Vorrei essere il vento per fluttuare tra i tuoi capelli
Vorrei essere il sole per riscaldare la tua pelle
Vorrei essere la luna per brillare nei tuoi occhi
Vorrei essere la notte per avvolgerti nel buio
- Luglio 2021
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@svevaippolitti Wembley Stadium
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6 Luglio 2021
Il bus che ci stava portando in aeroporto, nonostante fossero le 2 inoltrare di notte, era tutt'altro che silenzioso; l'adrenalina che la vittoria contro la Spagna aveva scatenato, scorreva ancora viva, nel sangue degli azzurri, che avevano incominciato a gridare a squarciagola una qualche canzone italiana di parecchi anni prima, e imperterriti non osavano chiudere occhio. Ridacchiai coprendomi il viso, e cercando di non far trasparire il mio ingente bisogno di riposare, anche solo per qualche ora. «Bimba, sei stanca?» il lieve accento toscano di Federico mi rimbombò nelle orecchie, costringendomi ad aprire gli occhi e guardarlo. «Un pochetto» dissi lasciandomi sfuggire uno sbadiglio. «Vieni qui» spalancò le braccia allungandosi per un bacio, che a stento gli concessi, utilizzando come scusa la carta della stanchezza. Mi rannicchiai sul suo petto, e mi lasciai cingere dal suo abbraccio, aspettando pazientemente l'arrivo ad Heathrow; le labbra del moro si posarono sulla mia nuca e le sue mani cominciarono a lasciarmi lente carezze tra i capelli, inebriandomi con il suo profumo e lasciandone qualche traccia anche sui miei vestiti. «Voglio portartici davvero a Firenze» mi parlò d'un tratto, non sicuro che potessi realmente sentirlo, «mio fratello continua a chiedermi di te.. mamma è contenta, anche lei vuole conoscerti». Strinsi i denti e mi corrucciai in volto; sentire queste cose mi uccideva; il senso di colpa mi stava mangiando da dentro, e come se non bastasse, il mio cuore non faceva altro che dirmi di fare l'opposto. Nel giro di pochi giorni avrei dovuto decidere sul da farsi, ma in quel momento le braccia di Fede erano troppo comode e confortevoli per poterci anche solo minimamente pensare. Così, per l'ennesima volta, decisi di ignorare quei pensieri assillanti e godermi il battito proveniente dal torace dello Juventino, suono che non ci mise molto a farmi crollare.
