Ad entrare dalla porta d'ingresso fu Guido, il nuovo allievo della Celentano, seguito da Alessandra, che nonostante fosse già stata in casetta la redazione l'aveva trattenuta agli studios.

Tutti si alzarono per salutarlo, compresa Carlotta che nonostante tenesse molto a Matt, fu molto accogliente con il nuovo ballerino.

Con la cantante invece si comportò in modo diverso, infatti era molto più fredda e distaccata.

Il fatto che fosse entrata al posto di Elisabetta sembrava averla distrutta quasi del tutto, per questo Serena si prese la briga di starle accanto per tutta la serata.

Questa cosa non passò inosservata a Carola, che guardò Carlotta con una strana espressione in volta.

La ballerina di modern, sentendosi osservata, si girò nella direzione di Carola, incrociando così il suo sguardo.

L'allieva della Celentano sembrò notare qualcosa di diverso nella ragazza. Questo era legato allo sguardo di quest'ultima, il quale non era più vivace come all'inizio, piuttosto era spento e parecchio addolorato.

Sembrava poter scoppiare a piangere da un momento all'altro, per questo la ballerina classica le andò incontro, togliendola dalle mani di Serena e portandola lontana da tutti: nel giardino anteriore.

Ciò fece ricordare a Carlotta il fatto che quel posto era dove di solito lei ed Elisabetta si vedevano una volta finite tutte le lezioni, per raccontarsi quello che gli era successo durante la giornata.

Questo ricordo fece definitivamente crollare la castana, che venne subito accolta fra le braccia di Carola, che era lì proprio per consolare e sostenere l'amica.

Pov's Serena
Carola voleva giocare? Bene, allora giochiamo. Avrei fatto di tutto pur di poter legare con Carlotta.

Le raggiunsi nel retro e quando vidi la castana piangere fra le braccia della ballerina classica, mi preoccupai.

<<Lola>> richiamai la ragazza, per poi accovacciarmi difronte a lei e poggiare le mie mani sulle sua ginocchia.

Lei si staccò da Carola e mi guardò.

<<amore, che hai?>> gli domandai con tono dolce.

<<questo è il posto in cui io e lei ogni sera ci vedevamo per parlare della nostra giornata>> mi rispose tra i singhiozzi, per poi abbracciarmi.

Ricambiai comprensiva, per poi staccarmi e prenderla per mano. Successivamente la portai in camera nostra dove le ordinai di cambiarsi e poi di mettersi nel letto.

Nel frattempo io andai in cucina a preparargli una tisana sotto lo sguardo di Carola.

<<io non lo sapevo>> mi sussurrò.

<<è fragile Carola, ed ha appena perso la sua migliore amica. Non deve essere facile per lei e portarla nel luogo in cui passavano più tempo insieme non gli ha fatto per niente bene>> risposi senza nemmeno guardarla.

Le volevo bene, certo, ma Carlotta era speciale e andava protetta più di tutti, essendo la più debole emotivamente fra di noi.

Dopodiché ritornai in stanza e trovai Carlotta nel letto, proprio come gli avevo richiesto.

<<tieni>> dissi porgendogli la tisana.

<<grazie sere>> replicò guardandomi teneramente, per poi portarsi la tazza al labbro inferiore.

Chiacchierammo un po' e quando ebbe finito le presi il bicchiere ormai vuoto e lo portai in cucina, lavandolo velocemente.

Infine mi ripresentai in camera e rimboccai le coperte a Carlotta, prima di sistemarmi anch'io nel mio letto.

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