6. Accampamento

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Mikasa si trovava a Marley da sei mesi ormai, era un vero incubo, non perché lei avesse mai rischiato davvero la vita ma perché sapeva perfettamente che si trattava di un massacro a senso unico, una potenza economica più grande e sviluppata che aveva deciso di scatenare l'inferno in terra perché la colonia meno forte a livello di armamenti voleva un po' di libertà. Certe volte non riusciva nemmeno a guardarsi allo specchio, di lì a poco avrebbe avuto la prima video chiamata con Eren da quando era partita, anche se tra messaggi e semplici chiamate si erano sentiti tutti i giorni, non aveva idea di come sarebbe riuscita a guardarlo in faccia.

Lei, Annie e Hanji erano tre tiratrici scelte, perfettamente consapevoli che ogni volta che premono il grilletto una persona se ne va per colpa loro, lascia sulla terra il partner, dei figli, degli amici, magari dei fratelli, inizialmente la corvina aveva deciso di tenere il conto, voleva sapere quante anime aveva strappato, voleva essere totalmente cosciente delle sue colpe. Quando aveva superato il centinaio in meno di una settimana aveva dovuto smettere, altrimenti avrebbe potuto dire addio alla sua sanità mentale. La ragazza era seduta sulla sua brandina mentre giocava distrattamente con la collana alla quale erano appesi la piastrina e quell'anello con la piccola pietra nera incastonata, nell'altra mano il telefono, in attesa che Eren le telefonasse: quando sentì bussare alla porta

"Ciao Mika tutto bene?"

Dopo aver sentito quella voce che riconoscerebbe tra milioni alzò la testa e la faccia stanca del fratello le parve un miraggio. Senza nemmeno rispondergli gli saltò addosso e lo abbracciò, era una settimana che non si vedevano essendo in due gruppi completamente diversi, lui era sempre in prima linea, ma essendoci uno squilibrio totale tra i due eserciti sia lui che Erwin finora non avevano rischiato più di tanto

"Ora che ti vedo meglio, avete un congedo?"

"Ni, Mike, un mio sottoposto è stato ferito ad una gamba, io e sopracciglia lo abbiamo portato alla base per farlo visitare. Che ci fai qui tutta sola?"

"Io e Eren abbiamo una video chiamata"

"Allora ti lascio con il tuo moccioso, ci vediamo dopo, tanto andremo via domani mattina"

"Allora ci vediamo a cena, se ti interessa Hanji è in sala mensa con Annie. A dopo"

...

Levi, quasi sempre in prima linea, era sinceramente felice di tornare alla base, almeno poteva prendersi trenta secondi di pausa senza il rischio che una granata gli volasse in testa, era intento a cercare una coda castana disordinata, dopo non molto tempo la trovò all'ingresso della mensa davanti alla macchinetta del caffè che chiaccherava con Annie e Falco, anche lui in prima linea, Hanji aveva un bicchierino di plastica in mano, lo stava per buttare nel cestino quando lo vede e correndo verso di lui gli lanciò le braccia al collo

"Stai bene? Sei Ferito?"

"Ciao anche a te. Io sto bene, ho portato un mio sottoposto in infermeria, Erwin è con lui"

Avuta la conferma che il corvino stesse bene la castana iniziò a baciarlo con foga, Dio quanto le era mancata, gli sembrava di essere in apnea dall'ultima volta in cui l'aveva vista e ora finalmente poteva tornare a respirare, le mie mani del ragazzo vagavano ovunque sul corpo di lei per essere sicuro che non fosse un sogno, Hanji stava bene ed era tra le sue braccia, nulla sarebbe potuto andare storto finché erano insieme.

"Tu stai bene? Avete avuto dei problemi in missione?"

"No, noi cecchini stiamo sempre nelle retro vie, non ti devi preoccupare per noi.

Sono io che ogni volta che partite credo che mi stia per venire un infarto, vorrei saperti al sicuro invece che in prima linea"

"Non ti devi preoccupare per me, so cavarmela e poi c'è Erwin che mi guarda le spalle"

Unbreakable LoveWhere stories live. Discover now