CAPITOLO11

154 10 2
                                    

Presi la testa di Peter e cominciai a sbatterla ripetutamente al suolo.
Sentii un forte dolore al cuore così allentai la presa e Peter ne sgusciò fuori, rialzandosi e mettendosi in posizione di difesa.
- SMETTILA - gridò lui - io non ti ho fatto nulla! -
- Ah no? - replicai io - mi hai portato via Josh. Lo hai spinto ad allontanarsi da me. Ed ora solo dio sa quanto alta sia la mia voglia di farti a brandelli! -
Non appena finii l'esclamazione lo attaccai, ma lui si difese.
Sentii nuovamente un dolore al cuore, come una morsa, così persi la concentrazione e Peter riuscì a scardinare la mia difesa, assestandomi un montante sulle costole.
Indietreggiai boccheggiando e risposi immediatamente calciando il suo stomaco.
Sentii una fitta al cuore molte volte più forte delle altre ed una strana sensazione mi pervase dalla testa ai piedi e sentii una grande forza crescere in me, come successe tempo fa a scuola.
La stessa luce mi circondò, ma questa volta il colore cambiò; da rossa divenne blu.
Mi fiondai con una velocità incredibile sul corpo di Peter, facendolo cadere a terra.
Dal suolo riuscii a creare dei rami che avvolsero l'intero corpo di Peter, che si divincolò inutilmente, tenendolo stretto e soprattutto fermo.
Mi misi a cavalcioni sulla sua pancia e cominciai a colpirlo violentemente sulle tempie con una scarica di pugni ricoperti di forti fulmini.
Uno dei rami si avvinghiò attorno al collo di Peter e cominciò a stringerlo, lentamente.
Ormai l'ira aveva sovrastato il mio buon senso ed io ero totalmente fuori controllo.
Sentii una mano che cominciò a scuotermi e con un pugno colpii il viso del suo possessore.
Non appena guardai chi fosse, mi pentii infinitamente della mia precedente azione; Era Clara.
Mi ridestai da quello stato di trance nell'esatto momento in cui vidi lo splendido viso di Clara sanguinare e lei distesa a terra, priva di sensi. Notai che i rami allentarono la presa sul corpo di Peter, che iniziò a tossire per la precedente mancanza di ossigeno.
Josh corse su per le scale e si recò immediatamente da Peter, abbracciandolo ed assicurandosi che stesse bene.
Mi voltai, per non vedere l'orripilante scena, e, dopo qualche secondo per metabolizzare il tutto, mi diressi da Clara.
- Ehi - le dissi scuotendola - Mi senti? Clara? Ti prego rispondimi! -
DEJAVOU?
Lei cominciò ad aprire gli occhi e richiuderli, per mettere a fuoco le immagini, e si mise seduta.
- Oh Clara - esclamai - Mia Clara - continuai - Mia dolcissima Clara -
Questa scena faceva tanto Doctor Who
- Mi...mi dispiace. Stai bene? - la aiutai a rialzarsi
- S...si, un po' acciaccata, ma sto bene. Tu piuttosto, come ti senti? Non eri il mio Will prima, eri...qualcun altro. -
- Si, sto bene. Il solo fatto di averti ferita mi ha fatta ritornare in me. - "Mio dio che frase smielata Alcott" mi rimproverai "spera solo che dopo questo non smetta di uscire con te" - Si...ehm...Cioè, ferire la gente innocente...sai...non mi piace come cosa è...-
Non riuscii nemmeno a finire la frase che lei mi baciò; con la coda dell'occhio vidi anche Peter e Josh baciarsi, insieme ad un intenso abbraccio, ma il loro fu un bacio veloce, probabilmente per non farsi vedere da Clara.
- Allora, spiegami. Perché avete litigato? - mi domandò incuriosita Clara
- Perché...-
- Perché l'ho provocato io come al solito - mi interruppe Peter - solo che ho esagerato e non avevo preso in considerazione il fatto che si potesse arrabbiare così, scusami Will -
Rimasi sbigottito. Peter aveva mentito per salvare la sua reputazione, ma allo stesso tempo la mia. Perché? Poteva dire che lo avevo attaccato senza motivo e altre cose per far ricadere la colpa solo ed unicamente su di me; invece no, aveva preferito fare diversamente.
- Va bene - esclamò Clara - La cosa non mi sorprende affatto. Forza Will, vieni con me a medicarti, hai delle strane bruciature sulle mani. -
- Okay andiam...-
- COSA È SUCCESSO? - gridò Alex che era appena corso su per le scale con a seguito Bobby e Sam
- Niente, una semplice lite. - rispose Josh apparentemente seccato.
- Non mi sembra fosse proprio una semplice lite - intervenne Bobby
- Davvero. Sembrava stesse per cadere il mondo per tutto il baccano che stavate facendo. - disse ansimando Sam.
- Si, c'è stato un piccolo scontro fisico, ma niente di grave, tranquilli. - Aggiunse Clara sorridente.
Dio mio quanto era bella quando sorrideva; le si notava di più la fossetta sulla guancia sinistra che mi faceva impazzire.
Alex, Sam e Bobby scesero le scale ed andarono nella sala riunioni per parlare tra di loro di videogiochi, come al solito. Mi faceva strano che Alex giocasse ai videogiochi con due più piccoli di lui. Aveva la mia età, se non un anno di più, ed aveva il fisico da sportivo; non pensavo fosse un nerd. Ma poco importava.
Io e Clara ci dirigemmo in infermeria e lei mi medicò le mani con l'acqua ossigenata. Mamma mia quanto bruciava.
- Ti sto facendo male? - chiese lei preoccupata e notando la mia espressione sofferente.
- No tranquilla - mentii io spudoratamente - Non sento niente. -
Lei inclinò la testa e mi guardò con un'espressione del tipo "ti prego, dalla tua faccia si nota che essere bruciati vivi farebbe meno male"
- Andiamo, non mentire. Lo so benissimo che fa male.- ridacchiammo insieme e, dopo avermi messo delle fasciature su entrambe le mani, mi baciò e si sedette accanto a me sul lettino.
- Però, è davvero una cosa strana -
- Cosa? - domandai io incuriosito
- Le tue bruciature sono le stesse che mi facevo io quando avevo appena iniziato a dominare il potere del mio demone, ovvero il fulmine. Eppure avrei giurato di averti visto dare dei pugni infuocati a Peter qualche mese fa in palestra. Sai, un demone può avere solo un potere di solito. Ora però non ne sono più tanto certa. Chiediamo a Maya, lei sa tutto riguardo a queste cose. -
Acconsentii e ci dirigemmo verso lo studio di Maya, dove lei stava analizzando vari figli sparpagliati sulla sua scrivania.

Into the darknessजहाँ कहानियाँ रहती हैं। अभी खोजें