𝘭𝘰𝘷𝘦?

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I tre mesi erano passati in un lampo in pieno temporale.
Era il primo giorno di settembre, Karl salutò entrambi mentre prendavano i soldi che gli spettavano per il loro duro lavoro.
Per fortuna pagava bene e con tutti i soldi accumulati potevano iniziare a pensare alle spese.
Presero la lista che nel giro di quei tre mesi avevano preparato con cura: un telefono, vestiti, una valigia, 2 biglietti Brighton-Orlando solo andata.

I genitori di Nick, con la loro esperienza, riuscirono a recuperare l'indirizzo e farsi fare delle chiavi per la casa dove abitava, in Florida, prima dell'incidente.

George però si era accorto che più la data della partenza si avvicinava, più Nick si comportava in modo strano.
Non voleva che pensasse che non sarebbe più tornato a trovarlo o qualcosa del genere.
Entrambi erano sdraiati sul letto del moro, spalla a spalla, confrontando i prezzi delle varie agenzie di volo.

George era stanco di quel silenzio pesante.

Senza neanche pensarci gli chiese la prima cosa che gli venne in mente: -Hai paura?-.
Nick lo guardò e gli chiese per cosa.
-Che non venga più a trovarti? Che non voglia avere più a che fare con te?- chiese George sedendosi a gambe incrociate sul letto.
Nick lo si sedette affianco a lui nella stessa posizione e borbottò: -No, perché dovrei?-
-Perché allora ti comporti così?!- George cercò di controllare il tono della voce.
-Così come George?!- Nick anche iniziò ad alzare il volume.
-Come se non ci dovessimo vedere mai più o come se dove abito ci fosse qualcosa che non va!-
Nick rimase in silenzio per una decina di secondi, che per George sembrarono minuti, poi rispose: -Pensavo di riuscire a farti cambiare idea, che tu rimanessi, qui, con me-.
George a stento tratteneva la rabbia, perché sapeva che quella non era la verità.
C'era un motivo se voleva che rimanesse a Brighton, doveva esserci.
Conosceva Nick e non poteva essere solo una richiesta egoista la sua.
-Perché vuoi che io rimanga??- George lo guardò dritto negli occhi  cercando di trapelare qualche informazione da quelle pupille castane.
-George...- il moro serrò la bocca come se qualcosa lo trattenesse dal parlare -non so..non so come-
George aspettava impaziente una risposta, che aspettava anche da mesi ormai.
-George io ti amo...non come amico e nemmeno come migliore amico, come qualcosa di più-.
Il silenzio tra i due si fece pesante come un sasso nello stomaco.
Per George era dura digerire una pietra, anzi, un intera montagna del genere.
Molte cose gli erano più chiare, altre più confuse altre persino in una via di mezzo.
Corrispondeva quel sentimento? Alla fine cos'era per lui Nick? Non che ci avesse mai pensato affondo sul loro rapporto, persino dopo il loro primo incontro, ma alla fine quello che provava per il suo amico, volere la sua felicità, la sua compagnia, qualsiasi cosa pur di restare al suo fianco, poteva essere amore? Per "amore" avrebbe rinunciato alla sua terra natale? Agli amici, ai parenti, alla sua vita, in Florida?
-No...- George rispose senza pensarci troppo e Nick non avendo capito formulò un semplice "Cosa?".
-Intendevo- per poco non si morse la lingua dalla fretta -intendevo, volevo dire che...anche io-.
Gli occhi di Nick si illuminarono come due lampioni alle prime ore dle tramonto.
George forse per il panico, forse per non deluderlo o forse solo per non rendere le cose difficili aveva confermato dei sentimenti di cui neanche lui era certo.
Nick dalla sorpresa rimase a fissarlo e il castano non fece altro che continuare a fare lo stesso.
-Dimmi che sto sognando- sussurrò Nick contento come mai prima d'ora.
George in un misto tra panico e adrenalina rispose allo stesso modo con -Non dirlo a me...-.
Nick non aspettò molto per provare a fare la prima mossa, far scattare il primo bacio tra i due.
George capì subito le sue intenzioni e quasi non si mosse, pensando che forse alla fine era quello che voleva anche lui, finché le labbra del ragazzo sfiorarono le sue e sentì il bisogno di fermarlo.
Si spostò leggermente lasciando che il bacio finesse quasi al bordo della bocca.
Nick si tirò indietro e George più balbettando che parlando cercò di spiegare che magari era meglio non correre troppo e di andare con calma per il momento.
Pochi secondi bastarono al moro per capire il ragazzo.

-Nick...non fraintendermi però, io voglio andare in Florida-.
Il ragazzo sbuffò ormai stanco di quella conversazione.
-Possiamo abitare lì, farci una nuova vita...io e te- George parlò con una voce calma, dolce e cercò la mano del suo amico,ragazzo o quello che era, per stringerla forte.
-A una condizione...- borbottò Nick.
George aprì le orecchie per ascoltare.
-Voglio che tu mi tratti come il tuo fidanzato di fronte a tutti, e non come un semplice amico-.
George annuì pensando che fosse normale e anche un buon compromesso visto che avrebbe fatto di tutto per raggiungere la Florida che da tanto lo aspettava.

Alla fine sentiva che Nick era il tipo di persona di cui avrebbe potuto innamorarsi.

O almeno sperava fosse così.

Capitolo di passaggio??? Sapnotfound?!?!
Giuro d'ora in poi la storia si fa più bella

𝖬𝗒 𝗆𝗂𝗌𝗌𝗂𝗇𝗀 𝗉𝗂𝖾𝖼𝖾 - 𝖣𝗋𝖾𝖺𝗆𝗇𝗈𝗍𝖿𝗈𝗎𝗇𝖽Where stories live. Discover now