Victor Blade x male! Reader (Inazuma Eleven Go)

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Capitolo dedicato a AnimeTITAN spero ti piaccia!

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Che cos'è la felicità?
Quante volte avevano chiesto a (T/n) (T/c) questa domanda...
La felicità è il sentirsi liberi, di essere, di fare, di scegliere, perché nulla è sbagliato, se ti rende felice.

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Era lì, in piedi di fronte alla sponda del fiume. L'acqua dai riflessi iridescenti rifletteva colori caldi, il sole stava ormai tramontando. Il ragazzo si avvicinò, osservando la sua immagine nello specchio d'acqua limpida. Le sue lacrime scivolarono lentamente, turbando la quiete del fiume. Perché lui? Se lo domandava sempre, il ragazzo dagli occhi (c/o). Era stanco, di tutte quelle continue pressioni e delle insistenti aspettative che tutti avevano su di lui. Odiava tutte quelle regole opprimenti, quelle stupide etichette che il mondo affibbiava. Si sfilò la giacca della divisa scolastica e la osservò attentamente. Era di un colore così spento, neutro, ordinario in modo che tutti fossero uguali. Ma lui non voleva esserlo, uguale agli altri. Era se stesso ed era speciale. Con tutta la forza che aveva, gettò la giacca nel fiume e finalmente si sentì libero.

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La felicità è nelle piccole cose, che per quanto possano sembrare insignificanti in realtà sono le cose più belle.

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Il ragazzo dai capelli (c/c), si sedette stremato sul terreno, il sudore gli gocciolava dalla fronte e gli imperlava il viso. Aveva appena finito il suo allenamento speciale su alla Torre Inazuma, in vista della prossima partita con la squadra, la Raimon.
Con un tonfo si stese a terra, chiudendo gli occhi affaticato, si beò della leggera brezza che gli rinfresco il viso. Era così rilassato che neanche si accorse che qualcuno si era avvicinato a lui, coprendo il suo viso facendo ombra. Appena aprì gli occhi, si trovo faccia a faccia con un viso molto familiare, l'espressione corrucciata che lo caratterizzava, e gli occhi ambrati che lo scrutavano silenziosamente.
"Victor...!" Si alzò di scatto il ragazzo, guardando incredulo il suo compagno di squadra.
"Cosa ci fai qui a quest'ora?" Gli chiese (T/n), puntando i suoi occhi (c/o) su di lui.
"Potrei farti la stessa domanda." Rispose pragmatico il blu, un sorriso sottile gli adombrò il volto. Con un piccolo gesto, gli tese la mano, il (c/c) esitò un momento poi con un sorriso, la afferrò alzandosi con uno scatto. Rimasero a guardarsi per qualche momento, le mani ancora legate nella stretta. Si studiarono a fondo, facendo scontrare i loro sguardi e creando una scintilla dalle sfumature ambrate e (c/o). Appena si accorsero del tempo passato, staccarono velocemente le mani, (T/n) si tenne il braccio imbarazzato, mentre Victor si infilò le mani in tasca, voltandosi verso la torre di ferro ed avanzando.
"Come va il tuo ginocchio...?" Chiese poi Victor dal nulla.
"... eh?" Si voltò verso di lui (T/n), svegliandosi dal suo stato di trance.
"Il ginocchio. Hai preso un bel colpo durante l'allenamento dell'altro giorno."
Il (c/c) sorrise.
"Va meglio, grazie Vic."
Poi si avvicinò a lui, a piccoli passi. Il sole ormai stava calando, portando con se il giorno appena passato. Si affiancarono, in silenzio e senza voltarsi alzarono lo sguardo, perdendosi tra i colori caldi del tramonto che si estendeva sulla loro città.

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La felicità è come un raggio di sole, caldo e rassicurante che spunta dalle nuvole della tempesta, e ne segna la fine.

