31. Alex, Luigi e Lola

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<<guarda Ale, ti sbagli. Non sto nascondendo niente a nessuno, inoltre tra me ed Albe non c'è nulla, mettitelo in testa e non farti strane idee>> conclusi, per poi riprendere a leggere il brano e ricominciare a cercare qualche parola da eventualmente cambiare.

Lo sentii sbuffare e subito dopo strapparmi i fogli di mano.

<<che succede adesso?>> lo guardai annoiata.

<<va da lui, era davvero infastidito quando ci ha visto insieme qui>> disse.

<<penso che tutto questo sia accaduto nella tua testa, perché io ho solo visto la sua gioia nel aver cantato e parlato con Sangio>> risposi.

<<fidati e va>> replicò.

<<ma sto aiutando te!>> esclamai.

<<mi aiuterai più tardi>> affermò, togliendomi anche la matita da mano.

<<va>> continuò.

Io alzai gli occhi al cielo e mi alzai, gli lasciai un bacio fra i capelli e me ne andai. Alex a volte era proprio testardo.

<<per me non è così, cioè si vede che è cotta di te>> sentii dire da Luigi in cucina. Era seduto sul divano, con affianco Albe che a sua volta aveva di fianco Tommaso.

Entrai e senza dar retta ai tre andai verso il frigo. Non avrei invaso la privacy di Alberto andando da loro a curiosare, perciò mi limitai a preparare un caffè per Alex e a prendermi un bicchiere d'acqua.

<<visto? Adesso non mi calcola neanche più>> replicò Albe, ma io essendo già vicino alle camere maschili mi convinsi di aver sentito male.

<<di nuovo qui?>> chiese Alex, quando rientrai in camera sua.

Annuì e abbassai il capo.

<<è di là con Luigi e Tommaso, stavano parlando e non volevo interromperli. Anche perché chiacchieravano di qualcosa di personale e non volevo apparire come la pettegola di turno>> risposi.

<<partiamo con il fatto che sei una curiosona, non una pettegola. Poi non capisco perché hai il terrore di interromperli, quando con me lo fai sempre>> replicò.

<<ma con te è diverso, sei il mio migliore amico ormai. Lui, invece, mi fa questo effetto e mi fa paura il possibile fatto che se lo interrompo lui si possa arrabbiare>> spiegai.

<<quindi ammetti che non è un semplice amico?>> domandò sollevando il lato destro delle labbra, a mo' di sorriso.

<<si, cioè no, cioè siamo amici ma c'è anche altro, qualcosa di strano ecco>> risposi goffamente, facendo cadere addosso ad Alex il suo caffè.

<<o mio Dio Ale, scusami, scusami tanto>> dissi veramente dispiaciuta.

<<ehy non preoccuparti. Certo avrei preferito che tu mi gettassi del caffè su una maglia nera, non su una bianca dove sarà più difficile togliere la macchia, però va bene, tranquilla>> disse sarcasticamente.

<<Ale no, davvero, mi dispiace. Posso far qualcosa?>> chiesi guardandolo supplichevole.

<<no, non vorrei che tu facessi altri danni. Ora sta tranquilla, mi cambio la maglia e questa la lavo più tardi, al massimo se non si toglie la macchia ne prendo una delle tue>> affermò.

MerakiWhere stories live. Discover now