-𝘕𝘪𝘤𝘬-

325 27 20
                                    

(in questo capitolo verranno trattati argomenti come depressione, sindromi, droga).



-Nick dove corri?!- la madre non fece in tempo a richiamarlo che lui era già fuori casa.
Lasciò la cartella davanti la porta e corse il più lontano possibile.

Saltando un altro giorno di scuola sarebbe sicuramente stato bocciato...non che gli importasse alla fine, ma la madre sicuramente non l'avrebbe fatto uscire per tutta l'estate.

Arrivò al parco giochi e corse sull'altalena, dondolando avanti e indietro.
Magari facendo di nuovo la seconda media avrebbe incontrato nuovi studenti e finalmente si sarebbe fatto un amico, o qualcosa di simile, pensò.

Ci sperava sempre di trovare qualcuno che lo capisse.
Ma nessuno lo faceva, nessuno provava a capire come era dura per lui vivere in un appartamento con cucina, bagno e una camera, dove dormiva con sua madre.
Suo padre l'aveva abbandonato prima di nascere, l'aveva visto solo in una fotografia e ci aveva sputato sopra, perché era questo che meritava.

Gli faceva sempre ridere come i suoi compagni lo prendevano in giro perché lui il padre non ce l'aveva, mentre i loro erano sul divano a ubriacarsi, guardando le partite di calcio.

Si vantavano di come avessero una marea di denaro ma di certo starebbero frequentando una scuola pubblica di paese se fossero così ricchi come dicevano.

Si, gli facevano ridere, perché erano veramente patetici.

"Meglio soli che male accompagnati", giusto?

Smise di dondolare e iniziò a camminare nei dintorni controllando se ci fosse qualcuno.
Al cancello dell'entrata vide un bambino, che per la sua statura sembrava avesse 8 anni, che lasciò la mano di sua madre per prendere l'altalena.
Nick cercò di tornarci più velocemente possibile, non voleva perdere il posto che ogni giorno teneva stretto.
Entrambi presero la lunga catena e e si fissarono per pochi secondi.
Nick senza pensarci due volte spinse via il bimbo e saltò in piedi sull'altalena urlando: -Questo è il mio parco, vattene via!-.
Dietro le due enormi lenti del bambino caddero lacrime da coccodrillo.
Nick lo guardò sconvolto e scoppiò a ridere:-Ti metti a piangere per un altalena?!-.
Il bambino si tolse gli occhiali da sole bianchi e si strofinò le mani sugli occhi mentre singhiozzava ripetutamente.
Nick veniva trattato allo stesso modo dai suoi compagni, ma lui non piangeva mai, anche se il piccolo gli faceva pena.
Si avvicinò a lui e gli porse la mano per farlo alzare.
Il bambino fermò il suo pianto e lo guardò un po' confuso.
Nick sospirò aspettando, poi il bambino afferrò la mano e si fece aiutare per tirarsi su.
-Se proprio ci tieni puoi usarla ma ricorda che è mia- disse Nick sbuffando -almeno dimmi...come si chiama chi si trova sulla mia altalena?-.
-George- rispose con un filo di voce il ragazzo.
Nick alzò gli occhi al cielo e rispose: -che nome patetico... perché non sei a scuola?- si appoggiò al palo dell'altalena, con le braccia incrociate e con uno sguardo antipatico sul viso, cercando di fare il duro imitando alcuni ragazzi più grandi che vedeva spesso fuori dalla sua classe.
-Non abito qui- il ragazzino si limitava a guardare davanti a sé e a dondolare sempre più in alto.
-Quanti anni hai? Tre?!- Nick rise pensando che il massimo di età che potesse avere fossero 9 anni.
-Ne ho dodici in realtà- George si fermò e lo scrutò tra le grandi lenti nere.
-Sei basso per averne così tanti- Nick cercò di risultare meno minaccioso e mise le mani dietro la schiena, con uno sguardo imbronciato.
-Non sei il primo che me lo dice- il piccoletto ricominciò a fare avanti e indietro sull'altalena.
Qualcuno urlò il nome di George e Nick suppose fosse della madre o del padre del ragazzo.
-Vado...ci vediamo..uh- George si fermò osservando Nick.
-Nick, sono Nick- disse quest'ultimo evitando il contatto visivo.
-Ci vediamo Nick- corse via e lo salutò con la mano.
Quando fu fuori dal suo campo visivo si mise sull'altalena.
Pensò che forse aveva trovato un nuovo amico, anche se non sapeva se così lo poteva chiamare alla fine.

𝖬𝗒 𝗆𝗂𝗌𝗌𝗂𝗇𝗀 𝗉𝗂𝖾𝖼𝖾 - 𝖣𝗋𝖾𝖺𝗆𝗇𝗈𝗍𝖿𝗈𝗎𝗇𝖽Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora