37. The Final Duel

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"Desidera che la accompagniamo a casa?" chiede allora Churchill, senza fare una piega.

Il mento aguzzo della donna si solleva in aria, sprezzante.

"Desidero proseguire la mia lezione"

Non posso evitare di intervenire.

"Ma, professoressa-"

"Non te lo sto chiedendo, McCartney" mi interrompe lei, con durezza, "Ve lo sto ordinando. La lezione riprende da dove la abbiamo interrotta"

"D'accordo" acconsente Churchill, come se l'Arpia avesse bisogno del suo beneplacito, per fare quello che desidera nella propria classe. Ma poiché si tratta di lui, anziché irritarsi, lei sorride divertita. "Se per lei va bene, però, Mary Jane viene con me. La Tart- il professor Davies vuole vederlo"

La Cohen sorride ancora, a braccia incrociate, e tamburella il tacco sinistro sul pavimento.

Come ho detto, deve ancora nascere qualcuno che sia immune al fascino di Churchill.

"Immagino che tu sia Mary Jane" commenta semplicemente, rivolta verso di me.

"La prego, non si ci metta anche lei" borbotto, funereo.

"Non sarebbe professionale, Mary Jane" concorda l'Arpia, concedendomi un sorriso a bocca chiusa, "Va' pure". E, voltandosi verso la platea, "Voialtri, al lavoro"

Mentre i miei compagni tornano ai propri posti, obbedienti, e io continuo a fissarla, la sua voce si addolcisce.

"Vi ringrazio di essere intervenuti, ragazzi" mormora, e mi sfiora la spalla in una carezza tanto composta quanto affettuosa, "Ma d'ora in poi, continuo io. Sono una donna, sono nera e ricopro un ruolo di prestigio" elenca, lentamente. "Se dovessi fermarmi a ogni bastardo che incrocia la mia strada, non riuscirei a oltrepassare la soglia di casa mia"

"Come preferisce, professoressa" mi arrendo, seppur malvolentieri. E poi, dopo un attimo di esitazione, "Professoressa Cohen?"

Lei si volta, con aria interrogativa, e il suo viso è quello di sempre: bellissimo e imperturbabile, come se la Scopa non fosse mai esistita.

"Sono felice che nessun bastardo la abbia mai fermata, nella strada tra casa sua e noi" ammetto, con un po' di imbarazzo.

Lei sorride.

"Sparisci, Mary Jane" mi impone, con dolcezza, "Le Arpie non si commuovono"

Seguo Churchill fuori dalla porta mentre lei ha già ricominciato a spiegare.

Seguo Churchill fuori dalla porta mentre lei ha già ricominciato a spiegare

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"Sei stato bravo, ragazzino"

Sbuffo, trattenendo un sorriso.

"Stavo per pestare a sangue un mio professore" gli faccio notare, con una supponenza che sembra divertirlo, "Non credo sia una cosa per cui fare i complimenti"

𝐀𝐔𝐃𝐄𝐍𝐓𝐄𝐒 𝐅𝐎𝐑𝐓𝐔𝐍𝐀 𝐈𝐔𝐕𝐀𝐓 - mclennonOnde histórias criam vida. Descubra agora