39. The Last Trip

Start from the beginning
                                    

Mi tacceranno di debolezza e di egoismo, si interrogheranno su ogni passo fatto sino a quel momento, su cosa avrebbero potuto fare per fermarmi.

Sarà doloroso, ripercorrere ogni nostro ricordo alla ricerca del punto di rottura, del momento in cui tutto ha smesso di funzionare.

Ma la vita continua.

Inizieranno ad abituarsi alla mia assenza, e pian piano il dolore si attenuerà.

Terranno solo il buono che ho lasciato loro, o forse si convinceranno del fatto che questo non sia mai realmente esistito.

Qualunque alternativa sceglieranno verrà il momento in cui, alla sera, si renderanno conto di non aver pensato a me per tutto il giorno.

Ne saranno sorpresi, inizialmente, forse si sentiranno persino in colpa.

Poi diventerà più facile.

Scorderanno la data del mio compleanno, il colore dei miei occhi sotto la luce, il mio modo di ridere. E qualcun altro prenderà il mio posto.

Il mio anello verrà dimenticato in un cassetto, o finirà risucchiato dal divano di Shiva e Phineas, come una delle tante monetine che ci sfuggivano dalle tasche.

Si ritroveranno a faticare per ricordare i tratti del mio volto, mentre quello scompare già dalla loro memoria, nebuloso e impalpabile.

A un certo punto, senza preavviso, smetterà semplicemente di fare male.

Andrà bene.

Per tutti noi.

Continuo a ripetermelo, ad occhi chiusi, per tutta la durata del viaggio, con lo zaino abbandonato sulle ginocchia e le mani ben strette.

Ma ci sono pensieri che non posso frenare, e gesti che mi accompagneranno ancora a lungo.

Le mie unghie continuano, ostinatamente, a grattare la pelle intorno alla radice del medio, torturandola.

È come se mi sentissi nudo, incompleto.

Le mie dita soffrono una sorta di sindrome dell'arto fantasma, e continuano a cercare la fredda superficie d'argento, gli incavi tracciati dall'incisione e mille volte percorsi con un tocco distratto.

Avrei potuto tenere l'anello.

Nessuno avrebbe potuto biasimarmi.

Eppure, in qualche modo, il solo pensiero mi è sembrato terribilmente sbagliato.

Così continuo a grattare via la mia stessa pelle, senza neanche accorgermene. Forse, scavando abbastanza in fondo, graffiando fino alle ossa, scoprirò che l'anello è ancora lì, inamovibile.

Forse quelle parole, quella promessa, tutto è inciso intorno alla mia falange, ritagliato nel tessuto osseo da una mano sapiente.

Chissà cosa stanno facendo, adesso.

Shiva avrà già scritto a Phineas, a questo punto, aggiornandolo su quello che è successo in classe.

Gli sta raccontando anche del nostro litigio? Avrà capito che per me non ha contato nulla, che lui è ancora, e per sempre, mio fratello? Sa già che lo perdono, e che gli chiedo perdono per qualsiasi cosa io abbia potuto fare per ferirlo?

Ma questo non è lo stile di Shiva: non parlerà di me se non con me.

È quel che ho sempre apprezzato in lui.

Starà raccontando solo della Scopa, della lezione e del coraggio dell'Arpia. Probabilmente, come suo solito, sta giurando che prima o poi sposerà la professoressa Cohen.

𝐀𝐔𝐃𝐄𝐍𝐓𝐄𝐒 𝐅𝐎𝐑𝐓𝐔𝐍𝐀 𝐈𝐔𝐕𝐀𝐓 - mclennonWhere stories live. Discover now