CAPITOLO8

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Corsi verso la camera di Josh, pieno di gioia e pronto a dirgli la bella notizia. Bussai tre volte prima di ricevere una risposta
- Si? Chi è? -
- Sono io, Will. Posso entrare? ho splendide notizie -
- Vieni -
Aprii la porta, ancora emozionato per il precedente avvenimento, e salutai Josh.
- Allora....questa splendida notizia? -
- Oh si certo - feci un respiro profondo e lo guardai dritto negli occhi - Ho completato il mio addestramento nel contrllo mentale, ora io ed il mio demone, noi, siamo una sola cosa, collaboreremo e ci fideremo l'uno dell'altra.-
- Sei serio?- Urlò Josh scattando in piedi - Ci sei riuscito, mioddio comlimeni. Io.... sono così fiero di te. - Così dicendo mi strinse in un forte abbraccio, che durò almeno un minuto. - Quindi...si è già mostrato a te! Che aspetto ha? Quello di Peter è un drago che non sputa fuoco haha. -
PETER?
- Oh il mio ha le sembianze di una volpe nera e....Aspetta un secondo! Come fai a sapere tutte queste cose?- Mi alzai ed andai verso di lui - Adesso ricordo. Qualche mese fa, il giorno del mio rpimo addestramento, tu mi hai detto di possedere anche tu un demone, però diverso dagli altri! Cosa intendevi dire? -
Josh ridacchiò e si mise a sedere nuovamente sul letto
- Oh già, me ne ero completamente dimenticato. - Si grattò la nuca - Anche io sono in grado di controllare un demone, però non nello stesso modo in cui tu, Peter e tutti gli altri controllate il vostro - Perchè continuava sempre a nominare Peter? la cosa era alquanto sospetta ed irritante. - Io posso evocare un demone, uno che poi si fiderà sempre di me. Però lui non si può insediare nella mia mente; ho dovuto dargli grande prova della mia fiducia; passo per passo, giorno per giorno. Come "prova finale" ho dovuto dirgli il mio segreto più oscuro, che nessuno sa. -
- Guarda, se intendi che ti mangiavi le caccole in terza elementare, non è tanto un segreto. -
Mi diede una sberla sul braccio e poi rise
- Oh ma figurati! Poi io non mi mangiavo le caccole in terza elementare....era in seconda - Chinò la tresta - Comunque, non è quello il segreto. -
- Ah si? e qual è allora? -
- Non posso dirtelo. L'ho promesso al demone. E' un'altra prova che gli serve per testare la mia fiducia, mi dispiace. -
- Ahm, okay, nessun problema - mentivo. Era un problema eccome; morivo tremendamente dalla voglia di sapere il suo segreto. E' sempre stato un mio difetto l'essere troppo ficcanaso, ma non potevo farci niente. - Comunque, come hai scoperto di saper evocare un demone? -
la domanda non lo toccò minimamente, difatti rise.
- Peter mi ha raccontato che esistono due categorie dei dominatori di demoni, così ci chiamiamo haha. I custodi, ovvero voi, che vengono scelti dal demone stesso per essere racchiusi nel loro corpo dalla nascita, fino alla morte, il momento in cui i demoni si liberano e vagano alla ricerca di un altro custode. Poi ci sono gli evocatori, ovvero io, molto rari. Gli evocatori non vengono scelti alla nascita dal demone, ma vengono scelti in qualsiasi periodo della loro vita, però è più frequente nell'adolescenza. Solitamente un evocatore viene scelto da un demone quando quest'ultimo ha appena subito la perdita di un custode e ritrova nell'evocatore adolesciente gli stessi valori che aveva il precedente possessore, piuttosto che in un bambino. Se un demone però trova un bambino in cui insediarsi abbandona l'evocatore e va dall'altro. Un custode può dominare solamente un demone, mentre un evocatore quanti ne vuole. E' successa però una volta, in cui si è verificato il caso di un custode evocatore. Aveva il suo demone fisso, ma nel mentre dominava altri demoni, e li aiutava a crescere, a scegliere un evocatore o un altro dominatore; insomma era un amico per loro. -
- E tutte queste cose te le ha dette Peter? - dissi, con una sottile punta di ironia
- Si, perchè? non sarai mica geloso? -
la domanda mi colse allo sprovvisto, perchè effettivamente io ero geloso, però non sapevo di cosa, così mentii
- No, ma figurati. Era solo curiosità. Comunque sono felice che anche tu sia in grado di doninare un demone, davvero.-
- Oh beh grazie - disse sorridendo - Ora che ne dici di andare in palestra ed allenarci un po', solo io e te? - Accettai, contento della proposta, e mi diressi verso la porta - comunque...- continuò lui- Peter non è così male se impari a conoscerlo e lo prendi nel verso giusto -
Mi sentii quasi offeso sentendo quell'affermazione, ma cercai di non dargli peso e mi diressi in palestra con Josh al seguito.
L'allenamento non fu altro che una continua competizione tra me e Josh su chi corresse di più, sollevasse più peso, facesse più addominali ed altro. Finite almeno tre ore di esercizio io e Josh decidemmo di andare a farci una doccia, per poi unirci agli altri e fare un giro insieme, prima però mangiando in una pizzeria, seduti ad un tavolo come fossimo un gruppo di amici che si conoscono da anni.

Into the darknessWhere stories live. Discover now