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Con una faccia frustrata, Victor Blade usciva dall'ospedale, il grande edificio bianco dove si trovava il fratello maggiore. Aveva appena incontrato un soldato del Quinto Settore, mandato dal capo del Quinto settore in persona, Alex Zabel. E con lui era arrivata un'ulteriore minaccia, un pericoloso avvertimento, che strinse un altro po' il nodo asfissiante attorno al suo collo. Doveva distruggerla, la Raimon, incrinandola a poco a poco dall'interno affinché crollasse del tutto, con il colpo di grazia che il Grande Imperatore avrebbe inflitto. Era quello il suo compito anche se andava contro i suoi principi, la sua volontà. Odiava il pensiero di fare del male alla sua squadra, a tutti i suoi compagni, che lo avevano finalmente accettato, chi con meno facilità di altri e chi lo aveva accolto sin da subito...
Si guardò intorno prima di attraversare la strada a passi veloci, per poi percorrere il marciapiede per un breve tratto e scendere lentamente gli scalini grigio scuro del campetto dove era solito andare per schiarire le idee, riflettere. A metà scalinata deviò, si fermò al centro del prato pendente e si lasciò cadere, in prenda alla stanchezza e al nervosismo.
Sapeva che non era giusto farlo, ma tutto questo era per Vladimir, e avrebbe messo la sua felicità all'ultimo posto se questo si fosse tradotto nel bene del suo amato fratello.
Si portò una mano alla tempia, cercando di calmare il suo scalpitante dolore alla testa. Riusciva a sentire solo il ritmo martellante dei suoi pensieri, mischiato al battito accelerato del suo cuore, e si dimentico per un momento del mondo fuori. Le immagini nella sua testa si ammucchiavano, mischiandosi fra loro, sovrapponendosi e sparendo all'improvviso.
"Vic!" Si sentì prendere per la spalla, e strattonare verso dietro. Scosse la testa e guardo di sbieco davanti a se, cercando di mettere a fuoco. Il ragazzo dai capelli (c/c) che spiccava spesso nei suoi pensieri adesso era davanti a lui, accovacciato e lo teneva stretto per la spalla.
"È da almeno mezz'ora che ti sto chiaman-" (T/n) si bloccò di colpo, e guardò il blu attentamente.
"Victor, va tutto bene?!" Esclamò preoccupato appoggiando un palmo sulla sua guancia. Victor non capì, e tremando si porto la mano sulla guancia libera, che si inumidì immediatamente al contatto. Guardò spaesato il ragazzo davanti a se, che lo osservava allarmato.
"E che..." iniziò lui, senza però trovare le parole.
"Si tratta di Vlad, non è vero...?"
Il ragazzo dagli occhi ambrati annuì abbassando lo sguardo.
"Lo sai che non ti vorrebbe vedere così." Disse il (c/c) con tono più dolce.
"E neanche io..." sospirò, mentre l'attaccante numero 10 si voltò di lato.
"Allora vattene..." mormorò a voce flebile il blu.  Ma il (c/c) strinse maggiormente la presa sulla sua spalla, ignorandolo.
"Victor ascolta, non puoi fare sempre tutto da solo. Ti stai facendo del male!"
"È l'unica modo per aiutare Vlad-"
"Non è vero! È il metodo che tu hai deciso di usare. Chissà che cosa ne penserebbe tuo fratello se lo sapesse, sono sicuro che non ne sarebbe per niente fiero." Lo interruppe con voce ferma (T/n).
"Ma cosa potrei fare, (T/n)?!" Sbottò Victor, voltandosi all'improvviso.
"Devi combattere, Vic."
L'aria si smosse, una fresca brezza incominciò a soffiare sulle loro teste.
"Questo è il vento della Rivoluzione." Disse il ragazzo dagli occhi (c/o) guardando verso il cielo. Il blu si soffermò sulla figura assorta del ragazzo. Sorrise.

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Infine, la felicità è amare, ed essere amati, incondizionatamente.

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Finalmente si sarebbe sentito libero, il ragazzo dai capelli blu. Il Quinto Settore era stato sconfitto, in uno scontro pieno di colpi di scena e di rivelazioni. L'Ex "Imperatore" Alex Zabel, o per meglio dire il leggendario Bomber di Fuoco Axel Blaze, aveva provveduto alle spese dell'intervento di Vladimir, chiarendosi con l'attuale numero 10 della Raimon.
Ma al ragazzo mancava qualcosa, o meglio qualcuno...
Appena finita la partita, corse a perdifiato per i corridoi deserti dello stadio, pregando che lui fosse rimasto. Svolto due volte poi si fermo per riposare, quando alla sua destra un rumore sordo attirò la sua attenzione.
In uno spogliatoio, un ragazzo dagli occhi (c/o) stava sistemando il borsone blu con aria concentrata.
"Sei qui." Si ricompose l'attaccante entrando nella stanza. Il compagno di squadra alzò lo sguardo, per poi sorridere alla vista del blu.
"Mi stavi cercando, Vic?" Chiese allegramente il centrocampista della Raimon, chiudendo il borsone ed andandogli incontro.
"In effetti si." Annunciò il blu avvicinandosi ulteriormente al ragazzo, che arrossì per l'improvviso accorcio delle distanze.
"Ti volevo ringraziare, non sarei qui se non fosse per te, (T/n)."
Il ragazzo dagli occhi ambrati fece un sorrisetto.
"Beh effettivamente è ver-"
Victor non lo lasciò nemmeno finire, azzerò le distanze, staccandosi qualche secondo dopo e lasciando il ragazzo dai capelli (c/c) a bocca aperta. Il blu si voltò con non calanche e arrivò alla porta, poi si fermò.
"Allora? Gli altri ci staranno aspettando."
"... S-si, arrivo!"

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Dunque, cos'è la felicità?
(T/n) (T/c) ha solo una risposta: Victor Blade.

Spazio autrice
Ciao a tutti ragazzi! Come state? Va tutto bene? Questo periodo sta diventando realmente terribile, quindi se avete qualcosa da dire, come vi sentite per ora, scrivete, anche solo per sfogarvi! Comunque questa è la Victor Blade x Male reader per AnimeTITAN , spero vivamente che ti piaccia! Se questo capitolo vi è piaciuto, scrivetelo nei commenti. Al prossimo capitolo!
                                                      Ciao!

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