Cap 7. pt 1.

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Avete presente quando la giornata sta andando talmente bene che vorreste fosse già ora di andare a dormire così che nulla possa rovinarla?
Ecco, questo è il mio martedì. Esattamente martedì 20 novembre.
Un novembre alquanto "particolare" diciamo.
Vabbè dicevo, martedì. 
Dopo la corsa mattutina, a casa mi accoglie un profumo di pancake che già dal giardino riesco a sentire.
Entro di corsa e mi siedo a tavola tra i gemelli e senza nemmeno salutare mi riempio il piatto di pancake e frutti di bosco. 
Come potrete ben capire, amo i pancake, ma mamma non li cucina spesso, quindi quando li fa a casa Styles è festa. 
Ma non è questa la parte più bella della mattinata. 
Ma è questa: l'ora di ginnastica.
Allora, per chiarire come funziona nella mia scuola, durante quest'ora tutti gli alunni dello stesso anno si mischiano indipendentemente dalle varie classi, quindi per me quelli dell'ultimo, e si dividono tra ragazzi e ragazze. Questo semplicemente per fare un allenamento adatto a ciascuno di noi.
Ma non è questo il punto.
Ogni singola lezione di ginnastica dal primo anno ad oggi è sempre stata uguale, con le stesse facce (certo esclusi i bocciati che abbiamo perso, oppure recuperato), con gli stessi esercizi nella stessa palestra, con lo stesso professore, nonché il signor Turner che è, rullo di tamburi, il coach. Già. Quindi anche durante palestra sentiamo solo urlare, frasi poco carine e modi da… beh coach.
Ma non è neanche questo il punto. Il punto è proprio che in quattro anni e mezzo quasi, non è mai cambiato nulla ma oggi, 20 novembre 2012 qualcosa è cambiato, o meglio, qualcuno. 
Partiamo dal "pre-ginnastica."
Spogliatoi.
Vi lascio immaginare la fatica che ho fatto per mantenere la calma quando invece di andare nella solita panca dalla parte opposta dello spogliatoio a cambiarsi con i suoi amici (come negli ultimi quattro anni), Louis Tomlinson si è messo in quella dietro la mia.
Capite? No, non potete.
Questo vuol dire che se io sto in piedi per cambiarmi ce l'ho esattamente davanti, nascosto solo da qualche felpa appesa all'attaccapanni.
E dato che siamo tutti maschi, secondo voi, in quanti appendono la roba invece di buttarla dove capita?
Ecco appunto. 
Solo io lo faccio, e per la prima volta aggiungo, solo perché, beh è meglio così.
Mi sento a disagio. 
In più anche i suoi amici si sono spostati e sono tutti lì dietro.
Mi sento sotto pressione, come se fossi controllato da 6 occhi e due occhioni a cui non devo assolutamente pensare.
Mentre mi cambio parlo con James rivolgendo la schiena alla panca dietro. 
Per fortuna dura tutto molto poco perché sentiamo le urla del coach dalla palestra che chiamano.
-Bene ragazzi. 20 giri di corsa.
-20 giri?
-Jones non fare la femminuccia.
-Prof io ho ancora male alla caviglia. Non corro.
-Da quando hai male alla caviglia?
-Sta zitto Cowell.
-Gia, da quando hai male alla caviglia Lewis? Bene allora ti cambi e vai a mettere a posto lo stanzino con gli attrezzi, e Cowell visto che si diverte tanto ti tiene compagnia.
Noi altri, tutti muti, cercando di trattenere le risate.
Di solito i giri sono meno ma a volte si alza con la luna storta. 
Mentre corriamo, tagliando un po' agli angoli e in mezzo alla palestra, tolgo una scarpa a James che mi sta davanti.
-Harry ma dove guardi?
-Scusa stavo cadendo.
In realtà sto guardando circa dodici ragazzi più avanti di te.
Ma tempo che con la coda dell'occhio controllo James che si rimette la scarpa, Lou è di nuovo sparito.
-Styles sei lento. Gli attaccanti non possono essere lenti, e nemmeno i difensori. Quindi vai. Mia nonna è più veloce.
