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[DINO'S POV]

Non sono riuscito a chiudere occhio tutto la notte, ogni volta che mi rilassavo vedevo di nuovo quell'idiota che ho pestato prima.

Ah cazzo, ma chi sono diventato?

Non mi sarei mai trovato a picchiare a sangue qualcuno prima di entrare in questo gioco...o forse sì?

Chi lo sa.

Ho sempre vissuto in quartieri poverissimi in cui sapersi difendere dagli altri era la prima cosa che ti veniva insegnata, ma mi sono sempre rifiutato di impararlo davvero.

Pensavo "Se impari a picchiare, poi non lo userai mai solo come difesa" e quindi avevo paura di farlo.

Vedevo tutti i miei amici prendersi a pugni nei cortili polverosi, mentre io me ne stavo in un angolino spaventato.

Mi sembrava così sbagliato.

Poi sono cresciuto e mi sono reso conto che in questo mondo non importa più cosa é giusto e  cosa é sbagliato, tutto ciò che importa sono i soldi e chi ne ha di più.

Ho sempre odiato così tanto questa filosofia, eppure eccomi qui, a prendere a pugni miei coetanei senza una ragione precisa, in un gioco mortale in cui si va avanti solo spinti dal desiderio di vivere una vita più agiata.

Uff, ma che cosa mi sta succedendo?

'Il terzo gioco inizierà a momenti, siete pregati di allinearvi e dirigervi verso la destinazione designata'

dice la voce registrata in quel momento.

Oh cavolo, è già mattina?

Scendo dal letto e mi allineo insieme agli altri giocatori.

Vedo il ragazzo che ho picchiato questa notte, circondato dagli altri 2 che sono venuti a salvarlo.

Ha una guancia viola, un occhio gonfio e sembra che ogni passo gli faccia soffrire le pene dell'inferno.

Però...almeno sta ancora in piedi.

Dietro loro tre sta anche quell'altro ragazzo, il primo che si è scagliato contro Seungcheol, ma sembra solo volerli osservare da una debita distanza.

Tra l'altro, Seungcheol non mi ha ancora rivolto la parola.

Ora è in cima alla fila, ma probabilmente mi odia.

Mi giudicherà un pappamolle.

Ora mi sento incredibilmente solo.

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I soldati ci guidano in questa nuova stanza.

Non è grande come le scorse stanze, sarà grande circa come una palestra, allungata, con una porta rossa dall'altro lato.

Tra noi e la porta la stanza è arredata con tutti i mobili possibili.

Armadi, letti, panchine, sedie a dondolo, un paio di alberi e altro ancora, tutti grandi minimo il triplo di quanto dovrebbero essere.

Quel sentimento di solitudine che sentivo prima si ingrandisce in qualche modo.

Ora mi sento davvero piccolo.

Sul pavimento c'è un'altra linea rossa a pochi metri da quella dell'inizio.

Tutt'ad un tratto un segnale acustico si diffonde per la stanza e la voce parla.

'Benvenuti al terzo gioco. I giocatori dovranno spostarsi da un nascondiglio ad un altro cercando di non essere visti e arrivare alla fine. Chi verrà visto o non riuscirà a raggiungere la fine entro 10 minuti verrà eliminato.'

𝐒𝐞𝐯𝐞𝐧𝐭𝐞𝐞𝐧'𝐬 𝐆𝐚𝐦𝐞 // ѕєνєηтєєηWhere stories live. Discover now