La felicità ha il tuo nome

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T/N POV:

Era finalmente arrivato l'indomani ed erano circa le 17. Volevo già iniziare a prepararmi per la serata che avrei trascorso insieme al ragazzo che amo. Non stavo nella pelle, era la prima volta che andavamo a cena fuori e volevo che fosse speciale.

Mi feci una doccia e mi asciugai i capelli come mi era solito fare, decidendo di lasciargli sciolti. Poi scelsi l'outfit: un vestito nero con maniche e busto in pizzo e la gonna fatta di alcuni strati sovrapposti di tulle che arrivava circa alle ginocchia. La abbinai con un paio di piccoli orecchini pendenti a forma di croce e una catenina. Per le scarpe avevo optato per i miei classici stivaletti neri.

Come trucco decisi di farmi un semplice eyeliner nero e mascara, blush e illuminante sulle guance e un rossetto nude.

Ero pronta, guardai il telefono: le 19 in punto. Ero perfettamente in orario. Stavo per andare a prendere la borsa per uscire di casa e dirigermi verso la stazione quando sentii qualcuno suonare il campanello.

LIGHT POV:

Decisi di fare una sorpresa a T/N e di venirla a prendere sotto casa, in modo da non farla scomodare per prendere il treno e venire in città da me. Avevo deciso che saremmo rimasti nel suo paesino, in modo da non farla ritornare a casa tardi da sola al buio una volta finita la cena.

Non appena la ragazza mi aprì la porta rimasi senza fiato, il cuore come impantanato nel flusso dei miei pensieri che ancora dovevano dare un imput al cervello per cercare qualcosa di sensato da dirle: era semplicemente la persona più bella che avessi mai visto in vita mia.

Vidi T/N fare uno dei suoi sorrisetti divertiti, come per farmi capire che dovevo essere diventato un peperone, ma da quello che potevo vedere, neanche lei era messa meglio, il che mi diede la forza di ricambiare il sorriso.

<<Che ci fai qui? Non eravamo rimasti che dovevamo andare in città?>> mi chiese.
<<Pensavi davvero che in questa giornata speciale ti avrei fatto scomodare?>> le risposi.
La ragazza ancora leggermente rossa in viso mi fece un enorme sorriso e si recò in casa solo per qualche secondo per recuperare la borsetta e chiudere la porta a chiave. Dopodiché scese gli scalini del suo piccolo ingresso e, avvicinando il suo volto al mio, sfiorò leggermente le sue labbra umide con le mie, facendomi venire un brivido.

<<Hai deciso dove andare?>> chiesi alla ragazza.
<<C'è un ristorante qui vicino, dicono tutti che sia ottimo, potremo provare quello>> propose lei.
<<Ai suoi ordini, mia dea~>>
Adoravo come arrossiva ogni volta che usavo quel soprannome.

Ci incamminammo verso il posto da lei indicatomi e una volta arrivati prendemmo posto a tavola.
Mentre aspettavamo le portate chiesi a T/N se con il piano stesse andando tutto bene e lei mi rispose: <<Certo, tutto benissimo, non sono mica Matsuda>>
Dopo quell'affermazione scoppiammo entrambi a ridere.
<<Invece tu? Come va al quartier generale?>> disse la ragazza ricambiando la domanda.
<<Tutto secondo i piani, non ti preoccupare. Ora però non pensiamo a questo, ma godiamoci la serata, solo tu ed io...>> dissi cercando la mano di T/N con la mia e incrociandole insieme una volta trovata.
Lei mi guardò fisso negli occhi, uno sguardo amorevole, sincero ma con al suo interno anche una leggera sfumatura di malizia: lussuria.

T/N POV:

Una volta arrivati i piatti che avevamo ordinato ricominciammo a parlare, anche di cose di cui normalmente non avevamo mai avuto il tempo di discutere, come ad esempio il perché abbiamo scelto la stessa università, la nostra situazione familiare, ecc...

Dopo minuti interminabili di chiacchiere finimmo di mangiare e uscimmo dal locale. Il castano mi stava accompagnando verso casa dato che, testuali sue parole, non poteva assolutamente permettersi che mi succedesse qualcosa, hahahaha mi faceva sempre un sacco di tenerezza quando faceva il fidanzato protettivo.
Ho passato davvero una bella serata con lui, ero davvero triste all'idea che tra alcuni metri ci saremmo dovuti salutare.
Improvvisamente, però, Light inizia a dirmi una cosa che non mi sarei mai aspettata da lui: <<Sai, T/N, io non sono mai riuscito a provare affetto per nessuno, a parte la mia famiglia. Ho sempre pensato che l'amore non fosse cosa per me, in effetti non me ne è mai importato niente, ma dopo averti conosciuta tutte queste mie certezze sono improvvisamente svanite nel nulla, come se non fossero mai esistite. Con te ho finalmente capito cosa sia l'amore e sono sicuro che non riuscirei mai a provare le stesse cose che provo per te per nessun'altra. Ti amo T/N T/C. Non ho paura di usare questa espressione e te la dirò tutte le volte che servirà per non fartelo scordare mai, ti amo>>

Gods of the new world // Light Yagami x ReaderWhere stories live. Discover now