacanze natalizie"

Si blocca, nuovamente.

"E lei ha detto Non che per lui faccia differenza, se passiamo o no" mormora, i suoi occhi pieni di lacrime trattenute.

"Mi dispiace. È una cosa orribile da dire"

"Lo è, vero? Non lo ha detto con cattiveria, ne sono certo. Ma lo ha detto. E in quel momento ho pensato che io non la conoscevo, questa persona che somigliava al mio primo amore ma non aveva più nulla di lei. E il mattino dopo l'ho lasciata"

"Lo capisco, sul serio. Negli ultimi tempi, quando stavo con Linda, mi sentivo sempre assente. Come se non ci fosse più nulla di nostro, se non questi due attori che fingevano di essere noi, e senza neanche riuscirci troppo bene" racconto, con un po' di fatica. Non mi piace parlarne, ma ancor meno mi piace l'idea che Phineas possa sentirsi incompreso. "Quando mi ha tradito, sai, è stato quasi un sollievo. Credo lo sia stato per entrambi. Potevamo finalmente smettere di fingere. Potevamo darci un taglio, senza indagare troppo sulle cause che ci avevano portati sino a quel punto. Tu sei stato coraggioso, Phin. Non ti sei nascosto dietro niente e nessuno"

"Coraggioso" ripete lui, come a convincersene.

"Molto" confermo, dolcemente.

"Lei ti manca?" chiede, di getto, ma sembra pentirsene un attimo dopo. "Non devi rispondere per forza" aggiunge.

"Mi mancano i nostri giorni buoni" ammetto, sorridendo al ricordo. "Mi mancano i nostri sogni e il modo in cui mi faceva sentire. Ma a mancarmi, in realtà, è la persona che io ero allora. Linda faceva solo parte di quell'equazione. Ha senso?"

"Sì" conferma Phineas, senza esitare. "Sì"

Restiamo in silenzio, ancora a lungo, finché il rumore di risate e chiavi nella serratura non ci riscuote.

"Quello che ci siamo detti..."

"Resta tra noi" lo rassicuro, prima che gli altri invadano la camera.

"Grazie, Cass"

"Trovare dei costumi da bagno è stata un'impresa" esordisce Shiva, gettando a terra la marea di buste e zaini che lo ricopre.

"Sul serio? Comprare dei costumi da bagno a fine Ottobre, in Inghilterra?" lo prendo in giro, sorridendo. "Chi lo avrebbe detto"

"Per di più" si lamenta, senza badarmi, "La Regina Elisabetta, qui, non è esattamente servizievole. Ho dovuto portare tutto da solo"

Churchill regge una busta sola, con fare annoiato, ma sorride alla provocazione di Shiva.

"Mostra più rispetto verso la tua bisnonna, baby George" lo rimprovera, divertito. "Se non ti lamentassi così tanto, forse faticheresti di meno"

"Spero per te che tu abbia preso tutto" intervengo io, severo, alla volta di Churchill.

Ho stilato per lui una lista completa di cose da inserire nel mio bagaglio, comprendente la copia delle Elegie duinesi di Rilke che ho iniziato e non ancora concluso, ma dubito che abbia fatto lo sforzo di consultarla.

𝐀𝐔𝐃𝐄𝐍𝐓𝐄𝐒 𝐅𝐎𝐑𝐓𝐔𝐍𝐀 𝐈𝐔𝐕𝐀𝐓 - mclennonWhere stories live. Discover now