Chapter 9

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~𝑄𝑈𝐴𝑁𝐷𝑂 𝐼𝐿 𝑃𝐼𝐴𝑁𝑂 𝐴 𝑁𝑂𝑁 𝐹𝑈𝑁𝑍𝐼𝑂𝑁𝐴~

<<Grazie>>
<<E di cosa?>> Adrien rispose dopo circa 10 secondi; in realtà pensava che Marinette stesse dormendo davvero. Quest'ultima pensava lo stesso, e in parte lo sperava anche.
<<Per... per essere qua. Per non stare dalla parte di Lila.>> Rispose lei come se fosse la cosa più ovvia del mondo.

<<Come potrei stare dalla parte di quella... Troia?>>
Adrien ci mise un po' a trovare il termine adatto.
<<Vallo a dire agli altri.>> La voce di Marinette risuonò roca e addolorata.
<<No, lo capiranno da soli. Noi sappiamo di avere ragione, ed è questo l'importante.>> Spiegò lui, mentre Marinette si girava -finalmente- verso la sua parte.
Marinette aveva gli occhi così limpidi che Adrien ci si poteva specchiare dentro. Dio se erano belli, quegli occhi azzurri.

Marinette invece notò una punta aranciata negli occhi verde smeraldo di Adrien. Sapeva già quanto stava bene quel colore sulla sua pelle leggermente abbronzata.
Si rese conto, dopo tanto tempo, di stare bene. Era nelle braccia della persona giusta, al momento giusto. Era così bello sapere che lui non aveva dubitato di lei neanche per un istante.

<<Immagino tu non voglia più dormire.>> Sentenziò Adrien, infilando la mano sotto al cuscino.
Il sole stava scomparendo, lasciando spazio a delle nuvole grigie cariche di pioggia.
<<Non voglio.>>
<<Perché sei così assente?>> Ecco. Era questa la domanda che Adrien voleva farle da quando era arrivato in camera sua. E l'aveva fatta, così, di colpo. Senza avvertirla prima.
<<Ehm...>> Marinette arrossì. Cercò lo sguardo di Tikki che si era puntualmente nascosta dietro a uno scatolone proprio quando Adrien era arrivato.
Che cosa doveva rispondergli?

"Sono sempre assente alle lezioni, le poche volte che vengo arrivo in ritardo, dimentico sempre il materiale a casa, sono irritata con i miei amici e ho litigato con tutti, persino con i miei genitori, perché non sono mai presente nemmeno alle uscite di gruppo nè agli eventi importanti, solamente perché in realtà sono una supereroina a tempo pieno e senza di me Parigi cadrebbe a pezzi."

Si, poteva essere una buona risposta effettivamente.

<<Eh...io, sono...solo molto distratta, e, e.... Ho tante cose da fare, ma ti giuro proprio molte!>> Gesticolò Marinette, mentre i suoi occhi dicevano espressamente: "Ti supplico parliamo di altro."

Adrien non era molto convinto, ma capì che Marinette era a disagio a parlare di ciò. Chiunque aveva dei segreti, lui in primis era un segreto fatto sotto forma di essere umano.
<<Ok...>> Disse solo. Marinette tirò un sospiro di sollievo, come per ringraziarlo. <<C'è qualcosa che vuoi dirmi? Magari, per farti stare meglio. Sai, la gente che parla dei suoi problemi con gli altri->>

<<Qualcosa che voglio dirti? AHAHAH>> Rise Marinette, anche se non c'era niente di divertente, pensò Adrien.
<<Ma cosa?>>
<<No niente, scusa HAHAH>> Rispose con le lacrime agli occhi -non si sa se di tristezza o divertimento - la mora.
<<Ok...ora, domanda da un milione di dollari.>> Diventò serio Adrien, quindi Marinette.
<<Come stai?>>

Marinette iniziò a piangere. Non doveva farlo, si era detta quando aveva visto il sorriso del biondo.
Così, tutto d'un tratto. Come aveva fatto qualche ora prima. Però sta volta non riuscì a controllarsi. La rabbia, la stanchezza, la frustrazione, il dolore, la tristezza, vennero tutti a galla. Li riscoprì come amici di vecchia data che erano tornati senza preavviso.

Adrien fece la prima cosa che gli venne in mente, e l'abbracciò. Fece in modo che la testa di Marinette toccasse il suo petto. Doveva trasferirgli il dolore, doveva condividerlo con lui.
<<Va bene, va bene.>> Disse lui.
Si misero a sedere.

𝑆ℎ𝑒 𝑤𝑎𝑠 𝑀𝑎𝑟𝑖𝑛𝑒𝑡𝑡𝑒|| MLB FANFICTIONWhere stories live. Discover now