CAPITOLO2

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CAPITOLO 2
Sentii il mondo crollarmi sulle spalle ed il mio corpo si irrigidì. Non riuscii, anzi, non volli crederci. Non mi sembrò possibile.
Josh stava ispezionando ogni angolo dell'aula per trovarmi e, nel momento in cui i nostri occhi si incrociarono, mimò un "no" con le labbra. Jeremy se ne accorse subito e lo sollevò dall'orlo della maglietta
- Eh no caro, non ci provare nemmeno! -
Allentò la presa e gli assestò un pugno dritto nello stomaco facendolo cadere a terra
Josh si rannicchiò e comincio a tossire
- Jeremy! - lo ammonì Lukas - Non prenderti tutta la gloria e fai divertire anche noi. Rialzalo, e vedi di tenerlo fermo -
L'uomo fece subito quanto gli era stato ordinato e gli altri due cominciarono a percuotere il mio amico dalla testa ai piedi come fosse un tamburo.
Sentii ribollire dentro di me una rabbia immensa e quando feci per alzarmi Josh gridò - NO! STAI FERMO! N..NON MUOVERTI - lo colpirono in faccia ripetutamente ma lui continuò a parlare - NON PENSARE A ME! TI PREGO...TI FARANNO DEL MALE...UN MALE PEGGIORE DI QUELLO CHE STANNO FACENDO A ME! RESTA....- non riuscì nemmeno a finire la frase che lo colpirono violentemente alla testa, che sanguinò all'istante, e perse i sensi. Quella era la goccia che fece traboccare il vaso. Non fui più in grado di trattenermi e gridai con tutta la forza che avevo in corpo.
Una luce rossa cominciò a circondarmi il corpo e sentii dentro di me una grande potenza che cresceva sempre di più.
Scattai in avanti e balzai sopra John prendendolo a cazzotti sul naso. Lui rotolò su se stesso e riuscì a liberarsi dalla mia presa, tentando di colpirmi in faccia. Schivai facilmente il suo colpo e gli tirai un calcio sull'addome facendolo sbattere contro il muro. Con grande sorpresa, sulla parete si formò un enorme buco, esattamente nel punto in cui aveva sbattuto John, e lui rimase a terra senza muoversi. Con la coda dell'occhio riuscii ad intravedere Lukas e Jeremy che si stavano avvicinando per aggredirmi da dietro. Non persi tempo e saltai in alto, roteando su me stesso, ed atterrai al centro della cattedra, alle spalle dei due malviventi. Nel momento in cui si voltarono saltai e colpii Lukas con i piedi, mentre agganciai Jeremy con un braccio, facendogli sbattere la testa contro il pavimento. Mi assicurai che fossero immobili e mi diressi frettolosamente verso Josh, che era ancora immobile e gli slegai le mani.
- Josh! Josh svegliati! - lo scossi - Ti prego apri gli occhi! Non te ne andare - continuai a scuoterlo mentre sentii le lacrime che mi rigavano il viso - Non abbandonarmi ! Resisti. PER FAVORE APRI QUEI DANNATI OCCHI - lo schiaffeggiai in faccia ripetutamente fino a quando mi disse, con un filo di voce - Will?- tossì -Will non riesco a respirare. Mi stai sfondando lo sterno con il gomito. Per favore staccati -
Guardai il mio braccio e lo spostai subito ridendo.
- scusa, scusa - gli tesi la mano - ce la fai a rialzati? -
L'espressione di Josh non fu quella che mi aspettavo: era un misto di terrore e preoccupazione. Poi gridò
- WILL ATTENTO! -
Mi voltai, ma troppo tardi. Lukas e Jeremy mi afferrarono per i polsi e John si mise di fronte a me, talmente vicino, che riuscivo a sentire l'odore del suo dentifricio.
- William Alcott, o meglio, custode William Alcott - mi prese il mento tra il pollice e l'indice, costringendomi a sollevarlo - così giovane, e già così potente -
Gli sputai in faccia, guardandolo con sdegno e lui mi colpì con forza sulla mandibola. Sentii immediatamente il sapore metallico del sangue in bocca, così lo sputai a terra. John sogghignò, poi, dandomi le spalle, disse - Sai, William, quello che hai fatto adesso, non era nulla! - si rigirò e mi fissò - il tuo potere è molto, molto, più grande! Questo non si può nemmeno considerare un riscaldamento - fece un sorriso, ma non gentile e dolce, uno malvagio e colmo di malizia - quasi mi dispiace doverti fare questo - mi assestò un paio di pugni in faccia e alcuni calci nello stomaco ed io persi molto sangue dal naso, dalla bocca, insomma, da tutta la faccia. - o forse no - infilò una mano nella tasca della tunica, estraendone una siringa. La fissò per un istante e poi me la conficcò violentemente tra la spalla ed il collo. Mi sentii cedere le ginocchia e la testa cominciò a farmi male.
- una volta che sarai inoffensivo ti porteremo al nostro quartier generale dove estrarremo la linfa vitale del tuo demone, e, se sei fortunato, potresti sopravvivere, ma ci sono poche, oserei dire pochissime, probabilità che tu ce la faccia. - disse sogghignando
Ebbi subito l'impulso di tirargli un cazzotto dritto suo naso, ma riuscii più a controllare i muscoli del mio corpo, così rimasi immobile, ed a occhi chiusi, mentre i tre uomini mi colpivano ripetutamente.
D'un tratto sentii un grido e i pugni non mi colpirono più. Aprii gli occhi ed emisi un gemito strozzato appena vidi la scena: Josh si era messo a mo' di scudo davanti a me, incassando tutti i colpi, e non intendeva muoversi. Lukas lo sollevò e lo trattenne per la gola
- Ragazzino, non t'è bastato lo spettacolo di prima? -
Strinse la presa sulla sua trachea impedendogli di respirare e facendogli diventare la faccia tutta rossa, come il sangue che gli usciva dal naso.
In quel momento ripresi il controllo del mio corpo ed esplosi di rabbia, scagliando Lukas fuori dalla finestra. Venni circondato da numerose fiamme e percepii una potenza enorme crescere in me. Gridai ancora, con tutto il fiato possibile, come per liberare quella grande energia, e i miei piedi si staccarono dal suolo. Mi bruciarono le mani e, quando le guardai, vidi delle scariche elettriche che fuoriuscirono e si scagliarono contro Jeremy, facendolo cadere a terra stordito.
Ottimo!- disse infine John, con un filo di ironia e applaudendo - sei appena entrato nella fase "riscaldamento". Complimenti ragazzo - prese nuovamente la ricetrasmittente, portandosela alla bocca, e premette il bottone - Portateci via da qua. Svelti! - si girò verso di me rise - Sai ragazzo, questo era solo l'inizio - indicò la siringa che teneva ancora stretta in mano - Torneremo, ma ora questo campione del tuo DNA si rivelerà utilissimo, soprattutto per capire come hai fatto a riprenderti dal siero che ti abbiamo iniettato. Sai, doveva essere mortale. - poi sparì.
Cercai con lo sguardo gli altri due, ma si erano anch'essi volatilizzati.
Toccai nuovamente il suolo mentre le fiamme, che poco prima mi avvolgevano, sparirono. Mi sentii di novo me stesso, così andai verso Josh, che nel frattempo si era alzato e se ne stava appoggiato al muro, e lo abbracciai.
- Will - disse con gli occhi lucidi - come ti senti? -
- Oh io sto beniss....- non riuscii a finire la frase e caddi a terra, privo di sensi.

Into the darknessWhere stories live. Discover now