CAPITOLO15

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Mi adagiò sul lettino, in posizione prona, e Russell estrasse il pugnale dalla schiena, con estrema delicatezza.
Gemetti, un po' per il dolore che provocava l'estrazione dello stiletto, un po' per il sollievo di non averlo più piantato nel corpo. Dopo la delicata operazione, Alex mi fasciò l'addome e la schiena, con l'aiuto di Clara.
- Mi dispiace davvero tanto. - si scusò nuovamente Clara - non volevo che ti accadesse ciò. Io...davvero. -
- Non scusarti nemmeno - la rimproverai io - come ti ho già detto non hai colpe di quello che è successo; né del fatto che ci abbiano attaccati, né della tua reazione. Per favore, non scusarti. -
Mentre Russell mi iniettava qualche medicinale nell'avambraccio, per farmi stare meglio, Clara mi strappò un bacio.
- Vi lascio soli - disse Russel sorridendo ed uscì dalla porta.
Non appena la porta si chiuse io scoppiai in un mare di lacrime.
Clara mi fissò incredula per qualche secondo, dovevo averla sorpresa, poi si sedette accanto a me.
- Will, che succede? -
Tirai su col naso e sospirai
- Non credo di riuscire a resistere a tutta questa pressione. La mia vita è cambiata completamente senza che io me ne accorgessi. Prima dovevo lottare contro la monotonia e la noia dell'essere un normale sfigato del liceo; ora sono costantemente sospeso tra vita e morte, e non me ne capacito ancora. Io non sono pronto a questo. -
Clara mi accarezzò i capelli e mi baciò la guancia
- Will, nessuno di noi lo è mai stato. Ti ci devi solo abituare; prendi me per esempio. Hai visto come ho reagito oggi no? Pensi che io fossi pronta ad un'esperienza del genere? Ovviamente no. Tu lo sei stato invece, hai avuto il sangue freddo e ci hai salvati entrambi. Will, magari tu non ti senti pronto a queste cose, ma fidati di me, lo sei. -
Sospirai e la abbracciai. Ci dividemmo equamente il lettino, cosicché entrambi potessimo stare sdraiati, ed io continuai a piangere.
"Smettila di piangere" mi rimproverò il demone "pensi che se tu non fossi stato all'altezza ti avrei scelto? Ovviamente no. Io cercavo qualcuno di forte, valoroso, coraggioso e dal cuore d'oro. In te ho trovato tutto questo ed anche di più. Ora fai l'uomo e stai sereno. "
Feci un sorriso a trentadue denti e Clara mi notò, ricompensandomi con vari baci appassionati.
- Senti un po' - mi sorprese lei - ho qualcosa da dirti, ed è qualcosa di molto importante. - Mi sistemai bene e la guardai dritta negli occhi - È ormai un anno che ci conosciamo, ma sembra comunque troppo presto per dire questa cosa. Eppure io provo questo forti sentimenti verso di te, ed ho la necessità di gridarlo al mondo. Insomma, io Will, credo di...amarti-
Rimasi completamente folgorato da ciò che mi disse, ed ovviamente estasiato.
- Io...io non so...cosa dire...sono...-
-shhh- disse lei portandomi un dito alle labbra - non c'è bisogno di dire niente, lo leggo già nei tuoi occhi. -
Ci spostammo velocemente nella mia camera e, dopo innumerevoli minuti di baci ed abbracci, lei si fermò e divenne tutta cupa.
- Clara, che hai? -
Si mise supina e guardò con accuratezza ogni mattonella che componeva il soffitto.
- Niente. Stavo solo pensando a Charlie e Sarah. Eravamo tutti convinti fossero morti; non ci saremmo mai aspettati che sarebbe successo questo.-
- Posso chiederti una cosa? - domandai incerto
- Si certo - rispose Clara, sorridente come al solito
- Che rapporti avevi con loro? -
Esitò a rispondere, ma dopo un lungo sospiro, le parole le uscirono come l'acqua da un fiume in piena.
- Sarah era la mia migliore amica, come una sorella per me; significava tutto nella mia vita. Era, l'unico lampione in una strada buia. E quando mi è stata portata via, non potevo crederci. Charlie...era il mio fidanzato.-
COSA? FIDANZATO?!

Into the darknessWhere stories live. Discover now