Accellero un po' finché qualcuno da dietro non mi spaventa 
-Eh Styles, sei lento. 
E poi, di fianco, ho lui. Proprio lui. Che ha questa capacità di sparire e ricomparire dal nulla come se usasse il mantello dell'invisibilità dell'altro Harry.
Ho il fiato corto, mi manca l'aria.
E non per la corsa, ma cosa lo dico a fare...
-Ehi non ti avevo visto
-Scusa se ti ho spaventato, non volevo. Com'è?
-A parte i pancake che stanno risalendo? Bene dai. Tu?
-Basta che non risalgono finché io ti sto vicino.- sorride, dannazione. -Bene ma ho male alle gambe.
Sto per dire qualcosa quando il coach batte le mani e ci fermiamo tutti. Che palle. Non ho mai desiderato così tanto correre.
-Oh grazie al cielo.
Louis sorride e si ferma a pochi ragazzi da me.
-Bene ora giochiamo a dodgeball. Per chi di voi ignorantoni non sapesse cos'è, dovete colpirvi con le palle che stanno a centro campo e chi perde 100 flessioni.
-Tipo palla avvelenata?
-Esatto Henderson.
-Mia sorella ci gioca all'asilo.
-Ecco Philips, facciamoci due domande allora. Facciamo due squadre. Henderson da una parte, Cooper dall'altra.
Naturalmente io e Louis finiamo in due squadre diverse.
Io con James e lui con Paul.
Io sono veloce e le schivo tutte, lui sta sul fondo del campo e manco gli arrivano vicine le palle.
Alla fine rimaniamo io e altri due da una parte e lui e altri quattro dall'altra.
E per la prima volta in assoluto da quando lo conosco, mi rilasso e penso solo a divertirmi.
Come se fossimo grandi amici da una vita.
Ci guardiamo, con sguardo di sfida questa volta.
Io da una parte.
Lui dall'altra.
Palla in mano. 
-Paura Styles?
-Ti piacerebbe.
Spero abbia capito la citazione, perché vorrebbe dire che gli piace Harry Potter, che, se non si fosse capito, io adoro. Quindi non sarebbe perfetto, ma PERFETTO.
Siamo serissimi, o almeno dall'esterno, ma dentro penso di non essermi mai gasato tanto.
Lanciamo la palla. Mentre lancio corro, finendo con lo schivare la sua e colpendo un suo compagno. 
Alla fine della partita mi tocca fare 100 flessioni, abbiamo perso.
-Dato che i vostri compagni sembrano essere troppo rilassati, anche i vincitori faranno le flessioni. Avanti.
Ci mettiamo tutti in fila sul lato lungo della palestra.
Mentre piego le braccia giro la testa a sinistra per vedere se lo vedo. 
E ci riesco.
Solo che anche lui è nella fase "giu" e sta guardando a destra.
Che figura di merda.
Beccato sul colpo. 
I suoi occhioni che brillano. Non sembra nemmeno faccia fatica.
Io sono viola. E non per la fatica.
Sto per crollare quando il prof dice di smettere.
Negli spogliatoi me lo ribecco lì davanti. L'ora dopo abbiamo materie diverse per cui per oggi il "nostro momento" l'abbiamo avuto. 
Sta per uscire, quando prende la felpa e prima di raggiungere i suoi amici commenta:
-bella partita prima Styles
-complimenti a te Tomlinson, hai vinto.
Fa un cenno di saluto ed esce.
Ripenso a prima, agli sguardi in flessione.
È stato imbarazzante probabilmente, ma anche estremamente bello. 
Dico bello perché è stato bello. Ma "bello" non sarà mai abbastanza per descrivere quello che ho sentito. 
Ragazzi, alcune cose le si comprendono solo vivendole di persona. E l'amore, è una di quelle. Non ci sarà film, canzone, o libro a descriverlo abbastanza bene per farvi capire cosa si prova davvero quando si è innamorati.

PER I TUOI OCCHI SOLTANTO (for your eyes only) || Larry story Where stories live. Discover now