Haku x Reader (La Città Incantata)

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Richiesta di Calypsofiorenascosto e Celestia_Bakugou , spero vi piaccia!

"Va, e non voltarti indietro."

* * * * * * *

Quanti anni erano passati?
Non lo ricordava nemmeno lei.
Eppure quelle parole erano rimaste indelebili nella sua mente.
"Quella voce..."
E dunque, adesso, eccola lì, dinnanzi all'entrata di quel tunnel.
I blocchi di pietra grigia avevano assunto nel tempo piccole venature dalle tinte smeraldine, minuscole foglioline spuntavano dalle crepe che ne delimitavano i confini formando, così, un intricato labirinto di sottili rampicanti.
L'arco del grande passaggio, invece, non era stato intaccato, aprendo il varco con il suo brillante colore cinereo.
All'interno di esso si scorgeva solo il buio.
La ragazza dagli occhi (c/o) sentiva una strana sensazione attanagliarle il petto, al solo osservare
Prese, allora, un respiro profondo e fece un passo avanti.
Nel momento in cui posò il piede a terra, una folata di vento le arrivò in pieno viso, scompigliandole i capelli (c/c).
Un profumo piuttosto familiare, trasportato da quel soffio, le invase le narici, provocando nella giovane un vago senso di nostalgia.
Non si trattenne oltre e, senza più alcuna esitazione, si addentrò in quella voragine oscura.
Poggiò una mano alla parete più vicina e, reggendosi ad essa, procedette a piccoli passi, con molta cautela.
Il passaggio era più tetro di quel che effettivamente ricordava. O magari era solo una sua impressione.
La sua memoria era offuscata, ricoperta da un velo che le impediva di rievocare quei singolari ricordi d'infanzia, ormai percepiti come minuscoli sprazzi di un sogno lontano.
Ed ogni singola volta che aveva provato a rammentare, la sua mente si era riempita di un inspiegabile vuoto che la privava di ogni tipo di lucidità.
Una sensazione che stava cominciando a riaffiorare, mentre piccolissimi raggi di tiepida luce iniziarono a scorgersi dinnanzi a lei, segnando il suo capolinea.
Si spinse così verso quel tenue bagliore, accelerando inconsciamente la sua andatura e, senza nemmeno accorgersene, era arrivata infine all'uscita.
Il sole splendeva alto nel cielo, costringendo la (c/c) a coprirsi gli occhi per evitare di venirne accecata.
Sbattè le palpebre un paio di volte e, non appena riuscì ad abituarsi all'intensa luce, prese immediatamente ad osservare l'ambiente circostante.
Intorno a lei si estendeva un enorme valle dalle sfumature di smeraldo, costellata da piccole costruzioni dai mille colori posizionate alla rinfusa.
Alzando ancor di più lo sguardo, notò che in un punto più elevato quei bizzarri edifici si trovavano molto vicini, a formare quel che sembrava essere un piccolo villaggio.
Un sentiero in pietra grigia ne indicava l'accesso, guidandole la via con i suoi numerosi gradini.
(T/n) riprese quindi il suo cammino.
A ogni suo celere passo, i brillanti fili d'erba emettevano un dolce fruscio, accompagnando i movimenti della (c/c) come una soave melodia.
E d'un tratto, al suono di quella mistica canzone se ne aggiunse un'altro ancora: il leggero ed impercettibile scroscio dell'acqua.
La ragazza rimase a dir poco sorpresa non appena notò che, proprio vicino ai suoi piedi, fluiva un minuscolo fiume.
Nonostante la sua striminzita dimensione, nel piccolo corso l'acqua, chiara e limpida, scorreva in maniera talmente abbondante, tanto che si ritrovò a domandarsi in che modo non lo avesse notato prima.
"Non voltarti indietro."
Nella sua mente riaffiorarono nuovamente queste parole, adesso più serie ed autorevoli, suscitando in lei un'enorme risolutezza.
Ne era ben consapevole.
Se avesse oltrepassato quel confine, non sarebbe più potuta tornare indietro.
Avrebbe abbandonato per sempre quel che era la sua realtà, il suo mondo.
Ma c'era qualcuno che la stava chiamando, incessantemente, da quel fatidico giorno e adesso non aveva alcuna intenzione di tirarsi indietro.
Voleva scoprire la verità.
Voleva sapere chi era quella persona che albergava ormai da tempo immemore nei suoi pensieri e  di cui sentiva tanto la mancanza.
La giovane (T/n) fece un cenno col capo, risoluta e, dopo aver chiuso gli occhi per un secondo, scavalcò il fiumiciattolo.
Una strana sensazione le attraverso tutto il corpo, come una sorta di scarica elettrica. Scombussolata, si osservò istintivamente le mani ma, non notando nulla di effettivamente diverso, non diede più molto peso a ciò che era successo. Sarà stata nuovamente la sua immaginazione.
Dunque, la (c/c) proseguì.
Dritto su per la collina e poi era il momento degli scalini cinerei.
Li salì cautamente uno ad uno, tenendo gli occhi puntati sul terreno, affinché non perdesse l'equilibrio.
Essendo troppo impegnata a guardare in basso, però, non si accorse che, davanti a lei, si trovava una figura che prima non c'era.
Era un giovane ragazzo, alto, di circa la stessa età di (T/n), o almeno così poteva sembrare.
I suoi capelli, lisci e scuri, seguivano armoniosamente la scia del vento e i suoi occhi, verdi come il muschio, erano puntati sulla ragazza che aveva di fronte con uno sguardo incredulo.
"Tu sei..."
