Cap 17 pt 3

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In questo momento vorrei solo scoppiare a piangere. Gridare. 
Eppure non riesco nemmeno a respirare.
Qui, ora.
Mi sembra solo di essere la persona sbagliata nel posto sbagliato. Mi sembra di non appartenere a questo luogo e il ragazzo che mi trovo davanti mi sembra uno sconosciuto.
Non c’è sensazione peggiore al mondo.
Non dopo quello che ci siamo detti. Non dopo aver messo in chiaro che io appartengo a lui e lui a me. Non sapendo che avremmo potuto essere le persone più legate a questo mondo.
“Harry”
Quel nome, mio da sempre, letteralmente, detto da lui non sembra appartenermi. Non mi sento io. Io non sono Harry. Io sono Hazza. 
Finalmente trovo il coraggio e la voce per parlare
-Lou che succede?
-Nulla. Che succede?
-L’ho chiesto io a te.
-Nulla
-Lou, per favore. Non puoi dire che non è successo niente. Ok, forse non è successo niente tra di noi, anche se ci avrei sperato tanto, ma qualcosa in generale è successo. Non sei il Lou di sempre
-Tu non sai chi sono io. Non mi conosci Harry. Vorresti, ma non mi conosci.
-Non mi hai dato il tempo Lou. 
Forse ho alzato la voce più del dovuto ma non riesco più a tenermi tutto dentro. Le domande, le paranoie, la rabbia, la delusione, la tristezza.
-Lou abbiamo iniziato ad avvicinarci veramente nemmeno un mese fa. Dopo quella sera al bar sono corso da Camille per chiarire tutto ed essere finalmente tuo. Sono passate meno di due settimane. Cosa è successo in queste due settimane che ti ha fatto allontanare da me dopo che io avevo fatto di tutto per avvicinarmi a te?
Mi guarda, impassibile.
-Non ti ho chiesto di fare nulla io
La sua voce è ferma.
-Lou lo so che non mi hai chiesto nulla, ho scelto io di farlo, ma l’ho scelto perché ho scelto te. Sceglierei sempre e solo te
Mi avvicino. Gli metto le mani sulle spalle e lo guardo dritto negli occhi
-Lou
Ma lui non dice nulla. Non muove nemmeno un muscolo. Sembra una statua. Anche la sua espressione è vuota e fredda come quella di una statua.
-Lou, per favore, dimmi qualcosa.
Vorrei baciarlo. Lo vorrei con tutto il mio corpo. Lo voglio da sempre e ora siamo qua, più vicini e più lontani che mai. Ho il timore che, se decidessi di fare anche il minimo movimento, lui possa dire o fare qualcosa che potrebbe fare più male del starsene fermo.
Lo guardo. 
Lui mi guarda.
A quel punto ci rinuncio e faccio cadere le braccia. Faccio due passi indietro e guardo in alto. Il cielo si sta rasserenando e la luna piano piano si sta facendo spazio tra le nuvole velate.
Sarebbe una notte così bella se passata nel modo giusto con la persona giusta.
E io sono sicuro che Lou sia la persona giusta.
-Lou ti scongiuro. Parlami. Non sopporto più questo silenzio
-Cosa vuoi che dica Harry?
-Qualunque cosa. Basta che non rimani più in silenzio
-Harry, so che ti sto facendo del male. Non costringermi a fartene di più.
Non so come potrebbe in questo momento. A meno che non si riferisca a del male fisico, moralmente non potrei stare peggio.
Ho freddo e caldo al tempo stesso. Mi gira la testa, ho la gola secca e lo stomaco sottosopra.
Non mi sembra nemmeno di avere il suolo sotto ai piedi.
-Lou, dimmi che mi ami. Se non è così allora dimmi che mi sbaglio. Dimmi che mi sono inventato tutto. Dimmi che gli sguardi, le parole, i gesti… Dimmi che le nostre serate, al mare, al bar o a casa tua… Dimmi che le tue parole dell’altra sera… Dimmi che ogni cosa che c’è stata è solo un grande malinteso. Dimmi che mi sono inventato tutto. Dimmi che la mente pazza di un ragazzo innamorato ha solo reso tutto più grande di quello che era. Dimmi che ho dato importanza a cose insignificanti. Dimmi che è così. Dimmi che io sono insignificante per te.
Ma lui non dice nulla. È sempre nella stessa posizione di prima, con lo stesso sguardo perso.
-Lou. Guardami negli occhi e dimmelo.
-Harry, basta. Ti prego.
-Basta cosa Lou? Un momento prima entri di corsa in un bar a dichiararti e il momento dopo fai fatica a salutarmi. Voglio capire cosa è cambiato da un giorno all’altro. Dimmi che succede e ti lascio in pace. Giuro.
-Harry, davvero. Basta. Ti prego.
Ma le ultime parole questa volta gli escono strozzate. Nei suoi occhi lucidi, colmi di lacrime che a fatica trattiene, regna la disperazione. Ora mi guarda negli occhi, e mai li ho sentiti parlare così tanto. Sembrano chiedere pietà, compassione. Pace.
Non so cosa succeda o cosa sia successo ma sono preoccupato. Non riesco a vederlo così. Non ce la faccio.
-Sappi che ti amo. Ti amo ed è per questo che voglio capire. Ti amo e scusa se ci ho messo tanto a dirtelo. Scusa. Ma se è per questo che ora fai così, perchè ci ho messo troppo a venire da te, sappi che lo capisco. Ma ti prego, perdonami.
Giuro, sono disperato.
-Se mi ami, allora, lasciami andare. Non cercarmi più. Harry, non trattenermi.
Fa un pausa po indiaca il parco, il momento.
-Questo, io… Noi… 
Di nuovo sospira. Poi la voce smette di tremare. Diventa ferma, sicura. 
-Non posso.
Si abbassa, prende lo skate e se ne va.
Non mi volto a guardarlo. Non posso, non ci riesco.
Mi lascia lì, da solo come un cane abbandonato, in mezzo al parco.
A quel punto crollo.
Scoppio a piangere. A pochi metri da me c’è una pianta. Gli tiro un pugno, poi un altro e poi un altro ancora, finchè non ho le nocche spaccate e il sangue che cola. E anche in quel momento, il dolore che mi ha lasciato Lou è comunque più forte di quello della mano.
Spero con tutto me stesso che succeda una cosa che si vede sempre nei film. 
Avete presente quando due personaggi bisticciano, poi uno se ne va e l'altro scoppia a piangere e quando si gira, quello che se n’era andato è lì, dietro di lui, pronto per baciarlo e sistemare tutto?
Ecco, vorrei essere in un film così che accada la stessa cosa. All'inizio mi ero immaginato che nel mio film lui se ne sarebbe andato così da rendere il finale tragico ma sopportabile. Un finale che ti lascia il segno e che ti fa sperare in un lieto fine fin quando non terminano i titoli di coda. E Lou se ne è andato davvero. E non torna indietro.
Adesso sono solo. Louis Tomlinson è sparito.
Non c’è nessun Lou che mi voglia baciare e con cui sistemare tutto per ricominciare. 
Non ci sarà mai nessun altro Lou.
Di Lou ce n’è uno soltanto. E se n’è appena andato via.
Probabilmente per sempre.

PER I TUOI OCCHI SOLTANTO (for your eyes only) || Larry story Where stories live. Discover now