Capitolo X (pt.2)

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"Smettila,non mi va adesso"
Cercò in tutti i modi di respingerlo,ma la forza arguta del ragazzo superava di molto la sua,del suo corpo esile e minuto. Pietro non si era mai comportato così con lei,ne aveva mai cercato di violare le sue imposizioni,era fuori di sé e Giada lo aveva capito.
Le si avvicinò,facendo combaciare violentemente i loro corpi e con disinvoltura cominciò a leccare la superficie del incavo del suo collo,la ragazza,disgustata e irrigidita completamente cedette alle ultime forze rimaste,non riusciva a muoversi,a emettere anche un minimo suono,si sentiva violata,calpestata,e per quest'ultima non ci fu sensazione peggiore del sentirsi completamente impotente.

Era il suo corpo e non avrebbe mai voluto permettere a nessuno di invadere la sua persona,la sua anima,quella parte di lei piu nascosta,quella che mai avrebbe mostrato a nessuno perché solo sua.

"Pietro,ti-ti pre-go"
Gemette quando la mano del maggiore dei Ricci si fece spazio tra le sue gambe,le sembrava un incubo e mentre realizzava con quel briciolo di lucidità che le era rimasto, cosa stava per accadere,l'ossigeno iniziò scarseggiare minuto dopo minuto.

"Che cazz staij facenn?"
Una voce rabbiosa riportò Giada alla realtà.Per un attimo la bionda pensò che forse il tutto le stava provocando persino delle allucinazioni, ma no,non era così,non era affatto così, lui,il suo Ciro,ancora una volta era riuscita a salvarla.

"Fatt e cazz tuoij"
Pietro,d'altro canto,ignaro delle sue azioni,cercò di proseguire con il suo intento,ma suo fratello,furioso di rabbia,non glielo permise,gli sferrò un pugno in pieno volto, subito dopo un altro,e infine un altro ancora.
Il sangue che colava dal suo naso aveva macchiato a piccoli spruzzi le mani e il volto indemoniato di Ciro,oramai completamente fuori di sé.
Si trovava lì per caso,o un po' grazie al destino,a quel filo che ogni volta lo riportava dalla sua Giada. La scena disgustosa di Pietro che eccitato cercava di infilarsi tra le sue mutande ripercorreva attimo dopo attimo gli occhi del ragazzo,portandogli via quel poco autocontrollo che Ricci possedeva.

"Che ta fatt?"
Chiese mostrandosi per la prima volta vulnerabile davanti agli occhi della bionda,che impassibile rimase per tutto il tempo con lo sguardo basso.

"Portami via,ti prego"
Non ci furono parole più adatte,in quel momento,ma qualcosa per l'ennesima volta andò storto,qualcuno stava ancora una volta tentando di mettere i bastoni tra le ruote ai due ragazzi,al loro amore.

"Statt ferm o t'accir"

"E pers a cap Piè,acal a pistol"
Don Salvatore, con la calma che aveva sempre contraddistinto la sua persona,sfilò la pistola dalle mani del ragazzo. In un attimo,con il suo occhio attento e pieno d'esperienza,comprese il tutto.

"Vattenn ind a stanz Piè" continuò "Esmeralda puort a Giada nella camera degli ospiti..tu nun t movr a loc"
Fulminò Ciro che in disparte fumava la restante parte della sua malboro rossa;Ispirò lentamente cercando di spingere fuori tutto il nervosismo accumolato nel corpo,e che non del tutto aveva potuto sfogare.

"O saij ca chell è a uaglion è frat't?"

"O sacc, e qual è o problem? Pietro a vulev violentà,agg salvat. Chill è tutt strunz"

"Figliolo..ascolta,non sono nato ieri,ho molta,moltissima esperienza alle spalle e soprattutto sono diciotto anni che ti conosco,meglio di chiunque altro.
Ti sei posizionato davanti a lei quando tuo fratello vi ha puntati la pistola,se non avesse un ruolo importante nella tua vita non l'avresti mai fatto"

"È na femmn,sul p chest l'agg fatt"

"Si sicur?"

Spazio autrice
Buonasera a tutti,scusate il ritardo. Spero vi piaccia!!😄❤

•《Perfect Temptation》•Where stories live. Discover now