𝘤𝘢𝘭𝘪𝘧𝘰𝘳𝘯𝘪𝘢

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Per 2 giorni di fila Dream invase i sogni di George.

il sogno era sempre lo stesso, quello che aveva fatto mesi e mesi fa, la prima volta che aveva dormito a casa di Nick.

Quel giorno non se lo ricordava ma ora invece gli era tornato alla mente.

La spiaggia, il tramonto, la mano  di Dream sulla sua guancia e il sogno si  interrompeva sempre nello stesso punto.

Prima del bacio.

L'aveva rivista così tante volte nella sua mente che ormai aveva capito che c'era un bacio alla fine del sogno.

Dream era un bel ragazzo, alto, atletico, con un ottime stile e capelli fantastici ma non sentiva nulla per lui.

Eppure continuava a riguardare e riguardare la scena nella sua mente per l'intero giorno.

Ma doveva fermarsi, perché Bad era già arrivato a casa sua.
George gli aveva chiesto di accompagnarlo all'università, non voleva andarci da solo.
Doveva sembrare una coincidenza, anche se non sapeva quanto a Dream sarebbe piaciuto vederlo.
Bad gli parlò per ore ma lui non ci prestava attenzione.
Lo cercava tra la folla e finalmente lo trovò.
Stava chiacchierando con un ragazzo dai capelli arancio.
Lui lo notò. Gli sorrise.
Avevano gli occhi incollati l'uno sull'altro. George ricambiò il sorriso e si avvicinò, seguito dal suo migliore amico.
-Hey, passavate di qui?- chiese il biondo.
Bad ovviamente come da piano confermò e disse che erano usciti a mangiare qualcosa insieme.
Poi il mandarino, un bel soprannome per quel alto ragazzo dai capelli arancioni, si presentò: - Piacere sono Fundy, non ricordi ma ci conoscevamo già-.
Stranamente il castano non ebbe le sue solite "allucinazioni", di solito accadeva con chiunque già conosceva.
Bad lo salutò freddamente, George dedusse che non erano in bei rapporti.
Dopo il turno di presentazioni i due ragazzi continuarono il loro discorso prima che venissero interroti.
-Come ti dicevo, il viaggio di inizio anno è super importante e soprattutto la scelta del compagno di stanza...Siamo amici da parecchio quindi vabene se ci metto nella stessa stanza?-.
Dream accettò senza obbiezioni.
George vide subito la forte intesa. Non era quella di un'amicizia, chiaramente uno dei due era interessato.
Fundy.
George ribattere non poteva, era stato lui a respingerlo in principio e urlargli che non voleva che frequentasse quel ragazzo che chiaramente ci stava provando sarebbe stato il colmo probabilmente...
Se l'avesse fatto Dream davvero sarebbe rimasto solamente nei suoi sogni.
Ma perché avrebbe dovuto dirlo a prescindere? A lui non piaceva Dream.

Fundy per fortuna non rimase a lungo e presto lasciò il gruppo, George sentì un peso essersi tolto dal suo stomaco.
Dream si abbassò leggermente verso il suo orecchio e gli sussurò che doveva venire con lui a casa sua.
Bad già era andato via da un po'.
Entrambi iniziarono a camminare verso casa di Dream.
George ricordava la strada, la prina volta che l'aveva seguita e per quale motivo.
Questa volta non era più solo con le sue giustificazioni ma c'era anche lui.
-Chi è questo Fundy?- gli chiese dopo qualche minuto di silenzio.
-Geloso?- Dream rise.
-Pfft...perché mai- nessuno dei due osò dire "tanto mica stiamo insieme", un tasto molto dolente per, probabilmente, entrambi.
-È un compagno di classe, nulla di che, te l'avevo presentato prima...prima di tutto, si-.
La situazione iniziava a farsi pesante perciò George iniziò a cambiare argomento:- quindi perché hai voluto che venissi con te?-.
-Ti devo uccidere- incrociarono gli sguardi e si guardarono seri -Ovviamente devo darti una cosa, se no non ti avrei detto di venire con me-.
Sapeva che scherzava ma comunque il castano tirò un sospiro di sollievo.
Dream lo lasciò aspettare fuori.
Si presentò pochi minuti dopo con un gattino completamente bianco, quello su cui era inciampato la prima volta che era venuto a casa sua. Quella volta non ci aveva fatto molta attenzione.
Aveva occhioni azzurri e orecchie dal pelo rosato, poteva stare in un sola mano.
-Lui è tuo, si chiama Tenda-.
-Tenda?- George lo prese lentamente in mano cercando di non farlo cadere.
-Gli avevi dato quel nome perché si arrampicava solo su quelle- entrambi scoppiarono a ridere.
-Ma— a, a casa mia non ci sono cose per gatti o qualcosa del genere- George mentre parlava non riusciva a distogliere lo sguardo dagli occhioni del gattino che si stava aggrappando a lui con tutte le sue forze.
-Beh in realtà stavi più da me che a casa tua...ci sono molte tue cose per quando le vuoi venire a prendere, quando hai tempo- George e Dream rimasero in silenzio dopo quella frase.
Il biondo alla fine mise una mano vicino a Tenda e lui con un piccolo salto atterrò tra le sue braccia.
-Non ti dispiace se lo tengo vero? Sono mesi che me ne prendo cura...- lo teneva come un piccolo bambino.
-No tranquillo, probabilmente sta meglio con te che con me...- George guardò Tenda correre giù dalle braccia di Dream e nascondersi dietro le sue gambe.
-Comunque se vuoi vedermi non inventarti scuse- Dream si appoggiò   alla porta.
-Era così chiaro?- George rise nervosamente, dimenticava che Dream lo conosceva meglio di chiunque altro, meglio persino di se stesso.
-Si abbastanza... comunque tra tre giorni partirò per quel viaggio di cui parlava Fundy, saremo in California per una settimana, se ti lascio una chiave vieni a dare da mangiare a Tenda?-.
George accettò senza neanche farselo ripetere.

Non so cosa dire qua ma questo capitolo ha poco drama rispetto ai prossimi :)
Mi odierete tra poco :D

𝖬𝗒 𝗆𝗂𝗌𝗌𝗂𝗇𝗀 𝗉𝗂𝖾𝖼𝖾 - 𝖣𝗋𝖾𝖺𝗆𝗇𝗈𝗍𝖿𝗈𝗎𝗇𝖽Where stories live. Discover now