Al sentire quella voce, la (c/c) sobbalzò.
Alzò gli occhi (c/o) e, non appena andò incontro a quelli di lui, la giovane si pietrificò sul posto.
"I-io..."
Lei cominciò a balbettare, accorgendosi che il ragazzo stava facendo qualche passo avanti, per avvicinarsi.
"(T/n)." Disse in un soffio il misterioso ragazzo, fermo ormai a pochi centimetri da lei. Il suo sguardo era incatenato alla figura della non più tanto piccola (c/c), decisamente cresciuta dall'ultima volta che si erano incontrati. L'immagine che aveva impresso indelebilmente nella sua temprata mente era molto diversa da quella della giovane donna che adesso era davanti a lui.
Guardò dritto nelle sue iridi (c/o).
Un bagliore vitale sprizzava da esse con grande vigore, contagiandolo con la loro vitalità.
I suoi occhi brillavano, proprio come un tempo.
"H-haku...?" Tentennò la ragazza nel dire quel nome, sorto in lei d'improvviso, in un istinto della sua mente. Più a lungo osservava il giovane e più la sensazione di malinconia che la tormentava dall'inizio si faceva forte. E pian piano anche il dolce volto di lui si faceva strada nei ricordi, rendendo chiaro così ogni suo smarrimento.
"Cosa ci fai qui?"
Fu questa l'unica domanda che sorse al 'giovane' spirito, mentre a stento cercava di trattenere il sorriso commosso.
Lei non lo aveva dimenticato.
Con accortezza si avvicinò ulteriormente a lei, prendendole gentilmente entrambe le mani.
I lineamenti del ragazzo, divenuti più marcati col tempo, tradivano però un'espressione alquanto preoccupata.
"Aspetta un momento..."
Un lampo saettò nella sua mente, portando alla luce la consapevolezza di ciò che quel gesto rappresentava.
"Se adesso ti trovi in questo punto, ciò significa che..." Constatò in un fil di voce Haku.
Pose immediatamente gli occhi chiari, colmi di tristezza, sulla giovane di fronte a lui che, in tutta risposta, non fece altro che annuire.
"Non ho la possibilità di ritornare nel mio mondo."
Un piccolo sorriso increspò le labbra sottili della (c/c), lasciando lo spirito letteralmente a bocca aperta.
"Ma...perché...? Per quale motivo hai fatto una cosa del genere?" Domandò scosso lui, stringendo di più le loro mani, ancora intrecciate.
(T/n) ricambiò immediatamente quella forte stretta, chiudendo gli occhi e beandosi di quella piacevole e dolce sensazione, provocata in lei da quel semplice legame.
Inspirò profondamente e, dopo aver messo in ordine i suoi pensieri e le sue parole, rilasciò un lungo e calmo sospiro.
"In tutti questi anni, mi sono resa conto che per quanto potesse sembrare perfetta, la mia vita è sempre stata incompleta." Cominciò a spiegare la ragazza dagli occhi (c/o), nella sua voce non una nota tremolante ed incerta. O almeno così pareva al di fuori.
"E ora che mi trovo qui, sospinta da una strana forza, quasi incantata, mi rendo conto che..."
(T/n) prese un altro grande respiro e, dopo poco, sorrise.
"...ciò che mi mancava eri tu, Haku."
Il giovane sussultò.
Le sue labbra si schiusero in un gesto di stupore ed i suoi occhi del color del muschio sgranarono immediatamente.
Lei non lo aveva dimenticato.
Non aveva scordato ciò che avevano passato insieme, quel profondo legame che li legava.
E, soprattutto, non lo aveva abbandonato al destino di solitudine che gli era imposto dalla sua straziante mancanza.
Poiché adesso lei era lì, dinnanzi a lui, e non aveva più intenzione di andar via.
"Tu sei tornata da me..." Sussurrò lo spirito, tremante.
Senza alcun indugio, portò la ragazza verso di se, stringendola in un amorevole e tanto agognato abbraccio. Rifugiò la testa nell'incavo del suo collo, lasciandosi cullare dall'andamento del vento e finalmente, dopo anni, avvertì di star bene.
"Non avrei mai potuto lasciarti."
I due giovani si scambiarono un'intenso sguardo, la fronte di lei si appoggiava dolcemente a quella di lui.
I loro nasi si sfioravano appena ed i loro respiri divennero un tutt'uno, in una perfetta condizione di armonia.
Ed in un secondo, anche le loro labbra cautamente si toccarono.
Un gesto semplice e puro, che racchiudeva però, un insito significato.
Una strana sensazione investì allora la giovane dai capelli (c/o).
Si sentì attraversare da un'energia incommensurabile, un flusso di pura magia e di lei non rimase altro che un'anima incantata.
Così (T/n) mutò in spirito ed infine si unì al cammino del suo innamorato, Haku.
Un destino che li avrebbe uniti per sempre.

Spazio Autrice
Ciao a tutti! Come state? Sono tornata dopo ormai, beh, millenni.
Mi scuso molto. Davvero, mi devo scusare. Faccio molta fatica a concentrarmi a causa dei mille pensieri che ho e questo va a discapito di tutte quelle cose che amo fare, compreso scrivere. Mi sono accorta di non aver preso più molto sul serio la scrittura, sia di questo che di altri libri ed ho sbagliato totalmente. Non ho più intenzione di abbandonare ciò che mi fa stare bene.
Quindi da oggi in poi ho intenzione di impegnarmi davvero per me stessa e per tutti voi.
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, ormai sapete bene dove esprimere le vostre considerazioni. Ci vediamo nella prossima one-shot!
Ciao!

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