Incomprensione

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- sta volta è colpa tua, guarda come siamo ridotti

Dissi tirando un lieve colpetto sul braccio di regulus, eravamo ricolmi di farina e il dolce era ormai abbrustolito.

- ti ricordo che quella che ha bruciato il mio ciambellone sei proprio tu cara mia

- ti sbagli, mi ero solamente distratta

- devo dire per svariati minuti visto che si è completamente carbonizzato

- eh va bene, mi assumo le mie colpe, ma almeno adesso sappiamo che non me la cavo bene in cucina, d'altronde non si può saper fare tutto no?

Feci spallucce e regulus mi lancio un occhiataccia, cercai di rimuovere la farina dai vestiti e quella restante nei capelli e mi ricomposi.

- credo che ora mi tocchi andare a parlare con Theo, magari qualcuno ha voglia di accompagnarmi...

Degludisco, facendo un lungo respiro incoraggiativo.

-oh io resterò fuori da questa storia, non mi guardare in quel modo Odette

Il mio sguardo supplicante e la mia faccia da vittima, sta volta non avevano funzionato, contavo sull aiuto di regulus, ma devo dire che aveva già fatto abbastanza, ora toccava a me cavarmela da sola.

- eh va bene, hai vinto

Con ancora il sorriso stampato sulle labbra andai alla ricerca di theo, fu più difficile del previsto.
Poi lo trovai nella sala principale, era assorto nei suoi pensieri da non udire nemmeno la mia presenza, era rivolto verso il grande affresco sul muro e di spalle riuscivo a intravedere la sua mascella ancora serrata, evidentemente ancora arrabbiato.

- theo devo parlarti

Non rispose così mi avvicinai nuovamente.

- theo?

Fece un rumoroso respiro senza voltarsi e i suoi pugni si serrarono lungo i fianchi.

- non credi sia abbastanza odette?

- ho sbagliato lo so ma...

Non mi diede neanche il tempo di terminare la frase che replico.

- hai sbagliato? Cazzo odette hai sbagliato?

Si volto di scatto sferrando un pugno contro il duro legno del tavolo che si piego difronte ai miei occhi, sobbalzai indietreggiando.

- che  coraggio hai a venire qui a dirmi che hai sbagliato, quando prima non ti sei fatta problemi a spiattelarmi in faccia che eri con lui

- lui? Siamo solo amici theo, non vedo quale sia il problema

- il problema davvero odette?

Rise istericamente, marcando la sua finta ironia.

- il problema è che la sua lingua era dentro la tua gola, che le sue mani toccavano la tua pelle, cazzo

Sferro un altro colpo, ripetendo l'azione più volte.

- di cosa stai parlando...

- non mi prendere per il culo, l ho visto con i miei occhi, vai a fare la puttana con i miei servi e poi hai il coraggio di dare a me Dell ingenuo

Avanzo velocemente verso di me e indirtreggiai fino a scontrarmi con la parete, con il suo viso a un palmo dal mio, le vene del suo collo erano tese e il suo viso sprizzava rabbia da tutti i pori.

Lasciai che la mia mano si scontrasse con il suo viso, non mi sarei fatta trattare in questo modo da lui, no di certo.
Punto I suoi occhi neri nei miei e serro la mascella, chiusi gli occhi impaurita da ciò che avrebbe fatto, in attesa di una sua reazione.

- adesso hai anche paura di me odette??

Sferro un pugno contro il muro al lato della mia testa.

- credevo davvero che una puttanella come te fosse all altezza, la prostituta del padrone, mi sbagliavo, non mi è mai importato di te, qualche scopata e ora non mi servi più, sei libera di farti chi vuoi, ma con quel simbolo addosso sei e rimarrai sempre una mia serva

Le parole taglienti di theo mi lacerarono dentro, ogni piccola parte di me era in frantumi, lacrime ormai rigavano le mie guance senza sosta, e l unico mio pensiero era di fuggire da lì, il più lontano, mi lascio , sola sul quel freddo pavimento, senza più un briciolo di dignità, senza più la mia forza... Avevo riposto tutto in quel malato amore, non sapendo che anche quello mi avrebbe distrutta.

il vero mattheo riddle - CompletataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora